Sono attaccanti entrambi, oltre che connazionali. Quanto basta per suggerire il titolo di copertina: derby argentino. Mauro Matias Zarate da una parte, con la Lazio; Ezequiel Ivan Lavezzi dall´altra, col Napoli.
Ma le similitudini, compreso il doppio nome di battesimo, terminano bruscamente qui, suggerendo anche una etichetta meno scontata per il duello di domani all´Olimpico. Gemelli diversi: ecco cosa sembrano i due bomber sudamericani, che in comune hanno soprattutto il vizio del gol.
Tutto il resto li distingue, a partire dalle caratteristiche fisiche. Zarate, cittadino di Buenos Aires, è un po´ più alto; Lavezzi indio di Santa Fe, assai (sette chili) più pesante. Il laziale viene da una famiglia agiata: nonno, papà e due fratelli calciatori, per mestiere o per hobby.
Il napoletano si è fatto da solo, lavorando come elettricista fino all´età di 16 anni. Velez Sarsfield, Al-Sadd e Birmingham le tappe precedenti della carriera di Mauro Matias, 21 anni e lineamenti da bambino. San Lorenzo e Estudiantes, con la parentesi di Genova, le altre fermate del Pocho, che di anni ne ha 23 ed è costato a De Laurentiis decisamente meno (6 milioni) dei 17 che dovrà pagare Lotito per riscattare alla fine del campionato il suo bomber, pescato, per ora, in prestito nel Qatar.
Comunque un affare, che il Napoli rivela di invidiare anche un po´, alla vigilia del faccia a faccia dell´Olimpico. «Quella della Lazio è stata una bella mossa, Zarate lo conoscevamo tutti: non molti, però, hanno avuto la capacità di capire che il giocatore era andato a giocare in altri campionati solo per motivi economici e non per altro», ha ammesso il dg azzurro Marino, molto ammirato dai 6 gol in 7 gare già segnati dall´attaccante argentino. Due quelli realizzati finora da Lavezzi, che ha impiegato qualche settimana a togliersi di dosso le piacevoli scorie del successo alle Olimpiadi.
Il suo avversario di domani era invece già in vacanza. Ma pure lui con una medaglia al collo: quella vinta con la Nazionale argentina al Mondiale under 20, firmando la rete decisiva. Parallele le carriere di Zarate e Lavezzi, mai compagni in Nazionale e al primo faccia a faccia che conta, da avversari. Saranno loro le star della sfida di domani all´Olimpico, che ha perso per strada uno dei possibili protagonisti (Rocchi), ma promette lo stesso spettacolo e gol. «Siamo partiti bene e abbiamo intenzione di stupire ancora – ha promesso a Sky Marino, frenando un po´ solo sull´ipotesi Champions (anche se è già stato fissato il premio) – È presto per guardare la classifica, dovremo aspettare almeno fino a maggio».
Dalla sfida con la Lazio, però, sono attese lo stesso risposte importanti. Ne è conscio Reja, che ieri ha allentato la tensione e fatto allenare i suoi giocando a calcio-tennis. La formazione è fatta: l´unico dubbio in difesa, con il ballottaggio Rinaudo-Contini. In attacco pure Denis, per rendere ancora più eccitante il derby argentino: un Tanque tra i due litiganti. Sperando che goda.
Micheel De lucia