Una scintilla, forse causata da un tentativo di furto. Poi lo scoppio, e l’incendio. Una vittima e otto feriti il bilancio della forte esplosione che nel tardo pomeriggio di oggi ha sconvolto Napoli est: le fiamme hanno sventrato una fabbrica di scarpe e pellame, che poi è crollata. Sotto le macerie, nel corso degli interventi, i vigili del fuoco hanno trovato il corpo, carbonizzato e irriconoscibile, di un uomo deceduto. Potrebbe trattarsi di un operaio della fabbrica. Otto i feriti, tre dei quali vengono portati al centro Grandi Ustionati del Cardarelli: uno di loro è in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita; altre tre persone sono state invece soccorse a Villa Betania.
Le prime voci sull’incidente parlano di una conduttura petrolifera che si trova proprio nell’area: via delle Industrie è in una zona che in passato ospitava delle raffinerie; ci sono numerosi depositi di carburante. La conduttura, che scorre visibile, proprio in un canale adiacente alla fabbrica, non viene però coinvolta dall’incidente e si riesce, nei primi interventi, a isolarla.
Fra le prime ipotesi sulla causa dell’incendio quella di una emissione di solventi. Il responsabile della unità operativa ‘Inquinamento chimico’ del Comune di Napoli, Annibale Barca ha spiegato che anche una scintilla o un corto circuito, combinati con le esalazioni, potrebbero aver innescato le fiamme. Sempre secondo Barca la scintilla potrebbe essere stata causata da un tentativo di furto: i vigili del fuoco hanno accertato che la conduttura di carburante adiacente all’edificio è stata forata da qualcuno per rubare il contenuto.
Di fronte a questo ennesimo incidente, i napoletani oggi hanno ricordato la tragedia del 1985, quando per la esplosione di un deposito di carburante morirono cinque persone. Un disastro che indusse il presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi, allora giudice istruttore, a parlare, per la citta’, di ‘’una bomba dal potenziale altamente esplosivo accanto a complessi abitativi di grande consistenza’’.
ansa Michele De Lucia