APRIRE AI GIOVANI SALOTTI E CIRCOLI CULTURALI NEL PROGRAMMA “PORTE APERTE AI GIOVANI”.
Il tempo corre inesorabilmente veloce, dobbiamo sbrigarci, di tempo se ne è perso già troppo e si è fatto poco o niente per ridare fiducia ai giovani. Uno sguardo all’indietro ci spinge alla ricerca delle cause per cui i giovani (non per loro colpa), hanno perso progressivamente quella fiducia che costituisce parte essenziale ed indispensabile di una Società in sano progresso. Purtroppo la famiglia, che è parte della Società, nel progresso, statisticamente, ha perso validità quale punto di riferimento dei giovani. Molti di essi, confondono la conoscenza con l’Amicizia, hanno più fiducia nel gruppo o peggio nel “branco” e la famiglia è vista solo come una banca, la casa come un “Bed & Breakfast”. I ragazzi sono stati anche ingannati più volte dalle istituzioni di ogni colore che, hanno promesso tanto ed hanno dato poco o nulla, anzi, più nulla che poco. E la Scuola cosa ha fatto? Oggi, attraverso severi (opinabili) atteggiamenti, tenta di riguadagnare il terreno perduto. Alcune istituzioni, finalmente, hanno iniziato a concedere alcune agevolazioni ai giovani, che, certamente, non sono sufficienti a garantire una sicurezza per il loro avvenire. E’nostra opinione, che è giunto il momento e il dovere di riaprire un dialogo con i giovani, essi hanno tanto da dire, custodiscono tanti talenti e segreti maturati attraverso esperienze che noi, alla loro età, non avevamo. Noi, prima genitori, poi nonni, abbiamo dato loro la vita, i figli prima ed i nipoti poi, sono il risultato di un nostro atto d’amore; i figli non hanno chiesto di nascere, abbiamo dei doveri verso di loro, come loro li hanno verso di noi. Mettere al mondo un figlio dovrebbe costituire sempre un atto di responsabilità morale e materiale. Purtroppo, diverse coppie concepiscono un figlio irresponsabilmente e, se non lo ammazzano prima di nascere, poi non lo riconoscono, lo abbandonano e se riconosciuto da uno dei genitori, spesso l’altro, nega indegnamente anche il contributo al mantenimento del figlio. Molti ragazzi, sono cresciuti senza conoscere il bacio della mamma, perché accuditi dalle “baby sitter”; altri hanno vissuto e vivono il dramma della separazione dei genitori e di sovente, essendo lo strumento di ricatto tra i genitori, ne pagano le conseguenze con traumi psicologici o con mancanza di serenità che ne turba negativamente l’adolescenza. Quelli cresciuti tra discoteche, televisione, film fuorvianti e cattive compagnie, in molti casi, camminano sul “filo di un rasoio”. Atroci e pericolosi tempi, battono inesorabilmente alle porte dei loro destini, quindi, ascoltiamo le voci dei nostri figli e dei nostri nipoti, non critichiamoli o rimproveriamoli soltanto, ma cerchiamo di capire e analizzare senza preconcetti, la loro realtà e le loro esigenze visibili e invisibili, dialoghiamo con loro, riprendiamoci la fiducia dei nostri ragazzi. Molti di essi, saranno timonieri di una barca che oggi fa acqua da tutte le parti, scorciamoci le maniche e cerchiamo di turare le falle che la società ha generato dentro di loro, facciamone dei buoni “carpentieri” che sappiano riparare la barcaccia prima che affondi completamente con tutto l’equipaggio. Iniziamo ad aprire un dialogo con i ragazzi anche attraverso seri centri culturali, invitiamoli a venire con noi, presentiamoli, sentiamo ed osserviamo le espressioni dei loro valori, incoraggiamoli, diamo loro l’emozione dell’applauso che premi i loro interventi. Di “porte aperte”disponibili, ne abbiamo trovate tante, come di giovani che meritano.
