CRISI: SOLDI PER REDDITI PIU´ BASSI, MENO IRAP PER LE IMPRESE

24 novembre 2008 | 00:00
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CRISI: SOLDI PER REDDITI PIU´ BASSI, MENO IRAP PER LE IMPRESE

L’AQUILA – “Stiamo lavorando per la riduzione dell’Irap, un portato del governo delle sinistre con cui non siamo d’accordo, così come non sono d’accordo le imprese”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi in conferenza stampa a L’Aquila, a proposito delle misure che il governo si accinge ad assumere per affrontare la crisi economica in Italia. “Lavoriamo anche – ha aggiunto – alla riduzione della tassazione su straordinari e premi aziendali. Una riduzione che consentirà di passare dalla contrattazione nazionale a quella aziendale, agevolando molto le imprese”.

Berlusconi annuncia 16 miliardi per le Grandi Opere. “Abbiamo trovato il sistema per decidere le opere da fare e cominciare subito i lavori. Nel prossimo Consiglio dei Ministri vareremo 16 miliardi per le infrastrutture da iniziare subito. Opere da cominciare da subito, saltando tutte le lentezze della burocrazia”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, durante un comizio a Montesilvano per il candidato Pdl Gianni Chiodi.

BERLUSCONI, OTTIMISMO E CONSUMI; PD, MANCANO SOLDI

L’ottimismo nei comportamenti, i cittadini come “arbitri” della situazione, la richiesta di mantenere alti i consumi. La ricetta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per superare la crisi economica suscita le critiche delle opposizioni, che chiedono al governo piuttosto delle politiche attive di sostegno al reddito delle famiglie, a partire dalla detassazione della Tredicesima.

 “Le imprese si reggono sui consumi – dice Berlusconi – è perciò sui consumatori che dobbiamo fare leva perché le dimensioni della crisi dell’economia reale non siano estreme”. Dunque il premier non si affida a politiche keynesiane di spesa pubblica: “Solo i cittadini con il loro comportamenti – afferma – non cambiando le loro abitudini di vita e lo stile dei loro consumi, possono determinare la profondità della crisi economica”. Di qui il nuovo invito all'”ottimismo”, alla “fiducia” e alla “speranza”, in contrapposizione con il “pessimismo” della sinistra.

“Tutto bene – ironizza Carlo Fatuzzo, leader del Partito dei pensionati – se non vi fosse il problema che milioni di italiani da tempo sono costretti a tagliare il superfluo e l’indispensabile”. Ed è l’appunto fatto anche dai partiti più grandi, dall’Udc al Pdci, passando per il Pd. Pier Ferdinando Casini ha chiesto al governo di mettere 7 miliardi sul tavolo a sostegno del reddito delle famiglie con figli. “Ma si è accorto Berlusconi – attacca Oliviero Diliberto – che i consumatori non li hanno quei soldi? Si è accorto dello tsunami che si sta abbattendo su di noi con migliaia di posti di lavoro che stanno per venire a mancare?”.

 “Il premier parla di ottimismo – dice la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro – ma gli italiani devono vedere misure concrete per essere ottimisti”. E Cesare Damiano invita Berlusconi ad applicare le proposte del Pd che “da mesi” chiede di alleggerire il carico fiscale sui salari, a partire dalla detassazione delle tredicesime. Damiano poi, come Luca Volonté dell’Udc, chiede di modificare urgentemente gli ammortizzatori sociali in favore dei lavoratori precari, visto che secondo le stime della Cgil 400.000 di essi perderanno il lavoro a breve. Rosy Bindi affibbia a Berlusconi l’epiteto di “senza pudore”: “Come si fa a istigare le famiglie a consumare per combattere la crisi – afferma – quando per colpa sua non hanno soldi da spendere?”. A difesa della linea del governo interviene Fabrizio Cicchitto, che ricorda i provvedimenti economici adottati: “Le polemiche della sinistra sono sbagliate perché gli altri Paesi dell’Ue hanno fatto più o meno le stesse cose”. Maurizio Gasparri definisce “concrete e tempestive” le misure che il governo dovrebbe varare la prossima settimana. Mentre Roberto Cota, presidente dei deputati della Lega, vede il governo sulla “strada giusta” contro la crisi, citando misure “concrete” come “i bouns alle famiglie o l’Iva di cassa”; ma sottolinea che “per uscire dal tunnel serve il federalismo fiscale, altrimenti lo Stato continuerà a sperperare senza offrire servizi adeguati ai cittadini”. Le opposizioni, intanto, si dichiarano disponibili a un confronto non pregiudiziale con il governo sulle misure anti crisi: lo affermano Finocchiaro, Damiano o Giampiero D’Alia dell’Udc. Ma Casini, ad esempio, esprime dei dubbi sulla volontà di Berlusconi di “sotterrare l’ascia di guerra”. “Noi siamo pronti a dare una mano – dice – ma Berlusconi oscilla, è indeciso. Non sa se seguire la linea responsabile di Gianni Letta o l’avventurismo di certi suoi colonnelli”.

SACCONI, PER REDDITI BASSI INTERVENTI SARANNO CASH
L’intervento per i soggetti a basso reddito, allo studio del governo, sarà “cash, non un bonus fiscale” che agirebbe solo il prossimo anno. Lo ha detto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi parlando alla trasmissione tv della Lucia Annunciata ‘In mezz’orà. Sui tempi dell’erogazione del contributo, Sacconi ha detto: “Saremo molto tempestivi”.
Sacconi ha confermato “l’esigenza di ridurre la pressione fiscale diretta sulle imprese. Pensiamo di ridurre l’Ires relativamente all’incidenza costo del lavoro” incluso nell’Irap. Non ci dovrebbe essere invece un intervento specifico sull’auto.
Alla domanda specifica di Lucia Annunziata, se sono previsti interventi per il settore automobilistico, Sacconi ha risposto: “Dobbiamo aiutare il sistema delle imprese nel suo complesso, a partire dalle pmi”. E ha anche ribadito che un eventuale aiuto all’auto va pensato “in una dimensione europea”.
Sacconi ha aggiunto che ci saranno “forme molto originali per controllare comportamento delle banche. Le banche saranno aiutate ad avere liquidità tra loro ma debbono garantire liquidità alle imprese”.

CGIL: A RISCHIO 400 MILA PRECARI
Sono “centinaia di migliaia i precari che rischiano entro il 2008 di rimanere senza lavoro”. Lo dice il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni aggiungendo che la stima di 400.000 lavoratori è “attendibile”. La Cgil non ha ancora i dati completi del fenomeno “ma questo potrebbe essere l’ordine di grandezza” del problema.

Fammoni spiega che dei circa 800.000 collaboratori mono-rapporto che hanno cioé un unico committente il 10-15% resterà disoccupato; nel gruppo Fiat entro fine anno tra contratti a tempo determinato e somministrati ci saranno 5.000 posti in meno; il settore alimentare perderà 10.000 contratti a termine. “C’é poi una fortissima riduzione dell’interinale – aggiunge Fammoni – già nel terzo trimestre dell’anno che peggiorerà nel quarto; solo nella Marche ci sono stati 8.000 avviamenti in meno”. A questo si aggiungono i precari di Alitalia e i tanti lavoratori già in cassa integrazione. “I provvedimenti annunciati dal governo a tutela di questi lavoratori non vanno bene – sottolinea il sindacalista della Cgil – perché gli stanziamenti previsti per gli ammortizzatori non bastano e perché comunque sono previsti dal 2009 mentre ai precari servirebbe una tutela subito”.










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ansa           inserito da     Michele De Lucia

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