TOSCANI SUL VALLONE PORTO A POSITANO: "MA COSA SUCCEDE IN ITALIA?"
Anche Oliviero Toscani ha espresso sorpresa rispetto la vicenda del Vallone Porto. Lo abbiamo incontrato, per caso, a Roma, al ristorante Da Montecarlo (uno dei posti più intressanti di Roma dal cibo al personale di una simpatia ed ironia unica) insieme con il professor Domenico De Masi, presidente della Fondazione Ravello, e il consigliere comunale del paese della costa d’Amalfi Secondo Amalfitano e ha detto, sorpreso, “Ma cosa succede in Italia?”.Già in tanti hanno espresso perplessità, Alessandro Cecchi Paone, Marco Travaglio ad una battaglia condivisa dalle principali associazioni italiane WWF, Italia Nostra e Lega Ambiente con le associazioni di Positano Posidonia e Gea a nome delle quali si era a Roma per il deposito dell’interrogazione parlamentare avvenuta da parte di Antonio Palagiano di Italia dei Valori dopo l’appello lanciato in rete http://www.firmiamo.it/positanovalloneporto Immerso in un pezzo si Costiera Amalfitana, conoscendo la sua enorme sensibilità ambientale lo abbiamo avvicinato, rigorosamente dopo aver terminato il pranzo. Toscani, per chi non lo sapesse, non è solo il grande fotografo e pubblicitario che tutti quanti conoscono, da qualche anno ha creato un centro di ricerca della comunicazione moderna (una “factory etica”) chiamata La Sterpaia, situata all’interno della riserva naturale del Parco di San Rossore. La Sterpaia è un “laboratorio” dove, seguendo la metodologia del workshop (com’era nelle botteghe d’arte rinascimentali e nelle esperienze del Bauhaus e come è stato anche a Positano con l’Art Work Shop) gli allievi vengono orientati (e non istruiti) da maestri d’arte affermati in ogni settore. Il Parco è riconosciuto dall’UNESCO come Riserva della Biosfera; per soddisfare le esigenze energetiche de “La Sterpaia” è stato ideato il Diamante, una centrale energetica solare di nuova concezione. Non potevamo non avvicinarlo, anche a costo di disturbarlo, almeno per dirgli dell’esistenza di questa battaglia contro le briglie di cemento previste per lavori pubblici che dovrebbero cominciare a giorni nell’oasi Vallone Porto a Positano nel cuore della Costiera Amalfitana, nel cuore di un’area UNESCO, come la Sterpaia, che è Parco dei Monti Lattari e anche Riserva Marina di Punta Campanella (i lavori mettono a rischio anche l’equilibrio marino ed il ripascimento della spiaggia di Arienzo) con i due enti che non hanno fatto nessun atto ufficiale contro, anzi vi sono dei permessi rilasciati dal Parco, anche se le dichiarazioni ultimamenti propendono ad una contrarietà al progetto, ma il Parco come istituzione (non attraverso l’attuale Presidente Anna Savarese che si è dichiarata contraria ed i lavori sono di competenza del Comune di Positano e della Comunità Montana Penisola Amalfitana, fra l’altro, ironia della sorte, scomparsa, ma l’appalto, purtroppo, rimane) ha rilasciato un parere favorevole grazie ad un funzionario della Regione Campania. Una interrogazione parlamentare a risposta scritta rivolta al Ministro dell’Ambiente è stata presentata dal deputato Antonio Palagiano, originario di Piano di Sorrento, dell’Italia dei Valori , per il contestato intervento che riguarda il cuore dell’area dove ricade il Parco dei Monti Lattari, di cui fa parte la costiera amalfitana e la penisola sorrentina. Gli interventi vedranno stravolgere l’area SIC (Sito di Interesse Comunitario) dell’oasi di Positano proprio nel cuore del Parco dei Monti Lattari, lavori inutili, con presupposti errati (come da ricostruzione del WWF e delle associazioni ambientaliste), confondendo una caduta di pietrame proveniente da materiale di riuslta con quello di una frana, e ritenuti dannosi da vari esperti non solo per l’equilibrio dell’oasei che stravolgeranno, ma creeranno anche il mancato ripascimento della spiaggia di Arienzo, con uno spreco di denaro pubblico, senza operare sulla tombatura a Valle della Spiaggia di Arienzo unico vero pericolo sul quale si può intervenire con efficacia. Le contestazioni hanno visto con il WWF anche Italia Nostra e Legambiente e tutte le associazioni di Positano che organizzarono anche una manifestazione popolare il 10 febbraio scorso, inoltre sono nate anche petizioni come questa online http://www.firmiamo.it/positanovalloneporto ed appelli su You Tube ed in rete mentre il WWF Penisola Sorrentina ha attivato anche un esposto alla Procura della Repubblica di Salerno e un video-denuncia
Ecco il testo dell’interrogazione.
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE A RISPOSTA SCRITTA
Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per sapere, premesso che:
il bacino del Vallone Porto, nel Comune di Positano, rappresenta nel suo insieme un geosito di grande valore paesaggistico ed ambientale nel contesto geografico della Costiera Amalfitana, già dal 1997 iscritta dall’UNESCO nell’elenco dei beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità;
l’ area è inserita in un Sito di Interesse Comunitario (SIC IT8050051);
la zona, nel cuore del Parco dei Monti Lattari, è caratterizzata da importanti specie faunistiche e vegetazionali, anche in via di estinzione, ed è sottoposta a vincolo paesistico-ambientale;
la regione Campania ha erogato dei finanziamenti per i lavori di sistemazione idraulico-forestale per la mitigazione del rischio da dissesto idrogeologico della rete idrografica del Vallone Porto-Arienzo nel Comune di Positano;
per contrastare questo dissesto idrogeologico il Comune di Positano vorrebbe realizzare lunghe briglie in cemento armato, pavimentare un antico sentiero sterrato, eliminare tutte le essenze arboree lungo il letto del torrente, sistemare i versanti marginali l’asse del torrente tramite il taglio della vegetazione ripariale e la costruzione di palizzate e gabbionate a contenimento delle scarpate;
molti cittadini si sono mobilitati, anche attraverso una petizione, per impedire che il progetto di mitigazione del rischio idrogeologico si realizzi in questi termini, compromettendo l’integrità dell’oasi di Vallone Porto;
il WWF Italia, insieme a Lega Ambiente ed Italia Nostra, ha commissionato diverse perizie geologiche, botaniche e zoologiche nell’area del Vallone Porto di Positano, che hanno dimostrato l’inefficacia, il danno ambientale e le numerose controindicazioni di questa opera;
se il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sia a conoscenza di questa situazione e quali iniziative intenda intraprendere, affinché gli interventi di messa in sicurezza siano compatibili con le esigenze di tutela paesistica, ambientale e del patrimonio floro-faunistico della zona.
On. Antonio Palagiano
Roma, 13 ottobre 2008