UCCIDE MOGLIE E 3 FIGLI E SI SUICIDA, 5 MORTI A VERONA

21 novembre 2008 | 00:00
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UCCIDE MOGLIE E 3 FIGLI E SI SUICIDA, 5 MORTI A VERONA

VERONA – Un uomo di 43 anni ha ucciso a colpi di pistola la moglie, i tre figli maschi di 3, 6 e 9 anni, e poi si è suicidato. La tragedia, scoperta stamane, é avvenuta ieri sera in una casa di San Felice Extra, alle porte di Verona. L’uomo, Alessandro Mariacci, era un commercialista, la moglie, Maria Riccarda Carrara Bottagisio, un avvocato.

La Questura di Verona ha confermato che la strage è un caso di omicidio-suicidio. Secondo la ricostruzione fornita dagli investigatori Alessandro Mariacci ha avuto la freddezza di prendere una delle due pistole semiautomatiche di grosso calibro che deteneva regolarmente ed ha proceduto nel suo piano criminale.

Tutte le sue vittime presentavano un colpo alla fronte, la moglie anche uno ad un braccio. La donna è stata colpita mentre stava guardando la televisione insieme al figlio più piccolo, Jacopo, 3 anni. Gli altri due figli, Filippo (9) e Nicolò (6) sono stati uccisi nel sonno, nella loro cameretta. L’omicida si è poi recato nella camera matrimoniale, puntandosi la pistola contro la tempia e togliendosi la vita.

Il piu’ piccolo, Jacopo, stava giocando con dei soldatini quando è stato raggiunto dal colpo di pistola del padre. Era in taverna, dietro al divano sul quale stava seduta la mamma, ed aveva indosso il suo pigiamino, pronto per andare a letto. Maria Riccarda Carrara Bottagisio potrebbe aver tentato una disperata difesa. Solo a lei il marito ha sparato due colpi di pistola.

I cinque corpi sono stati trovati dalla donna delle pulizie: la donna ed il bambino più piccolo erano riversi sul pavimento della taverna della casa, nella camera matrimoniale c’erano i cadaveri di altri due bambini e sul letto il corpo dell’uomo, che si è ucciso con un colpo di pistola alla tempia. Accanto al cadavere c’erano due pistole semiautomatiche, una delle quali con il cane alzato.

Per la polizia, che sta conducendo le indagini, non è escluso che l’omicida-suicida le abbia usate entrambe. La famiglia viveva in una porzione di una casa colonica, ristrutturata, con una corte privata. Un bella abitazione, perfettamente ordinata.

Nella casa non è stato trovato finora alcun biglietto che possa aiutare a comprendere le ragioni della strage Alcuni vicini avrebbero detto di aver sentito intorno dei colpi secchi, ma non di averci fatto particolarmente caso.

Le vittime erano tutte vestite con abiti da casa: i tre bambini in pigiama, la donna indossava una tuta da ginnastica. “Era una famiglia per bene – ha detto il parroco di San Felice, Don Federico – è un dramma inspiegabile”. “E’ un momento in cui trovare le parole è difficile. E’ un tempo in cui dobbiamo chiedere aiuto al Signore per le nostre speranze”. Lo ha detto il parroco di San Felice , don Federico Zardin dopo aver benedetto le cinque salme della famiglia Mariacci. Il parroco ha raccontato di come erano “solari e giocosi i tre bambini”. Don Federico ha aggiunto che Mariacci e la moglie apparivano come “persone serene” e che frequentavano la chiesa con continuità.


I VICINI: UNA FAMIGLIA MODELLO E SENZA PROBLEMI
Una famiglia modello e apparentemente senza problemi, perlomeno economici: è questa la descrizione che amici e parenti. Marito e moglie, in base alle prime testimonianze raccolte dalla polizia, non avrebbero mai dato esteriormente segnali di crisi nel loro rapporto. Gli agenti della squadra mobile stanno ascoltando la donna di servizio, una signora dell’Est Europa che aveva lasciato l’abitazione dei Mariacci verso le 18.30, quando – avrebbe detto – nulla faceva presagire la tragedia. La donna ha scoperto i cinque corpi verso le 8 del mattino, entrando in casa per iniziare il lavoro. Gli investigatori sperano di ottenere elementi utili alle indagini dall’esame autoptico sul corpo del professionista: al medico legale il magistrato chiederà di verificare anche l’eventuale presenza di sostanze stupefacenti. Mariacci era uno stimato tributarista; lavorava in uno studio associato a Verona, occupandosi in particolare di diritto fallimentare. La famiglia di Mariacci sarebbe molto nota nel capoluogo scaligero. La moglie era stata un avvocato civilista, ma da tempo non esercitava la professione legale perché la famiglia la teneva occupava a tempo pieno. Marito e moglie non lavoravano comunque insieme.

COLLEGA, QUALCOSA PUO’ AVERLO SCONVOLTO – Un collega di Alessandro Mariacci, il tributarista che oggi ha ucciso la moglie e i tre figli a Verona lo descrive come un uomo “di grande equilibrio, solare”. “Nessuno – aggiunge il collega, che vuole mantenere l’anonimato – si sarebbe mai potuto immaginare, conoscendolo, una cosa del genere”. Il collega formula un’ipotesi: cioé che “qualcosa possa aver sconvolto Mariacci e che per questo lui abbia ‘temuto’ per la sua famiglia”. Secondo gli investigatori, il professionista non avrebbe avuto problemi evidenti di salute, né fisici né psichici. Sembra esclusa, per ora, l’ipotesi passionale. Dai colleghi del commercialista gli investigatori stanno cercando di capire se le ragioni della strage possano essere riconducibile ad un eventuale dissesto finanziario.





















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ansa                        inserito da                                                                            Michele De Lucia

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