SCAJOLA: "SI´ A CAI MA L´OFFERTA DEVE AUMENTARE"

20 novembre 2008 | 00:00
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SCAJOLA: "SI´ A CAI MA L´OFFERTA DEVE AUMENTARE"

ROMA – Disco verde del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, alla vendita della parte buona di Alitalia a Cai per 1,052 miliardi. Il ministro ha autorizzato il commissario straordinario della compagnia, Augusto Fantozzi, ad accettare l’offerta migliorata, consegnata da Compagnia aerea italiana (che inizialmente era di un miliardo), e consentire la firma del contratto di compravendita. Entro l’1 dicembre sarà perfezionato l’acquisto da parte di Cai, ha assicurato Scajola, aggiungendo che la cessione materiale degli asset potrebbe anche avvenire dopo.

E oltre il primo dicembre il commissario non vuole proprio andare vista la situazione in cui versa la compagnia. Quindi, se il decollo della Nuova Alitalia slittasse, Alitalia e AirOne dovrebbero continuare la rispettiva attività in attesa dell’integrazione. “Non ci sarà interruzione sul volo italiano – ha spiegato il ministro – anche se stiamo soffrendo la riduzione dovuta alle difficoltà che la vecchia Alitalia ha, finanziarie e di carattere sindacale interno”.

Non sottovaluta “i problemi aperti che attendono ancora una soluzione” il presidente di Cai, Roberto Colaninno, nell’ esprimere a nome di tutti gli azionisti grande soddisfazione per i risultati raggiunti nella trattativa con Fantozzi. Colaninno guarda con fiducia alla partenza della nuova compagnia e rileva che, dopo l’accordo sindacale e il giudizio positivo dell’ Europa, questa intesa è la conferma del grande lavoro di squadra realizzato in questi mesi con i vertici di Intesa San Paolo, l’amministratore delegato di Cai e gli uomini di Immsi. Soddisfazione anche dall’amministratore delegato di Cai, Rocco Sabelli, che, definendo tutta l’operazione “complessa e delicata”, ha sottolineato “il grande interesse riscontrato in tutti i potenziali partner stranieri: siamo sulla strada giusta”. Ha poi voluto rilevare che “la nuova compagnia aerea che nascerà, mettendo insieme Alitalia e AirOne, sarà un’azienda italiana che dovrà dimostrare ovunque una rinnovata capacità di competere”. E uno dei problemi ancora aperti è l’alleanza con il partner straniero.

Anche se la scelta sembra ormai certa per Air France-Klm, non è altrettanto certo che l’ingresso nella compagine azionaria avvenga prima della partenza della Nuova Alitalia. Che, invece, potrebbe essere all’insegna del tricolore per dare successivamente spazio al colosso franco-olandese.

No comment da Parigi sull’esame del dossier Alitalia nel cda sulla semestrale. Mentre slitterà di qualche giorno il cda di Cai, previsto per lunedì prossimo anche sull’alleanza. Cai sceglierà chi “ci assicura la partnership strategica di più lungo periodo”, ha detto Gaetano Micciché, responsabile corporate di Intesa Sanpaolo, uno dei soci di Cai. “Non vogliamo un socio finanziario né uno solo industriale, ma un partner con cui crescere insieme – ha precisato – e poi vediamo cosa potrebbe nascere”. Non è l’eventuale penale per l’uscita di Alitalia dall’alleanza SkyTeam (in cui è anche Air France-Klm) a orientare la scelta di Cai, ma “qualcosa di più importante e strategico nel lungo tempo”. Con i pretendenti “ci saranno ancora incontri”, ha aggiunto Micciché. Gli asset di Alitalia, per i quali Cai aveva inizialmente offerto un miliardo di euro, sono stati valutati 1.051 milioni da Banca Leonardo, advisor del ministero dello Sviluppo economico, e 931 milioni da Rothschild, advisor finanziario del commissario, utilizzando “una metodologia di valutazione sostanzialmente analoga”.

Il Comitato di sorveglianza sulla procedura, guidato da Andrea Monorchio, ha dato parere positivo all’offerta aggiornata di Cai per 1,052 miliardi, superiore di un milione alla valutazione di Banca Leonardo. Raggiunto anche questo risultato, “ora la nuova Alitalia deve dimostrare di saper competere e crescere con una precondizione da soddisfare – ha avvertito il segretario confederale della Cgil Fabrizio Solari – Occorre ricostruire un rapporto positivo con i clienti e con i lavoratori”. Mentre il ‘fronte del no’ – Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl – boccia tutta l’operazione Cai e assicura che rafforzerà la ferma opposizione in atto.













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ansa inserito da Michele De Lucia