Denis: «Napoli, battiamo la Juve»

17 ottobre 2008 | 00:00
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Denis: «Napoli, battiamo la Juve»

NAPOLI, 17 ottobre – La rivincita, che sa di vendetta, è un piatto destro o un collo sinistro o uno stacco imperioso o una giravolta fulminante che si servono con la freddezza e il cinismo del bomber di razza, rinnegato dall’Italia nella sua prima vita da Denis, ventuno anni e l’incognita stampata in fronte. Il tempo è un galantuomo e sei anni sono serviti per lucidare la memoria e lasciar splendere di luce nuova quel tanque pronto a marciare con il Napoli sulla Juventus per ribadire che c’è un altro Denis nell’area e nell’aria: attenzione, un carrarmato muove verso di voi.

Denis, senza giri di parole: dove può arri­vare questo Napoli?

«Secondo me, molto lontano. Siamo un’ot­tima squadra, che gioca da anni insieme e che ogni estate inserisce tre-quattro uomini nuovi. Bisogna darci il tempo di maturare un altro po’ e poi».

S’immaginava un gruppo così sicuro di sé da andare incontro alla Juve senza paura?
«Sono addirittura convinto che questo Na­poli sia più forte di quanto abbia dimostra­to. Ci rovina la sconfitta di Genova, altri­menti saremmo imbattuti e con almeno un punto in più. Ma sento la consistenza dei compagni, il piacere delle giocate: ci sarà da divertirsi».

Cinque anni di contratto basteranno per vincere lo scudetto?
«Certo che sì. Sono venuto perché volevo una rivincita, dopo le due stagioni di Cese­na nelle quali a credere in me, a un certo punto, fu solo Totò De Falco. A un mese dal­la fine dell’Apertura, c’erano state richieste per me dalla Spagna, avevano chiamato Si­viglia e Getafe, ma non ho avuto dubbi: quando ho saputo che c’era il Napoli, ho puntato dritto. Qui esiste un progetto e se restiamo tutti, certo che in cinque anni si può vincere lo scudetto».

Napoli-Inter è dunque più importante di Napoli-Juve?
«Napoli-Juventus è la sfida più attesa dell’anno e ce ne siamo già accorti. La gente te la fa vivere, te la fa sentire, ti dimostra quanto desideri vin­cerla. Nell’Inter ci sono cal­ciatori per i quali vado matto, penso a Crespo ma anche a Zanetti e a Cambiasso e a Cruz, però è chiaro che qui la Juve è la Juve». Facciamo un giochino: co­me finisce? «A me va bene l’1-0. Maga­ri con gol di Denis. Ma se poi segna un altro, magari anche Iezzo, va bene lo stesso».


Leggi l’intera intervista esclusiva sull’edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio

Corrireredellosport                             Michele de Lucia

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