Amante focoso e marito geloso, inedito Totò sexy: amava fare l´amore in treno

12 febbraio 2009 | 00:00
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Amante focoso e marito geloso, inedito Totò sexy: amava fare l´amore in treno
Amante focoso e marito geloso, inedito Totò sexy: amava fare l´amore in treno
Amante focoso e marito geloso, inedito Totò sexy: amava fare l´amore in treno
Amante focoso e marito geloso, inedito Totò sexy: amava fare l´amore in treno
Amante focoso e marito geloso, inedito Totò sexy: amava fare l´amore in treno
Amante focoso e marito geloso, inedito Totò sexy: amava fare l´amore in treno

NAPOLI – Un ritratto di Totò inedito, rimasto sempre celato dietro la maschera comica che ha connotato l’attore sin dall’inizio della sua carriera. È quello che emerge dal libro «Malafemmena» (Mondadori editore), scritto dalla figlia Liliana e che getta luce sull’unico lato rimasto finora inedito del principe della risata, quello di un Totò amante instancabile e follemente geloso.


Il libro, elaborato con il preziosissimo aiuto di Diana, figlia di Liliana e nipote di Totò, titolare di un archivio ricchissimo al quale attingono giornalisti di tutto il mondo, racconta senza falsi pudori la tormentata e passionale storia dell’attore con Diana Rogliani, dal cui matrimonio nacque Liliana e al quale il settimanale «Oggi» dedica un ampio servizio.


SEDUZIONE CON DENUNCIA – Forse pochi sono a conoscenza dello scalpore che suscitò l’unione tra Totò e Diana: lui, 33enne folgorato dalla verginea bellezza della ragazza, lei, educanda 15enne che fuggì dal suo collegio romano pur di raggiungere il suo amore ed assecondare la sua passione. La loro prima volta in un albergo: Totò avrebbe poi conservato gelosamente per tutta la sua vita la camicia da notte della sua futura moglie in ricordo della travolgente notte di passione. Che costò al principe una denuncia per corruzione di minore da parte della madre di Diana, denuncia che non affrettò affatto le nozze, avvenute solo nel 1935, quando Liliana era già venuta alla luce.


FANTASIE E CONCUBINATO – La passione durò però solo fino al 1939, quando Totò ottenne il divorzio: per il timore di essere tradito, si racconta. L’attore era infatti frequente preda di folli attacchi di gelosia – vittima ne fu anche un vestito rosso indossato dalla moglie, ridotto a brandelli da de Curtis perchè ritenuto troppo osè – a cui facevano seguito momenti di passione ancora più ardita: Totò adorava amare la moglie in treno, tenendo fermo lo sportello con un braccio per evitare intrusioni. Dopo il divorzio, seguì un umiliante concubinato per la giovane Diana: «Ora che siamo tornati signorini ti desidero ancora di più», le dichiarava Totò, che intanto si circondava di bellissime donne, non ultima Silvana Pampanini. Raccontando poi i particolari delle sue avventure galanti alla povera moglie «ripudiata».


dalcorriere.it           inserito da Michele De Lucia


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