Footloose, passaggio al Bolivar.

19 dicembre 2008 | 00:00
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Footloose, passaggio al Bolivar.

FOOTLOOSE, passaggio al Bolivar.

Musiche di TOM SNOW    Parole di DEAN PITCHFORD

Additional Music ERIC CARMEN, SAMMY HAGAR,

KENNY LOGGINS e JIM STEINMAN

Arrangiamento R&H Theatricals

con

VICTOR SOUFFRANT

WILLIAM NESBITT MISSY WILLS

e con

Steve Ayling, Pat Becker, Greg Bulow, Jackie Day, Zadoc-Lee Kekuewa,

Paul Ocampo, Maria Rexach, Dilsa Souffrant, Christina Velarde, Krystal Williams,

Terry Bebout, Emily Becker, Lisa Cosner, Tracy Daidone, Valencia Gee, Sarah Huff,

Lesile Kekuewa, Mika Kiser, Gorge Lamb, Makenzie Ludwick, John McCarthy, Natalia Piscopo, Roberta Piscopo, Madeline Powell, Paul Scott, Mikaela Underwood, Sandy Webb

Regia

Leslie Kekuewa

Passaggio sul palco del Teatro Bolivar della compagnia americana “Naples Musical Entertainment Productions” per le atmosfere dell’indimenticabile musical “Footloose” in una versione in lingua originale.

Un ragazzo di Chicago, Ren McCormack, si trasferisce con la madre a Boomont, un piccolo paese di provincia che ha bandito la musica Rock, il ballo e tutto ciò che può corrompere la moralità della cittadina dopo che pochi anni prima quattro ragazzi (tra cui il figlio del reverendo del paese) sono morti mentre tornavano da un concerto fuori città. Da subito Ren si fa dei nemici, a partire dal ragazzo e dal padre di Ariel, per finire con tutto il resto del paese (tranne Willard, Rusty e pochi altri), che lo etichettano come un ragazzo senza morale perché non capisce le regole del paesino e legge romanzi considerati peccaminosi come Mattatoio n°5. Ma proprio per questo suo aspetto “ribelle” Ariel si innamora di lui, anche per contrastare apertamente il padre, il reverendo Shaw, secondo lei colpevole del bigottismo dilagante nella cittadina, che prima aveva disobbedito solo di nascosto, e lo aiuta a ottenere l’autorizzazione per fare il ballo di fine anno nel magazzino fuori città dove Ren lavora anche grazie alla sua conoscenza, piuttosto ovvia, della bibbia e del suo talento di poetessa. Il reverendo comprende in seguito ad uno spiacevole episodio (alcuni cittadini particolarmente ferventi decidono di bruciare alcuni dei libri della biblioteca scolastica) che negare alcune libertà, come appunto l’ascolto della musica Rock, non è prerogativa di un gruppo di persone segnate da un dolore, e che invece lasciare ai ragazzi la libertà di crescere è senza dubbio la scelta migliore.