ROMA – La base va avanti da sola, alza il livello dello scontro, e dichiara uno sciopero immediato di 24 ore. Per Alitalia è il caos. Le cinque sigle del ‘fronte del no’ – Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl – prendono le distanze, contrarie a iniziative che giudicano dannose in vista di una lunga battaglia, e non riescono a governare parte dei lavoratori.
E in serata il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, precetta i dipendenti della compagnia. A Fiumicino, passa a maggioranza la mozione del Comitato di sciopero e di lotta dei lavoratori Alitalia per uno stop di 24 ore dalle 18 che ha portato alla cancellazione di un centinaio di voli. E i disagi per i passeggeri, già alle prese con lo sciopero bianco del ‘fronte del no’, si moltiplicano: lunghe file davanti ai banchi e, in serata, i primi bivacchi dei passeggeri dei voli cancellati in attesa di essere riprotetti e che probabilmente non riusciranno a partire prima di domani.
Mentre tra i passeggeri cresce la rabbia, anche per la mancanza di indicazioni, la situazione è difficile anche a Linate dove sono stati cancellati circa 50 voli. Da Bruxelles, intanto, sembra essere confermato – la decisione ufficiale arriverà mercoledì prossimo – il sostanziale via libera all’operazione Cai, la cui realizzazione sarà però sorvegliata da un gruppo di esperti indipendenti, e la bocciatura del prestito ponte, considerato un aiuto di Stato contrario alle norme Ue e che quindi dovrà essere rimborsato dalla vecchia Alitalia. Molti voli ritardati di ore e un centinaio cancellati per il blocco del varco equipaggi nello scalo di Roma (impedito l’accesso anche agli stranieri) da parte di lavoratori che hanno partecipato all’assemblea convocata dalle cinque sigle. Infruttuosi i tentativi dei presidenti di Anpac ed Up, Fabio Berti e Massino Notaro, e dei segretari di Sdl Andrea Cavola e Paolo Maras, di far desistere la base. I disservizi hanno costretto i passeggeri, arrabbiati, a lunghe file ai terminal e alle biglietterie.
Una prima mozione per il blocco totale e immediato del trasporto aereo era stata votata all’unanimità, questa mattina, dal Comitato di lotta (eletto nella scorsa assemblea convocata dalle cinque sigle del fronte del no) ma era stato fermato dai rappresentanti delle sigle autonome. Al varco equipaggi, si respirava un’atmosfera di attesa. In assenza di novità, e non convinti dai richiami dei vertici professionali e sindacali, che in alcuni momenti sono stati anche contestati, nel pomeriggio la base ha deciso da sola lo sciopero selvaggio. Il presidente della Commissione di Garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici, Antonio Martone, che in serata ha chiesto la precettazione, aveva prima convocato le cinque organizzazioni autonome per giovedì prossimo alle 10 annunciando che adotterà eventuali provvedimenti sui 15 scioperi indicati ieri fra il 25 novembre e maggio 2009.
L’Enac, intanto, ha aperto un’inchiesta sullo sciopero selvaggio di oggi e invitato la compagnia a comunicare, almeno ogni due ore, l’evoluzione della situazione per informare i passeggeri. “Se passa Cai è tutto finito – aveva detto in assemblea il segretario nazionale, responsabile degli assistenti di volo, del Sindacato dei Lavoratori Paolo Maras – La nostra risposta finirà quando avremo deciso se ci sono le condizioni per farla finire”. Di fronte ai lavoratori (400 secondo la polizia, 5-600 secondo gli organizzatori), aveva sottolineato che “é inaccettabile che migliaia di lavoratori debbano ingoiare e stare zitti per quell’inferno che ci è stato preparato. Quello che pensano – aveva detto riferendosi a Cai – è che siamo merce, in qualche caso avariata”. Parlando dell’offerta di Cai per la parte buona di Alitalia, il dirigente sindacale ha spiegato che la cordata di imprenditori pagherà “275 milioni liquidi per gli asset”, parole accolte dall’assemblea con “ladri, ladri”. Maras aveva aggiunto che “Cai risparmierà 200 milioni per decontribuzioni e defiscalizzazioni per l’assunzione dei lavoratori dalla cassa integrazione”, e accusato la stampa “che ci è tutta contro, di non aver mai parlato di questo particolare”.
“Abbiamo un obiettivo identico – aveva spiegato Berti – bisogna capire qual è il modo giusto” di procedere. “La lotta non finisce oggi perché – aveva avvertito – con un’azione traumatica avremmo una precettazione dopo 20 minuti. Non ci deve essere spaccatura, c’é una strada precisa, dovete avere fiducia”, era stato l’appello rivolto alle tre categorie, piloti, assistenti di volo e personale di terra. Alla Magliana, infine, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporti hanno affrontato nel pomeriggio con rappresentanti dell’azienda il tema della mobilità e della cigs. Il fronte del no non ha partecipato. Domani le quattro sigle confederali incontreranno Cai per la verifica dei contratti e dei criteri di assunzione.APPROFONDIMENTI Ue verso si’ alla Cai, bocciato prestito ponte ASSOCIATE Stop trasporti: citta’ in tilt. Sindacati: un successo SPECIALI Photostory Alitalia, la vendita: 2 anni di tentativi
WWW.ANSA.IT Inserito da Michele De Lucia