Napoli. Successo di Lucia Oreto alla Biblioteca Comunale "Benedetto Croce", al Vomero

Articolo di Maurizio Vitiello – Lucia Oreto ha presentato una favola tutta azzurra alla Biblioteca Croce al Vomero.
Partenope non dimentica i suoi artisti.
Napoli si conferma una miniera di attori ed un pozzo senza fondo di attrici.
Tanti i percorsi, tante le vite dedicate al teatro, al cinema, alla televisione.
Poi, viene il momento di ricordare le varie tappe vissute; un particolare segmento degli editori napoletani viene coltivato e dedicato al teatro, non solo partenopeo.
A Napoli ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre piccoli gruppi di teatranti.
E’ da tempo che il bravo e competente editore-poeta Rodolfo Rubino, che da poco ha compiuto 80 anni, organizza e pubblica i ricordi di poeti e di artisti napoletani e la sua casa editrice, l’Istituto Grafico Editoriale Italiano (IGEI), riesce a proporre indiscutibili novità e rarità.
Il libro di Lucia Oreto ricorda i momenti teatrali ed umani de “Il Trio Sancarlino”, in cui anche lei è stata protagonista, come Colombina, con Pasquale Esposito, ultimo Don Anselmo Tartaglia, ed Antonio Sigillo, ultimo Pulcinella.
Fondamentalmente, a questi suoi due carissimi maestri della commedia dell’arte è dedicato questo libro. La Oreto li ricorda e li ringrazia per averle trasmesso passione, amore e dedizione all’arte.
Il libro che si apre con una prefazione di Giulio Mendozza presenta articoli da ritagli di giornali, foto, locandine, aneddoti, note, un’intervista di Marilena Pitta alla Oreto, una silloge di poesie ed altro, e tutto questo diventa memoria, che non dovrebbe più subire oblio.
Lucia Oreto ha conosciuto tanti personaggi del mondo teatrale e della canzone napoletana, da Nino Taranto a Pupella Maggio, da Rosalia Maggio a Nunzio Gallo, da Renato De Falco a Salvatore Tolino, solo per fare qualche nome. La Oreto, in conclusione, scrive: “Ci vorrebbero pagine intere per annotare aneddoti sul Trio Sancarlino. Una cosa è certa. E’ che mi mancano moltissimo, Pasquale Esposito, con la sua verve, l’ironia, il senso dell’humour in tutte le situazioni; Antonio Sigillo, con la sua pacatezza, la sua dolcezza, i suoi racconti sul teatro ed i suoi utili insegnamenti. Due personalità opposte. Ma l’una all’altra complementare, che sulle scene creavano un afflato unico da artisti veraci. Spero, con questo mio contributo, modesto, ma sentito, di riuscire a tramandare il teatro del popolo, teatro delle maschere napoletane: Pulcinella, Colombrina e Don Anselmo Tartaglia”.
La garbata e brava Oreto non ha dimenticato gli amici ed i suoi passi sulla scena, che ancora continuano in serate ed in omaggi.
Anche quest’anno ha partecipato con entusiasmo a serate culturali e di intrattenimento musicale, riscuotendo calorosi applausi.
Certamente, merita attenzione questa generosa e capace artista, di fine sensibilità.
Molti l’applaudono perché riesce ad essere oculatamente misurata e piacevolmente esauriente in scena.
Segnaliamo, inoltre, che s’appresta a presentare questo libro anche a Roma, dopo i recentissimi riscontri partenopei avuti proprio nel pomeriggio di ieri, Mercoledì 28 Ottobre 2009, alla Biblioteca Benedetto Croce, in Via F. De Mura n. 2 bis, al Vomero – Napoli, dove si è tenuto lo spettacolo “Azzurro. Azzurro. Azzurro. Azzurro.”, di Franco Tricoli.
Gli intermezzi musicali sono stati di Gloria Greco ed è intervenuto Antonello di Martino, Presidente dell’Associazione “Mani e vulcani”.
Lo spettacolo con Lucia Oreto è stato dedicato ai Maestri Pasquale Esposito, ultimo Don Anselmo Tartaglia, ed Antonio Sigillo, l’ultimo Pulcinella.
Lucia Oreto è la Colombina del mitico Trio “San Carlino”, il teatro delle maschere napoletane rappresentato da Antonio Sigillo e Pasquale Esposito da lei recentemente ricordato nel volume “Il Trio Sancarlino”, edito dall’Istituto Grafico Editoriale Italiano, di Rodolfo Rubino.
Animatrice del salotto letterario “Tina Piccolo”, ha recitato con Nino Taranto, Ugo D’Alessio, Mario Scarpetta, Arnaldo Ninchi (Caviale e Lenticchie, Tre cazune furtunate, Tre pecore viziose, Pullecenella guaglione è n’anno … ), con la Stabile Teatro Centrale Romeo De Baggis (Ma non è una cosa seria, da Pirandello) ed il giro per l’ Italia con la tournée di Bruno Venturini.
Per il cinema si è vista in “L’emigrante”, “Vento di mare” di Raffaele Mingozzi e, per la regia di Lina Wertmûller, in “Io speriamo che me la cavo” e “Sabato, domenica e lunedì”; per la tv è apparsa in “Il cespuglio delle bacche velenose” di Lepore; “Piange al mattino il figlio del cuculo” di Bongiovanni; “Mi manda Lubrano” di Gino Cammarota, in alcune puntate di “La Squadra” e nella sit-com “7 vite” su Rai2. Recentemente le è stato conferito il Premio Giano, coordinato da Benito Ferraro, poeta, scultore ed ideatore dell’Associazione Rinascimento, che viene periodicamente assegnato a personalità che si sono distinte in ambito artistico.
Maurizio Vitiello