COMUNITA´ MONTANE, AMALFI E SORRENTO ADDIO. NASCE LA MONTI LATTARI.

Sabato 10 gennaio a Tramonti prima assemblea della Comunità Montana dei Monti Lattari che sostituisce la Comunità Montana della Costiera Amalfitana e la Comunità Montana della Penisola Sorrentina. Amalfi, Sorrento, Ravello, Positano e Vico Equense non faranno più parte di una Comunità Montana dopo la legge che ha eliminato i paesi marini dalle Comunità Montane, tagli contestati sopratuutto da Giuseppe Guida, presidente della Comunità Montana della Penisola Sorrentina, che ha presentato anche un ricorso contro la legge della Regione Campania che ha applicato la liquidazione dei due enti. Sabato prossimo il nuovo consiglio generale si riunirà a Tramonti per l’elezione del presidente e della giunta esecutiva del nuovo ente montano mette insieme l’area della Costiera Amalfitana contingua con l’area dei Monti Lattari dopo la scomparsa degli enti montanti e l’accorpamento in un nuovo ente sovracomunale formato da soli otto comuni. Completamente scomparsa la Penisola Sorrentina. Per evitare il commissariamento della Regione Campania i primi cittadini di Scala, Tramonti, Corbara, Agerola e Pimonte (Luigi Manzi, Armando Imperato, Rino Pauciulo, Michele Pisacane e Giuseppe Dattilo) con rappresentanti di Lettere e S.Egidio Monte Albino si sono costituiti e sabato decideranno il presidente e la Giunta, mettendo sul tavolo la questione della sede (o sedi visto che ve ne sono due, Agerola e Tramonti) e la sistemazione dei dipendenti da accorpare o ricollocare in un altro ente (Parco dei Lattari, Regione etc). Mentre la Penisola Sorrentina ha organi comprensoriali in cui ritrovarsi (come l’Arips che gestisce dei servizi) la Costiera Amalfitana ora non ha un tavolo di confronto comune, da una parte ci sono paesi di confine come Positano e Praiano che hanno interessi anche in Penisola Sorrentina (Parco Marino e servizi Ospedalieri oltre alle vie di collegamento rotabili e di sentieristica) parte della Costiera che si ritrova nell’associazione intercomunale Antica Repubblica Amalfitana, che comprende i comuni di Amalfi, Ravello, Maiori, Minori e Tramonti alla quale potrebbero aggregarsi a breve Scala e Atrani, mentre Cetara sta pensando ad unione dei comuni con Cava de’ Tirreni e Vietri sul mare. Positano e Praiano nonostante la contiguità e la stessa appartenenza politica non sono mai riuscite ad andar oltre alcune intese temporanee, mentre turisticamente Positano, sta cercando un asse privilegiato con Ravello, per mettere insieme quelle che sono le eccellenze della Divina con il trait d’union della Fondazione. Mentre da definire il futuro di Furore, Conca dei Marini e Agerola (quest’ultima ha molto in comune con la Costiera sulla quale si affaccia e fa parte della stessa Diocesi Cava -Amalfi), che potrebbero convogliare nell’associazione intercomunale a più lungo termine. Mentre è ancora da definire il ruolo del Parco dei Monti Lattari, anche se in esso si stanno cercando di riorganizzare i politici delle due ex comunità montane, ci sono alcune considerazioni da fare. Da una parte con la fine della Comunità Montana finisce un “blocco” politico ed amministrativo che ha condizionato la vita socio-economica della Costiera Amalfitana, con contestazioni sullo spreco di risorse (non solo i Patti Territoriali sulle quali vi sono inchieste in corso, ma anche l’aumento degli assessori e l’utilizzo di fondi per mille attività non sempre strettamente attinenti all’oggetto sociale) con la fine della lunga reggenza di Raffaele Ferraioli (caduto non per merito della inerte politica della Costiera incapace di rinnovarsi, ma solo a causa di una legge) dall’altra viene meno un “luogo” di confronto fra i comuni della Divina che già fra le prime battute si ritrovano divisi. A questo si aggiunge che neanche dalle Aziende di Soggiorno e Turismo si può sperare in una politica unica e unita del turismo in quanto quelle di Positano, Amalfi, Ravello e Maiori hanno come amministratore unico il responsabile dell’Ept di Salerno che amministra anche l’azienda di Paestum di riferimento per il Cilento. Il problema immediato si pone fra un mese esatto quando si dovrà promuovere il territorio alla Bit di Milano e in prospettiva con la crisi incipiente da affrontare.