Napoli. Teatro Il Primo. Successo di Michael Aspinall.

12 novembre 2008 | 00:00
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Napoli. Teatro Il Primo. Successo di Michael Aspinall.

Successo di Michael Aspinall

al

TEATRO IL PRIMO

Via del Capricorno 4

Colli Aminei, Napoli

MICHAEL ASPINALL

in

“SIRENE, TRAVIATE

ED AMMALIATRICI”

Michel Aspinall riferisce sul suo lavoro: “Perché un baritono inglese improvvisamente diventò un “soprano” comico?  Sappiate che a noi inglesi piace ridere anche delle cose più care (come la cucina inglese, la chiesa anglicana, il primo ministro, o, appunto, l´opera lirica).  Io propongo una selezione di musiche belle (e spesso dimenticate) al pubblico, abbinando la musicologia al pantomime, il classico spettacolo natalizio inglese, derivato dalla commedia dell´arte, in cui  le sorelle cattive di Cenerentola sono sempre interpretate da due uomini, ed il principe azzurro da una bella attrice prosperosa con gambe lunghe e polpose.

Ho presentato il mio personaggio del “surprising soprano” in molti teatri e sale da concerto in Italia e all´estero, trovandomi a cantare su palcoscenici molto diversi, dalla Festa dell´Unità al San Carlo di Napoli.

La prima città italiana al di fuori di Roma dove mi sono esibito è stata proprio Napoli, con una serie di spettacoli al Teatro Instabile dal 1972.  E così sono molto lieto di iniziare una serie di Farewell Performances, le mie serate d´addio al palcoscenico, al Teatro Il Primo di Napoli.  Il programma, come sempre, è dedicato alla figura – non proprio umana, forse sovrumana – della diva dell´opera lirica con puntate nel salotto della dama aristocratica o borghese umbertina che gorgheggiava per il diletto dei suoi amici.”

Il bravo Michel Aspinall continua a riproporsi in palcoscenico con la voglia di non dimenticare passioni liriche centrifugando ironia e divismo.

Serate interessanti, sopra le righe, con la voglia del pubblico di rivedere e di riabbracciare un beniamino, qual è, da tempo, Michael Aspinall, che, difatti, non ha deluso e che con i compagni di scena ha dato vita a momenti magistrali, da ricordare per le sottili ironie, per gli squarci vocali, per le risonanze e per le dissonanze musicali.

Michael Aspinall è da seguire sempre e i suoi compagni di palcoscenico l’assecondano con garbo estremo.

Bravi, quindi, il tenore Bruno Sebillo, il baritono Gioacchino Zarelli e Stefania Graneri, attentissima al pianoforte.

Vari gli autori trattati: Alberto Visetti, Luigi Denza, Franz Schubert, Ernesto de Curtis, Vincenzo Valente, Gioacchino Rossini, Amilcare Ponchielli, Gioacchino Rossini, Pier Antonio Tirindelli, Pietro Mascagni, Giuseppe Verdi ed Umberto Giordano; come si vede una “full immersion” ondivaga per orizzontare una trama di delizie sonore con appunti gradevolmente umoristici.

Maurizio Vitiello