GRANDI DELLA UE INSIEME ´´NON FAREMO REGALI´´

13 ottobre 2008 | 00:00
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GRANDI DELLA UE INSIEME ´´NON FAREMO REGALI´´

PARIGI – I governi dell’Eurogruppo hanno raggiunto a Parigi un importante accordo su un piano d’emergenza, in pratica un piano anti-tracollo, che indica gli strumenti da utilizzare per difendere la solidità del sistema bancario e garantire che la crisi di liquidità non strangoli l’economia reale. Domani l’intesa raggiunta dal primo vertice straordinario dei leader dei 15 Paesi che condividono la moneta unica si tradurrà in provvedimenti che saranno varati dalle autorità di tutti i Paesi coinvolti.

Il piano anti-crisi è composto in sostanza da una ‘tool box’ (letteralmente, una ‘cassetta degli attrezzi’, come l’ha definita il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker) a cui si potrà ricorrere in base alle esigenze e alle realtà specifiche dei singoli Paesi. Ma sempre e comunque in stretto coordinamento ed evitando di danneggiarsi l’un l’altro. Nelle quattro pagine che compongono la dichiarazione finale del summit straordinario si elencano con dovizia di particolari le misure concordate. Misure tra le quali figurano le garanzie dei governi sulle operazioni di rifinanziamento delle banche, maggiori iniezioni di liquidità da parte della Bce grazie a nuovi strumenti, fornitura di nuovi fondi propri agli istituti di credito da parte dello Stato per sostenere l’attività produttiva, ricapitalizzazione delle banche in difficoltà, flessibilità nell’applicazione di regole contabili. “Sono impressionato dagli orientamenti adottati oggi”, ha sottolineato più volte il presidente della Bce Jean-Claude Trichet commentando l’esito del vertice.

“Vogliamo ridare alle banche la capacità di concedere prestiti e per questo occorre ripristinare la liquidità del sistema”, ha rilevato a sua volta il presidente francese Nicolas Sarkozy che, nella veste di presidente di turno dell’Ue, ha svolto la funzione di regista del summit. Per affrontare la crisi e salvare il sistema bancario i 15 hanno innanzitutto sottolineato, nella loro dichiarazione, la necessità di continuare ad applicare con “flessibilità” le regole Ue sugli aiuti di Stato. I governi si sono quindi dichiarati pronti a interventi coordinati e concertati per sostenere, anche attraverso garanzie pubbliche, il rifinanziamento delle banche a breve termine sul mercato interbancario. Ma anche a garantire, o acquisire direttamente, emissioni obbligazionarie a medio termine fino a una durata massima di cinque anni. Queste misure dovranno essere limitate nel tempo e nell’ importo, saranno sottoposte al controllo delle autorità finanziarie e potranno essere realizzate fino al 31/12/2009. Ma i 15 sono andati anche oltre la distribuzione a piene mani di garanzie. Preoccupati degli effetti negativi della crisi di liquidità sull’economia reale, hanno previsto la possibilità di mettere a disposizione delle banche nuovi “mezzi propri”, in cambio di azioni privilegiate o simili, finalizzati al sostegno delle attività produttive. Infine le ricapitalizzazioni.

I Paesi dell’Eurogruppo ribadiscono l’impegno a evitare qualsiasi fallimento di banche attraverso le necessarie iniezioni di capitali. Ma questi interventi, è stato scritto nero su bianco, dovranno essere effettuati nel rispetto degli interessi dei contribuenti e accompagnati da adeguati piani di ristrutturazione. Il costo globale di questi salvataggi dovrebbe essere reso noto al vertice Ue che si terrà a Bruxelles mercoledì e giovedì prossimi, quando anche gli altri partner dell’Unione saranno chiamati ad aderire al piano d’emergenza varato oggi.






















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