COPPA ITALIA – LEGA PRO – GIRONE L – 5^ GIORNATA
PASSANO IL TURNO SORRENTO E VICO
Delfino (Sorrento) para un rigore, Lupico (Vico) fa una doppietta
SORRENTO – A braccetto come due sorelle le due squadre della costiera sorrentina accedono alla seconda fase della Coppa Italia, quella in cui entrano in gioco anche le squadre che hanno partecipato a quella Tim. Il Sorrento con un po’ di tremore pareggiando sul campo di un Melfi che non aveva più nulla da dire poiché era fuori dai giochi. La squadra di mister Rodolfi ultima nella graduatoria e rimaneggiata, con molti giovani così come i peninsulari, voleva mettercela tutta per contrastare i campioni della coppa. Ed il colpaccio lo stavano per realizzare al 20’st quando Balzano entra in contatto con Gilfone in area e lo atterra. L’arbitro non esita un momento e decreta il rigore che lo stesso Gilfone batte alla destra del giovane Delfino (classe 1989) che distendendosi respinge l’insidia e salva il risultato. Una partita condizionata anche dal caldo che l’ha fatta da padrone nella seconda parte. Mentre la prima ha destato qualche sussulto dapprima al 1’pt con il palo colpito dal melfitano Vignati dal limite. Poi con il diagonale di Saranti che al l5’pt termina di poco al lato. I sorrentini hanno in mano il bandolo della matassa e ci riprovano al 19’pt con Greco che su assist di Pignalosa impegna in corner l’estremo Careri. Alla mezzora Pignaolsa sfugge alla tattica del fuorigioco ed in area scocca un tiro che va sulla trasversale. Risponde al compagno avanzato l’altra punta Saraniti, al 43’ di testa che impegna ancora in angolo Careri. Un minuto dopo ci riprova ancora con la stessa arma, ma l’estremo lucano salva ottimamente. Nella ripresa la girandola delle sostituzioni ed il caldo spengono ogni velleità, tranne quella di Balzano che mette k.o. Gilfone in area. Le uniche emozioni sono al 12’ la palla dal limite di D’Andria che termina fuori e l’espulsione al 43’ del melfitano Bizzarri per proteste. In definitiva si fa festa “ma non è stata facile questa partita contro il Melfi” ribatte mister Simonelli. Che elogia si suoi perché “si sono impegnati anche soffrendo per raggiungere un obiettivo che ci siamo prefissi”. Ed a proposito della squadra era alquanto rimaneggiata, molti erano i giovani messe in campo ed “hanno giocato bene tutti anche se dovevano giocare. Ho dovuto attuare il turnover per il caldo e le molte gare che stiamo disputando in questo periodo”. Così come la cugina Vico Equense che sul terreno amico ha battuto con una doppietta del ritornato (in prestito dal Sorrento) Lupico una Scafatese scialba e non molto reattiva. La prima rete di una gara che ha offerto poche eomozioni arriva nel primo tempo al 44’, con la zampata intrufolante di Lupico tra il portiere Sorriso e Panico che non si intendono. Il raddoppio neanche al primo minuto. Sono trascorsi 30” quando un lungo lancio di Marciano pesca sulla fascia destra Lupico che dopo un errato disimpegno difensivo ospite, si invola in area e trafigge diagonalmente l’estremo Sorriso. A nove dal termine i canarini accorciano le distanze con un colpo di testa di Ramaglia. Per il resto un buon Vico che quasi sempre con gli stessi uomini ha affrontato sino ad oggi sia la Coppa Italia Tim che di Lega Pro. “E dal 2 agosto – conferma mister Ferraro – che giochiamo con gli stessi uomini” e così con il mercato che si chiuderà il 31 agosto “in questi giorni dovremmo chiudere per qualche altra operazione”. Che dovrebbe portare nella cittadina equana almeno due, se non più, giocatori “che ci permettano di avere almeno dei ricambi adeguati a quelli che ho attualmente a disposizione”. Sul rientrato Lupico è soddisfatto perché “ha risposto alla grande”. Sul fronte dello stadio qualcosa incomincia a muoversi. Ed intanto domenica è un altro giorno per entrambe le cugine con due trasferte insidiose e difficili. Per il Sorrento in Piemonte contro il Novara reduce da una vittoria esterna contro la neopromossa Figline Valdarno. Per il Vico un derby dai tre risultati in Terra di Lavoro contro l’Aversa Normanna che ha sbancato domenica scorsa il campo della ripescata Isola Liri.
GIUSEPPE SPASIANO