Napoli. Teatro Diana. Hair.

Al “Teatro Diana” in scena “Hair the tribal rock musical”, sino al 30 Novembre 2008.
Dal 19 al 30 novembre 2008 al Teatro Diana di Napoli va in scena con successo ‘Hair the tribal rock musical’. Quarant’anni dopo il debutto, il musical rinnova il suo inno non violento contro ogni forma di intolleranza e sopraffazione.
La nuova versione è firmata dalla cantante Elisa, che rende più contemporanea la colonna sonora, arricchita da brani rock e pop; dal coreografo David Parsone, che, grazie ad un cast giovane e multietnico, propone danze vivaci e audaci e dalla regia di Giampiero Soleri, che, restando fedele all’originale, propone, comunque, interessanti parallelismi con il mondo attuale: guerre impopolari e preoccupazioni ecologiche, omofobia e rivolte adolescenziali.
Elisa alla direzione musicale, David Parsons per le coreografie, Giampiero Solari alla regia insieme a Luca Tommassini: quattro grandi nomi dello spettacolo per la nuova versione italiana di “Hair”, la produzione di questa nuova stagione è firmata dal Teatro delle Erbe srl che va in scena al Teatro Diana sino al 30 novembre 2008.
Lo spettacolo è reso in italiano da un cast di quattordici autentici talenti, ben selezionati in Italia e negli Stati Uniti, mentre le canzoni sono cantate dal vivo, rigorosamente in lingua originale; indimenticabili e ormai entrate nella storia della musica come: Aquarious, Ain’t Got No, I Got Life, Hair, Let The Sunshine In, che sono state abilmente riadattate da una straordinaria Elisa, che ne ha preservato la melodia, ma ha lavorato sugli spazi dell’arrangiamento per concretizzare una credibilità odierna.
Un rituale, una celebrazione estatica, un’emozione forte, sentimenti in ballo, una protesta, un happening, una contestazione, una commedia, una tragedia, Hair rompeva ogni regola teatrale, come i suoi protagonisti, gli hippies, ruppero ogni norma sociale stabilita.
Gli attori-cantanti in scena ce la mettono tutta, sono bravi, davvero bravi, ripercorrono un’epoca che non c’è più, perché nulla è rimasto come prima.
Chi va a teatro per vedere “Hair”, almeno per una certa fetta, ritrova la sua giovinezza, entusiasmi. passioni, anche per questo lo spettacolo richiama.
Un tempo si parlava di droga libera, oggi non più e qui è cambiato l’atteggiamento non più favorevole della sinistra e di chi lasciava andare le cose.
Oggi parlare di droga libera sarebbe improponibile, come sarebbe improponibile il protagonista di ”Easy Rider” in sella alla Harley Davidson.
La motocicletta è inquinante o no? è indicativa di un acquisto non necessario in una realtà di consumi o no?
Un vero è proprio iato esistenziale è fare l’hippy su unamotocicletta, che era manufatto-prodotto-bene dell’industria, un tempo inquinante.
La trama di Easy Rider (1969) indica due amici Wyatt e Billy che vendono una cospicua partita di droga e subito dopo inforcano le loro Harley Davidson per partire alla volta di New Orleans per un viaggio emozionante, durante il quale s’imbatteranno in comunità hippies, verranno arrestati e rischieranno persino la pelle …
Lo spettacolo “Hair” fu dato la prima volta il 29 aprile 1968 in un piccolo teatro di Broadway ed ancora oggi richiama gente nei teatri non solo americani.
Applausi all’atletica compagine artistica al “Teatro Diana” di Napoli, cantori di una filologia teatrale, rivisitata.
Maurizio Vitiello