NAPOLI, 17 ottobre – La rivincita, che sa di vendetta, è un piatto destro o un collo sinistro o uno stacco imperioso o una giravolta fulminante che si servono con la freddezza e il cinismo del bomber di razza, rinnegato dall’Italia nella sua prima vita da Denis, ventuno anni e l’incognita stampata in fronte. Il tempo è un galantuomo e sei anni sono serviti per lucidare la memoria e lasciar splendere di luce nuova quel tanque pronto a marciare con il Napoli sulla Juventus per ribadire che c’è un altro Denis nell’area e nell’aria: attenzione, un carrarmato muove verso di voi.
Denis, senza giri di parole: dove può arrivare questo Napoli?
«Secondo me, molto lontano. Siamo un’ottima squadra, che gioca da anni insieme e che ogni estate inserisce tre-quattro uomini nuovi. Bisogna darci il tempo di maturare un altro po’ e poi».
S’immaginava un gruppo così sicuro di sé da andare incontro alla Juve senza paura?
«Sono addirittura convinto che questo Napoli sia più forte di quanto abbia dimostrato. Ci rovina la sconfitta di Genova, altrimenti saremmo imbattuti e con almeno un punto in più. Ma sento la consistenza dei compagni, il piacere delle giocate: ci sarà da divertirsi».
Cinque anni di contratto basteranno per vincere lo scudetto?
«Certo che sì. Sono venuto perché volevo una rivincita, dopo le due stagioni di Cesena nelle quali a credere in me, a un certo punto, fu solo Totò De Falco. A un mese dalla fine dell’Apertura, c’erano state richieste per me dalla Spagna, avevano chiamato Siviglia e Getafe, ma non ho avuto dubbi: quando ho saputo che c’era il Napoli, ho puntato dritto. Qui esiste un progetto e se restiamo tutti, certo che in cinque anni si può vincere lo scudetto».
Napoli-Inter è dunque più importante di Napoli-Juve?
«Napoli-Juventus è la sfida più attesa dell’anno e ce ne siamo già accorti. La gente te la fa vivere, te la fa sentire, ti dimostra quanto desideri vincerla. Nell’Inter ci sono calciatori per i quali vado matto, penso a Crespo ma anche a Zanetti e a Cambiasso e a Cruz, però è chiaro che qui la Juve è la Juve». Facciamo un giochino: come finisce? «A me va bene l’1-0. Magari con gol di Denis. Ma se poi segna un altro, magari anche Iezzo, va bene lo stesso».
Leggi l’intera intervista esclusiva sull’edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio
Corrireredellosport Michele de Lucia
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