Positano (SA). Al Mediterraneo retrospettiva di Dado.

30 dicembre 2008 | 00:00
Positano (SA). Al Mediterraneo retrospettiva di Dado.


Mostra dei quadri di Dado. 100 anni fa nasceva il pittore Odoardo Predieri, scomparso nel 1990.

Il 30 dicembre, alle ore 17:00, al “Mediterraneo” ci sarà l’inaugurazione alla presenza dei figli Marco e Massimo Predieri. 

Dal 30 dicembre 2008 al 6 gennaio 2009 si terrà a Positano, presso il “Mediterraneo” galleria – ristorante, la mostra dei quadri di Odoardo Predieri, in arte Dado. Il pittore, nato 100 anni fa a Bologna, trascorse buona parte della sua vita a Positano, patria adottiva della moglie svizzera Medy. Dado lavorava alle sue opere nello studio positanese dalla grande vetrata orientata a sud.  Qui entrava l’azzurra intensità, un misto di cielo e mare, che illuminava frutti e verdure sapientemente distribuiti sul davanzale. Nel panorama contemporaneo della pittura di sentimento, Dado si muove lungo sentieri già esplorati da molti uomini. Ma una volta di più, nello studio luminoso di Positano, le suggestioni si liberano nel lirico segno di una verità appena riflessa e trepida. Fra i simboli della terra contornati dal cielo e ritagliati dal mare in una sola, ampia, invitante trasparenza. La mostra di Dado si inserisce nel ciclo di esposizioni organizzate al “Mediterraneo” e dedicate ai pittori vissuti a Positano. Grazie a questo ciclo la galeria-ristorante è diventata un punto di riferimento della scena artistica positanese.

A cento anni dalla nascita una mostra dedicata allo straordinario artista Dado Predieri a Positano, in Costiera Amalfitana. Location il Ristorante-Galleria Il Mediterraneo di Vincenzo Esposito,  dal 30 dicembre al 6 gennaio, che si conferma una fucina di eventi artistici e culturali di rilievo nazionale e internazionale, portando, con la scoperta e riscoperta di parte della storia di Positano, uno sguardo che va verso nuove dimensioni culturali il paese.

Per la prima volta i dipinti di Dado Predieri verranno esposti a Positano nella galleria-ristorante Mediterraneo.
Ad annunciarlo sono i figli Marco e Massimo che con questa mostra desiderano ricordare il centenario della nascita del loro padre. Le opere esposte olio su tela saranno circa una trentina. I soggetti dipinti negli anni ‘70 tra Roma e Positano rappresentano paesaggi e nature morte.


Il critico Alan Frenkiel, che lo conosceva di persona, scrive: “Vedo ancora – o immagino di aver visto – Dado Predieri davanti al suo cavalletto in una delle ultime e più alte case della Chiesa Nuova a Positano. Sedeva con le spalle alla luce che entrava dalle finestre, un bagliore riflesso dal mare sottostante. Era rivolto verso il fondo cavernoso del suo studio e fissava un cavolfiore che aveva posizionato su un vecchio sgabello di legno di fronte a lui. Per coloro che non hanno la possibilità di trasformare ciò che vedono, il cavolfiore sarebbe stato semplicemente una verdura che, al massimo, somigliava alla massa anatomica che si trova appena sotto la nostra scatola cranica. Ma per Dado era qualcos’altro: come per tutte le persone creative, era un oggetto da trasformare, tramutare, rendere poetico…..
Tutto ciò che vede il vero artista diventa una natura morta che, tramite l’intuizione poetica dell’artista stesso, è trasformata e comincia ad avere una vita propria così diversa da quella che sembra a prima vista. Anche la Natura, il paesaggio, hanno la stessa valenza di una treccia di aglio. Tutto ciò che si vede si riduce al misterioso atto creativo, resuscitando in una entità viva e impalpabile. Diventa la poesia visiva che ci rapisce e ci cattura, avvolgendoci in uno stato di meraviglia.
Questo è ciò che Dado Predieri ha fatto con tutti i suoi dipinti: tutto è ciò che sembra essere, ma l’apparenza comincia a risonare, echeggiando profondamente dentro di noi, trasformando il nostro modo di percepire – e pertanto di vedere.
E posso ancora vedere – o perlomeno mi sembra di vedere – Dado nel suo studio-caverna, come quei misteriosi artisti che, nelle grotte di Lascaux e Altamura, si impegnarono a trasformare la superficie sopra di loro in una vibrante immagine di ciò che sarà in eterno: la melodia nascosta di una visione poetica.”


Info:

www.casasanmatteo.it/Dado

mostra.dado@casasanmatteo.it

Tel: 089 811 651