Il nostro programma “Porte aperte ai Giovani”, scaturisce da un impegno sociale e non è correlato in senso assoluto con fatti finanziari, politici o di altra nascosta natura. Esso si propone l’esclusivo scopo di valorizzare i talenti nascosti dei giovani, facendoli apprezzare dai genitori nel loro giusto valore, offrendo loro la possibilità di esibirsi davanti a platee di qualificato pubblico, assaporare l’emozione dell’applauso, favorire i loro impegni artistici, culturali e migliorare attraverso la stima, il rapporto con la famiglia che, dovrebbe essere sempre un punto di riferimento. I giovani devono rendersi conto che nessuno più dei genitori, può volere il loro bene, perché essi sono la loro carne, il loro sangue. La speranza appartiene ai figli, noi adulti, abbiamo già sperato e qualche volta abbiamo anche perso.
Cercheremo di non scoraggiarci, andremo avanti per la nostra strada con giovani e genitori che comprendono ed apprezzano la nostra iniziativa. I nostri progetti, non hanno la pretesa di essere una panacea, una lampada di Aladino o una bacchetta magica, ma costituiscono uno dei tanti mezzi per riprendere un reciproco dialogo da troppo tempo interrotto e che possa aiutarci a riprendere e dare fiducia ai nostri ragazzi. Purtroppo, in diverse famiglie si vive ognuno per proprio conto, senza parlare, nelle più complete incomprensioni ed in assenza di quell’armonia che significa, colloquiare, aiutarsi reciprocamente e particolarmente, aiutare i propri figli a confidarsi, per superare problemi anche più grandi di loro, in cui si dibattono da soli, prendendo risoluzioni magari errate. Queste situazioni, nei tempi critici attuali, possono portare i ragazzi anche su una via senza ritorno.
Quel Dio, nella cui fede siamo nati e cresciuti, se non l’abbiamo già ucciso, ci aiuterà, perché Dio non volta mai le spalle.
Alberto Del Grosso
Giornalista Fotoreporter
Accademico di Europa 2000
(Il “pezzo” che segue è l’opinione di un ragazzo, circa il nostro programma)
I SALOTTI LETTERARI ED I CIRCOLI CULTURALI– Una opportunità per i giovani.
Sono uno studente del Liceo Classico Sannazaro, appassionato d’arte e di ogni libera forma di espressione.
Ho trovato nella poesia il mezzo più efficace per esprimere le mie emozioni. E’ circa un anno che ho iniziato a scrivere versi ed a partecipare a concorsi di poesie. Lo scorso Giugno, ho vinto il I° premio nel concorso Casanova con la poesia “Nuda Mente”. Recentemente, con un gruppo di studenti dello stesso Liceo, ho partecipato ad uno spettacolo di musica, canzoni e poesie di giovani talenti, che la prof.ssa Raffaella D’Alessandro ha presentato all’Associazione Lucana G. Fortunato. La declamazione di una mia poesia, quelle di altri due alunni vincitori di concorsi, alcune canzoni e musiche e gli applausi, sono stati oggetto di interesse da parte di un giornalista che sta portando avanti un progetto di inserimento di giovani, nei salotti, circoli culturali, giornalismo e ovunque si renda gradito e possibile l’inserimento di giovani talenti. Sono stato invitato per la prima volta in un prestigioso salotto. L’emozione di recitare ed essere acclamato dal qualificato pubblico presente, è stata per me indescrivibile. L’insieme di quelle sensazioni, mi induce a scrivere su questo argomento. Ritengo che tanti ragazzi giovani come me, custodiscano un agglomerato di capacità e ricchezze interne che purtroppo, la società, spesso non riesce a valorizzare. Importante è il ruolo di salotti e circoli culturali quali punti di incontro tra fasce di età diverse; vetrine per mostrare le loro capacità ed occasioni per dare spazio a nuove idee, quali casse di risonanza alle loro espressioni, ai loro talenti, al loro pensare ed al loro credere. Inoltre tali incontri, possono costituire una guida che aiuti i giovani attraverso suggerimenti, dialoghi ed emozioni, a far scoprire se stessi, aiutandoli a ritrovare fiducia nella società e negli antichi valori della famiglia. Gli impegni presso centri culturali, potranno anche contribuire a far dedicare a tanti giovani, tempo ad attività lecite che, forse, si dedicherebbe anche ad azioni illecite. Mi auguro che il progetto “Porte aperte ai Giovani”, incontri quella accoglienza che a mio parere meriti, a beneficio della società tutta.
Giulio Liguori