NAPOLI – “I problemi si risolvono solo in un modo, nel nostro modo, lavorando tutte le ore, tutti i giorni, tutte le settimane. Non è andando in piazza per manifestare contro non si sa che cosa o contro le riforme per ammodernare il Paese che si risolvono i problemi”. E’ un passaggio dell’intervento del premier Silvio Berlusconi all’assemblea dall’Unione industriali di Napoli a Bagnoli.
A MARCEGAGLIA, CONDIVIDO TUTTO – Il premier Silvio Berlusconi, sale sul palco per il suo intervento all’assemblea dell’Unione indstriali di Napoli e il suo primo gesto lo rivolge al presidente di Confindustria Emma Marcegalia, che ha appena concluso il suo intervento. “Condivido tutto quello che ha detto”, dice Berlusconi, mettendo agli atti la relazione che aveva preparato perché, aggiunge, “avete detto tutto voi”.
TAVOLO CON BANCHE E IMPRESE A PALAZZO CHIGI – Un tavolo, a Palazzo Chigi, con banche e imprenditori. Lo ha annunciato il premier Berlusconi, a Napoli, nel corso del suo intervento al’assemblea dell’Unione industriali. Il tavolo, finalizzato a prendere necessarie misure, si svolgerà al ritorno di Berlusconi dalla Cina.
ALTRE RICAPITALIZZAZIONI DOPO UNICREDIT – “Forse due o tre banche oltre a Unicredit avranno dei vantaggi a aumentare il proprio capitale”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso di un convegno organizzato dall’Unione industriali di Napoli.
FAREMO LEGGE SEVERA CONTRO CHI IMBRATTA E SPORCA – “Serve una legge con regole rigide e severe contro chi deposita rifiuti per strada, contro chi imbratta i muri di Napoli e di tutte le città d’Italia e contro chi pensa che le strade, le piazze delle nostre belle città siano dei posti dove si può gettare di tutto”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento all’assemblea dall’Unione industriali di Napoli. Berlusconi ha detto che una legge in proposito doveva già essere approvata nel corso del terzo consiglio dei ministri di Napoli, ma che non era stato possibile farlo a causa della dell’impegno del governo sulla crisi finanziaria. Ora, ha aggiunto, “c’é da mettere in viaggio questa riforma”.
DRAGHI, SEGNALI NEGATIVI SU PIL
“Dopo il calo del Pil nel secondo trimestre i più recenti indicatori confermano segnali negativi per i prossimi trimestri. Calano i consumi delle famiglie sotto il peso dell’erosione del reddito disponibile, a causa dell’inflazione e dell’aumento del servizio al debito”: lo ha detto il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in audizione in Senato.
COLPITE FAMIGLIE E IMPRESE – “Le ripercussioni della crisi vanno ben al di là del sistema bancario. Famiglie e imprese sono compite sia direttamente, per la perdita di valore dei titoli Lehman che esse detengono, sia indirettamente a causa delle prospettive di una restrizione del redito conseguente alle tensioni finanziarie del momento”. Lo ha detto il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, durante l’audizione al Senato sugli effetti della crisi finanziaria internazionale.
URGENTE INTERVENTO SU DERIVATI – “E’ urgente intervenire”: lo ha detto il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in audizione in Senato, riferendosi ai derivati che sono “strumenti innovativi per il trasferimento del rischio” ma anche “armi a doppio taglio”. Draghi ha sottolineato che “la trasparenza richiede una drastica semplificazione e standardizzazione dei contratti” e che “deve essere contenuto con appropriate regole il grado di leva finanziario”. Secondo Draghi, inoltre “per assicurare corretti incentivi, almeno nel caso dei derivati di credito, una parte del rischio deve restare in modo esplicito a carico dell’originator”.
MODELLO BANCHE ITALIANE E’ SANO – “Le banche italiane hanno fronteggiato la crisi che ha investito con crescente violenza il sistema finanziario mondiale a partire dall’estate del 2007 potendo contare su un modello di attività fondamentalmente sano”. Lo ha detto il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in audizione in Senato, spiegando inoltre che il sistema italiano ha potuto contare anche su un “patrimonio sufficiente” e su un quadro normativo disegnato dal Parlamento nelle sue linee di fondo, esteso e prudente”. Queste caratteristiche hanno permesso alle banche italiane “di reggere l’urto meglio di quelle di altri paesi avanzati”.