WASHINGTON – Barack Obama è un “servo negro” che ha tradito le proprie radici afroamericane e islamiche per schierarsi con Israele, uno zio Tom che inganna i neri per servire i bianchi, e con lui l’America non cambia: resta un nemico “criminale” da attaccare. E’ il velenoso affondo di Al Qaida contro il presidente eletto degli Stati Uniti, affidato al numero due dell’organizzazione terrorista, l’egiziano Ayman al Zawahri.
Le minacce agli Stati Uniti, gli insulti a Obama e le esortazioni a lanciare nuovi attacchi contro l’America, sono stati liquidati dal Dipartimento di Stato come “un’altra serie di commenti vergognosi da parte di un terrorista”, mentre l’ intelligence Usa non vi ha letto motivi di preoccupazione immediata. Quanto a Obama, i suoi portavoce da Chicago hanno fatto sapere di non voler commentare le parole di Zawahri. Rimasto silenzioso durante la campagna elettorale, il gruppo fondato da Osama bin Laden e protagonista dell’attacco dell’11 settembre 2001 è tornato a farsi vivo con un video di 11 minuti diffuso da siti web islamisti, nel quale il pezzo forte è l’ audiomessaggio di Zawahri.
Ad accompagnare le parole del superlatitante sono immagini di Obama con in testa un copricapo ebraico (in occasione di una recente visita al Muro del Pianto a Gerusalemme), insieme a foto di Malcolm X, l’incendiario leader musulmano dei diritti dei neri degli anni Sessanta. E’ proprio attingendo ai discorsi del rivoluzionario nero, che Zawahri ha accusato Obama di essere un ‘house Negro’, un servo negro dei padroni bianchi. “Rappresenti esattamente l’ opposto – ha affermato l’egiziano, rivolto al presidente eletto – di rispettabili neri americani come Malik el-Shabazz, o Malcolm X (che Allah abbia pietà di lui). Sei nato da un padre musulmano, ma hai scelto di entrare nei ranghi dei nemici dei musulmani, e di pregare la preghiera degli ebrei, nonostante tu rivendichi di essere un cristiano per scalare il potere nella leadership d’America”.
Nel 1963, in un celebre discorso a Detroit, Malcolm X usò l’immagine della contrapposizione tra ‘house Negro’ e ‘zio Tom’ da una parte, e ‘field Negro’ dall’altra: il servo nero del padrone che nelle piantagioni era al servizio dei bianchi e faceva il loro gioco, oppure il nero che soffriva nei campi ed era, ad avviso di Malcolm X, il simbolo della ‘rivoluzione nera’. Zawahri ha usato la stessa immagine per accusare Obama e altri due esponenti afroamericani celebri del mondo politico, Colin Powell e Condoleezza Rice, di far parte di quelli che Malcolm X chiamava “i moderni zio Tom del 20mo secolo”.
Zawahri aveva già accennato al ‘house Negro’ e alle parole di Malcolm X nel maggio 2007, in un messaggio che anche all’ epoca faceva menzione delle origini musulmane del padre di Obama e della fede cristiana dell’allora candidato. “Hai raggiunto la posizione di presidente – ha detto Zawahri a Obama – e ti aspetta una pesante eredità di fallimenti e di crimini. Un fallimento in Iraq, che hai già ammesso, e un fallimento in Afghanistan che i tuoi comandanti hanno ammesso”.
Al Qaida ha esortato Obama a “imparare la lezione di Bush e di Musharraf e prima di loro il destino di sovietici e britannici” in Afghanistan. “Ti avvertiamo – afferma il messaggio – che i cani dell’Afghanistan hanno trovato deliziosa la carne dei vostri soldati, quindi mandane pure altre migliaia”.
L’intelligence americana si è messa subito al lavoro sul messaggio di Zawahri, per cercare di trarne indicazioni sulla localizzazione del numero due di Al Qaida, che la Cia ritiene si nasconda, come bin Laden, in un’area tribale pachistana al confine con l’Afghanistan. Dana Perino, portavoce della Casa Bianca, ha ribadito che l’amministrazione Bush ritiene bin Laden ancora vivo e in fuga, nonostante il suo silenzio. Il messaggio di Zawahri contiene, tra l’altro, un preciso riferimento temporale: “Lunedì scorso i vostri aerei hanno ucciso 40 musulmani afghani a una festa di nozze a Kandahar”. Un episodio che risale al 3 novembre scorso.
ansa inserito da Michele De Lucia
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