ALFONSO SERRI-IL SUO CANTO, LA SUA BATTAGLIA, LE SUA STORIA, LE SUE VITTORIE-LE RECENSIONI.
Il rapporto di Alfonso Serri con il canto, è stato un po’ particolare. Da giovane, iniziò gli studi con il maestro Foer che dirigeva l’orchestra del teatro Apollo. Poi studiò con i maestri Buongiorno e Baselice. Dopo un promettente avvio, a causa di una forte otite, fu costretto a sospendere le sue esibizioni. Alcuni anni dopo, grazie all’ausilio di protesi acustiche, riprese a cantare, incidendo un LP di canzoni napoletane presentate nelle Piedigrotte 1946/49. Seguì una lunga serie di apparizioni televisive in “Cantalotto”, “Calcio patuto per patuto”, “Totobomber”di Ennio Fo. Nel 1991, fu invitato a Canale 21 per presentare in una intervista, due canzoni dal quel LP che in quel periodo, le radio libere trasmettevano. Poi la sua voce nel lavoro teatrale dei fratelli Giuffrè “Il lavoro dell’onestà” di L.Pirandello dove canta in sottofondo “La dolce mamma del nord”. Successivamente, una esibizione al Palasport di San Giuseppe Vesuviano dove, sollecitato dal Sindaco, presentò il suo disco; l’evento fu anche ripreso da una emittente TV nazionale.
Alfonso Serri dice” La mia battaglia è stata sempre l’amore, l’amicizia, il paesaggio e tutto ciò che la malinconia cantava nel vecchio canto. Purtroppo dagli anni 60, la crisi dei valori tradizionali, la droga, la lotta di classe del proletariato urbano, impongono nuovi contenuti che modificano la vecchia forma del canto. Scompaiono i punti coronati, i chiaroscuri, i gorgheggi e la melodia viene confinata in soffitta; ma essa è come un meraviglioso arcobaleno, è come una rosa rossa che si rispecchia in uno lago d’argento e non morirà mai.
Carmelo Pittari, giornalista e scrittore, nella presentazione di un cd inciso da Alfonso Serri con canzoni ricavate da antichi dischi a 78 giri, scrive: … desta certamente curiosità in chi quei brani li conosce ed ora ha il piacere di ritrovarli in una veste nuova, con un interprete attuale. E desta interesse questo cd anche in quelle persone più giovani conquistate dalla magia della poesia e della musica delle belle canzoni di ogni tempo.
Nell’uno e nell’altro caso, però, la nuova proposta sarà sgradita e fallimentare, se l’operazione si rivelerà soltanto un mero ritorno al passato per nostalgia o, peggio ancora, per incapacità di ricerca e di selezione.
Sarà, invece, una scoperta felice per tutti quando, come in questo doppio disco di Alfonso Serri, la riproposta è un atto d’amore per alcune canzoni belle e significative che sarebbero andate perdute nell’oblio del tempo, è un atto d’amore realizzato con intelligenza e tecnica.
Il prof. Aldo De Gioia, critico e studioso della canzone napoletana, scrive: Cantante sentimentale, si lega alla tradizione del bel canto. Voce morbida e appassionata riecheggia qualità che hanno segnato l’aspetto più veritiero della canzone napoletana.
Abbiamo incontrato Alfonso Serri da qualche anno e ci piace dire che ne abbiamo apprezzate le doti di perbenismo, amicizia ed arte.
Alberto Del Grosso
Giornalista Fotoreporter
Accademico di Europa 2000
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