SAVIANO I CLAN LO VOGLIONO MORTO PER DICEMBRE, DUE ORE A COLLOQUIO CON LA DDA
Lo scrittore Roberto Saviano si è recato negli uffici della Procura di Napoli dove ha avuto un colloquio durato circa due ore con il procuratore aggiunto Franco Roberti, coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia. L’argomento del colloquio sono state le recenti rivelazioni del pentito del clan dei Casalesi, Carmine Schiavone, che ad un investigatore avrebbe accennato ad un piano per attentare alla vita dello scrittore organizzato dal clan dei Casalesi. Al termine dell’ incontro Saviano non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. A quanto si è appreso gli inquirenti delal Dda di Napoli intendono interrogare quanto prima il pentito che vive attualmente in località protetta.
Secondo quanto si apprende, a denunciare l’intenzione del clan del Casertano – oggetto di ampia parte del best-seller ‘Gomorra’ di Saviano – è stato un agente di polizia giudiziaria, che ha riportato all’Antimafia una notizia di ‘seconda mano’. Le indagini rientrano nel fascicolo, che la Dda ha già aperto da tempo, sulle minacce allo scrittore.
Dall’imminente interrogatorio del pentito del clan dei Casalesi Carmine Schiavone, cugino del boss Francesco Schiavone detto Sandokan, gli inquirenti della Dda di Napoli cercheranno i chiarimenti sul piano di attentato che la cosca avrebbe ordito per uccidere lo scrittore Roberto Saviano. Il progetto è emerso da una informativa che gli apparati di sicurezza hanno trasmesso alla procura napoletana dopo aver raccolto la rivelazione del collaboratore di giustizia. Carmine Schiavone, che con le sue rivelazione negli anni scorsi ha consentito la condanna di numerosi esponenti della cosca, attualmente vive in località protetta, con una nuova identità. Il programma di protezione nei confronti di Schiavone, che ha avviato la sua collaborazione agli inizi degli anni Novanta, è cessato negli ultimi tempi. Uno degli obiettivi degli inquirenti é di chiarire le circostanze che avrebbero consentito a Schiavone – al quale è inibito per legge ogni contatto con gli ambienti criminali frequentati in passato – di venire in possesso delle informazioni sui progetti del clan dei Casalesi.
Le notizie sull’attentato fornite da Schiavone, a quanto si è appreso, non sarebbero molto dettagliate. Gli inquirenti della Dda tendono ad escludere in ogni caso collegamenti tra le informazioni di Schiavone e le recenti rivelazioni del pentito Oreste Spagnuolo – che partecipò di recente alla strage di Castel Volturno conto gli immigrati africani – il quale ha parlato del tentativo del boss Giuseppe Setola di procurarsi esplosivo e un telecomando per un attentato. Il livello di allerta è comunque altissim i magistrati di Napoli sono infatti convinti della serietà delle minacce rivolte a Saviano (all’esame degli inquirenti vi sono anche diverse lettere anonime che vengono giudicate attendibili), “colpevole” agli occhi del clan di aver acceso i riflettori sulle attività dei casalesi
“Schiavone avrebbe fatto questo ragionamento, ma è tutto da verificare”. Commenta così Giovandomenico Lepore, procuratore di Napoli, il presunto piano per uccidere Saviano da parte dei Casalesi e le presunte rivelazioni del pentito Carmine, cugino e omonimo del boss ‘Sandokan’. “Stiamo lavorando per verificare l’attendibilità delle minacce – spiega Lepore – e stiamo anche cercando di capire come é uscita questa dichiarazione di un vecchio pentito, il più vecchio dei Casalesi”. Sulla fonte il procuratore non ha dubbi: “In passato il pentito è risultato attendibile”. Facendo riferimento agli ultimi episodi di violenza nel territorio, Lepore aggiunge che “il rischio comunque è aumentato per tutti ma lo Stato ha preso le contromisure”. In Campania il governo ha rafforzato la presenza delle forze dell’ordine. “C’é maggiore sorveglianza sul territorio, maggiore limitazione dei movimenti dei soggetti pericolosi, maggiori controlli – dice -. Contro i Casalesi abbiamo vinto una battaglia, non la guerra. Stiamo lavorando per prendere i latitanti che ancora sono in giro”.
Fonte Ansa
Siamo vicini al collega Roberto Saviano un giornalista, uno scrittore, un uomo che sta subendo minacce esplicite da clan camorristici e questo è un fatto incontestabile rispetto al quale Positanonews la testata della costiera amalfitana, penisola sorrentina e Campania non può non dedicargli un’apertura di solidarietà informado con un’articolo scelto e inserito da Michele De Lucia.