La cocaina ´divora´ il cervello: chi l´assume, infatti, ha la corteccia cerebrale di volume ridotto, in particolare nelle aree frontali importanti per pianificare, prendere decisioni, prestare attenzione e riflettere. Lo hanno scoperto ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston diretti da Hans Breiter, il cui studio è pubblicato dalla rivista Neuron.
E´ possibile – ammette tuttavia la ricerca – che ciò non sia solo un effetto della droga ma anche un fattore innato (cioé una ´causa´ della tossicodipendenza più che un effetto) che predisporrebbe l´individuo a drogarsi. Gli esperti hanno misurato con la risonanza magnetica il volume della corteccia cerebrale di 20 cocainomani e 20 individui sani: nei primi hanno trovato un volume sempre ridotto per la corteccia frontale, fatto non riconducibile a semplici differenze individuali perché il volume della corteccia è piuttosto simile tra individui della stessa età e sesso. Inolte, sottoposti a vari test cognitivi per mettere alla prova la loro capacità decisionale e il loro livello di attenzione, prerogative della corteccia frontale, i cocainomani hanno manifestato alcune defaillance rispetto ai sani.
Molte di queste differenze nelle dimensioni della corteccia sono proporzionali alla durata della tossicodipendenza e quindi é plausibile siano effetto dell´assunzione di cocaina. Altre però, conclude Breiter, sono indipendenti e potrebbero suggerire l´esistenza di fattori anatomici che predispongano alla dipendenza.
fonte:metropolisweb
Michele De Lucia