ROMA – Per il decreto Gelmini è il giorno decisivo. Al Senato è ripreso l’esame del provvedimento sulla scuola che porta la firma del ministro del’Istruzione. E già in mattinata l’Aula passerà alle dichiarazioni di voto (otto gli iscritti a parlare). Poi il voto finale sul decreto. In Senato è presente anche Mariastella Gelmini.
LA LEGA BACCHETTA IL MINISTRO – Il gruppo della Lega al Senato ha spiegato di non aver digerito le parole di apprezzamento del ministro a proposito del suo modello politico che, nel caso della titolare della scuola, sarebbe il candidato alla presidenza degli Usa, Barack Obama. In aula, il presidente dei senatori del Carroccio Federico Bricolo ha detto: «La sosterremo sempre nella sua azione, signor ministro. Ma una cosa dobbiamo dirle in tutta sincerità: l’intervista rilasciata giorni fa (al Corriere, ndr) in cui lei sosteneva che il suo modello è Barak Obama, francamente non ci è piaciuta». Parole che hanno suscitato il forte disappunto dei senatori dell’opposizione, in particolar modo di quelli del Partito Democratico.
L’UDC: «VOTEREMO NO» – L’Udc fa sapere dal canto suo che voterà «no» al decreto Gelmini. «Come vi è saltato in mente – ha detto il senatore Giampiero D’Alia nel corso delle dichiarazioni di voto al Senato – di fare cassa con i soldi dell’Istruzione? Non si può disporre di scuola e università senza parlare con gli studenti, con le famiglie, i docenti».
LE PROTESTE – Palazzo Madama resta intanto presidiato da un’imponente presenza delle forze dell’ordine per fronteggiare le manifestazioni degli studenti. Un centinaio al momento i manifestanti dietro le transenne.
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00:00 POLITICA Previsto in Senato il voto finale, mentre Palazzo Madama resta “presidiato” da studenti e forze di polizie
fonte:ilcorriere.it
scelto e inserito da Michele De Lucia
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