INCONTRO CON GLI STUDENTI DEL LICEO SANNAZARO, CORTEO COMMEMORATIVO PER RICORDARE I PARTIGIANI SEPOLTI…
INCONTRO CON GLI STUDENTI DEL LICEO SANNAZARO, CORTEO COMMEMORATIVO PER RICORDARE I PARTIGIANI SEPOLTI NELLO STADIO COLLANA E….POMERIGGIO ALLA BIBLIOTECA CROCE – NAPOLI
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO COSI’ COME CI E’ STATO INVIATO DA ITALO PIGNATELLI
Venerdì 2 ottobre 2009
Dopo sessantaseienni si ricorda ancora una volta il trasloco funebre dei partigiani raccolti nelle strade del Vomero e sistemati momentaneamente nella palestra del liceo Sannazaro e nel pomeriggio del 2.10.43 sepolti nella curva nord dello stadio Collana, luogo simbolo delle Quattro Giornate di Napoli, unica città medaglia d’oro al valore militare per la coralità della partecipazione popolare, donne ragazzi vecchi. La Napoli ribelle in armi è la stella cometa che fa da guida alle altre città europee nel ribellarsi contro la tracotanza nazifascista. Dalla coralità della lotta dei partigiani nasce la Comunità Europea baluardo di pace e di difesa della Costituzione e promotrice di diffusione della cultura, di studi nelle università delle nazioni facenti parte, e per tutti lavoro ed esercizio della propria professione, viaggi e shopping con la stessa moneta.
Duemila studenti in corteo cantano, sotto una pioggia fresca sottile timida silenziosa, “Bella Ciao” con i loro docenti e presidi preceduti da Sandro D’Acquisto, fratello di Salvo, Antonio Amoretti, presidente ANPI, sedicenne combattente nel 43, Mario Coppeto Peppe Crosio Gianpaolo de Rosa Lydia Mastrantuono della V Municipalità.
Il maltempo ha impedito a Dolores Scippacercola di presentare gli oratori, i gruppi di coristi e la giovane band “Whiskey Cold Winten”. Nel pomeriggio il prosieguo nella biblioteca “B.Croce” con la proiezione di un video ideato da Aurora, Barbara, Mirko, studenti della III M della media “Le Acacie” presentato da Nunzia Rosati, docente. Sergio Zazzera ed Ernesto Filosa hanno commentato Il libro “Non mi vendo” (ed.Apeiron pp. 165) intervistando l’autrice Anita Curci che ha raccontato alcuni episodi della guerra vissuta dalla protagonista Enza giovane partigiana del Petraio. Pasquale Tufano al piano ha commosso con una sua raffinata elaborazione di una melodia del 44 di Raffaele Cutolo e Giuseppe Cioffi che si alterna tra timbri allegri di una marcia e suoni languidi strazianti raccontando l’angoscia di un uomo che ha perso nella confusione festosa per le vie della città la sua illusione la sua “Zazà”. Attonito e muto, grida implora chiede aiuto a tutti di ritrovare la Dignità del popolo. Nel canto si cela la delusione del napoletano che, in una falsa euforia, vede svanire il sogno della Libertà per cui ha combattuto ritrovandosi offeso violentato umiliato da soldati di un esercito che vivacchiava alle porte della città mentre un popolo quasi inerme con la forza della disperazione lottava contro i tedeschi. La memoria è ancora viva di migliaia di lutti provocati dai bombardamenti degli alleati su case scuole ospedali ricoveri fabbriche piazze e mercati affollati. I nuovi invasori si mostrano subito tracotanti. Il popolo, costretto a nutrirsi poco e male con bucce di patate di fave di piselli, non ha dimenticato la stridula sirena e i ripetuti bombardamenti aerei, la privazione di acqua luce gas pane latte, i disagi di tanti mesi vissuti in promiscuità al buio nei ricoveri. Ed ora dopo aver cacciato il nemico è costretto a prostituirsi al falso esportatore di pace e di democrazia che usa atomica, stupro ed armi letali sulla folla. E’ la disperazione l’ispiratrice di questa musica.
Napoli 3. 09. 09
Italo Pignatelli