NAPOLI – Cinque avvisi di chiusura delle indagini sono stati notificati dai carabinieri del comando provinciale di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione del commissariato rifiuti in Campania. A quanto si apprende uno degli avvisi è stato notificato al presidente della giunta regionale della Campania Antonio Bassolino, ex commissario di governo per l’emergenza rifiuti in Campania.
I reati contestati sono peculato aggravato in concorso e falso ideologico e materiale commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici.
Oltre a Bassolino, nella sua qualità di commissario di governo per l’emergenza rifiuti, gli altri quattro destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal pm della Procura di Napoli, Giancarlo Novelli, sono: Raffaele Vanoli, vice commissario vicario per l’emergenza rifiuti all’epoca dei fatti, Enrico Soprano, avvocato e consulente esterno della struttura commissariale, Michele Carta Mantiglia, un altro professionista legato al commissariato da un rapporto di collaborazione, Giulio Facchi, subcommissario all’epoca dei fatti contestati.
Soltanto Soprano e Carta Mantiglia avevano già ricevuto un avviso di garanzia. Il danno erariale complessivamente stimato dagli inquirenti ammonta a circa 300.000 euro. Dalla notifica dell’avviso gli indagati hanno venti giorni di tempo per presentare memorie e documenti o per rilasciare dichiarazioni. Trascorso questo termine il pm deciderà se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati o se archiviare.
RISCHIA ARRESTO CHI ABBANDONA RIFIUTI IN CAMPANIA
Lavatrici sui marciapiedi, materassi accanto ai cassonetti della spazzatura: ordinarie fotografie dalla Campania. Ma il Governo annuncia il pugno di ferro, con l’arresto per chi abbandona i rifiuti ingombranti, nonche’ la rimozione dei sindaci inadempienti nella raccolta. Accanto al
bastone, anche la carota, con incentivi ai cittadini che riciclano. Le misure sono contenute in un decreto legge in 10 articoli approvato dal Consiglio dei ministri, che prevede anche l’avvio di una campagna informativa per sensibilizzare la popolazione sulla raccolta differenziata.
”Ci sono immagini girate dall’esercito – ha spiegato il sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso, illustrando il provvedimento a Palazzo Chigi – che fanno vedere come, appena tolta la spazzatura, dopo 5-6 ore in strada ci sono di nuovo cucine, materassi ed altri materiali. Ora chi attua questi comportamenti viene punito con una pena irrisoria, 25 euro. Con il decreto puo’ invece essere condannato a pene da 6 mesi a tre anni di reclusione e l’arresto in flagranza”. L’articolo 6 recita che nei territori in cui vige lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti (ad oggi solo la Campania) ”chiunque in modo incontrollato o presso siti non autorizzati abbandona rifiuti pericolosi, speciali ovvero rifiuti ingombranti domestici e non, di grandi dimensioni che non siano riciclabili, tossici o nocivi di almeno 50 centimetri cubici e con almeno due dimensioni di altezza, lunghezza o larghezza superiori a cinquanta centimetri, e’ punito con la reclusione fino a tre anni e sei mesi”.
E ce n’e’ anche per i Comuni ‘pigri’. ”I 551 sindaci campani – ha ammonito Bertolaso – devono fare il loro dovere. Spesso anche noi siamo sollecitati da cittadini che sostengono che non e’ stata tolta la spazzatura sotto casa, ma non e’ compito nostro, devono farlo i sindaci. I Comuni che non fanno quanto previsto dalla legge potranno essere ora commissariati: e’ una norma severa che vuole far assumere le responsabilita’ a tutte quelle amministrazioni comunali che gridano all’aiuto ma poi sono inadempienti”.
Ma il decreto non contiene soltanto inasprimenti. ”Per incentivare l’attivita’ di riciclo del materiale casalingo – annuncia il sottosegretario – abbiamo previsto un ritorno ai vecchi tempi, quando si restituiva la bottiglia di vetro vuota e si aveva un piccolo indennizzo”. Il cittadino campano potra’
cosi’ portare i propri imballaggi usati (al massimo 100 kg al giorno) presso le aree di raccolta autorizzate e ricevera’ un compenso forfettario.
Il provvedimento interviene inoltre contro il fenomeno – anche questo tipicamente campano – dei cumuli di rifiuti. Si tratta, spiega Bertolaso, ”di spazzatura che non poteva essere rimossa dall’esercito o dagli altri enti perche’ poteva contenere materiale pericoloso. Con il dl ora siamo autorizzati a prendere questi scarti presenti nelle periferie e nelle campagne, da sempre discariche a cielo aperto e trasferirli nelle piazzole di conferimento dove operare la selezione”.
La misura del carcere per chi abbandona i rifiuti non e’ piaciuta ad Ermete Realacci, ministro dell’Ambiente ombra del Pd. ”Mandare in carcere chi abbandona in strada rifiuti ingombranti – ha sostenuto – sembra piu’ un’ammissione di resa che una reale azione di contrasto dell’illegalita”’. Bene,
invece, ha aggiunto, ”il commissariamento previsto per i Comuni inadempienti sulla raccolta differenziata”.
inserito da Michele De Lucia
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