META DI SORRENTO , CADUTA MASSI AD ALIMURI

20 novembre 2009 | 20:56
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META DI SORRENTO , CADUTA MASSI AD ALIMURI

Ieri pomeriggio qualche pietra si è staccata dalla montagna     

META DI SORRENTO  – Un tonfo ed una polvere che si alza. Gli abitanti del borgo marinaro metese di Alimuri si preoccupano di cosa sta accadendo e tempestano di telefonate il locale comando di polizia urbana. Nel frattempo vengono allertati anche i Vigili del Fuoco di Piano di Sorrento che si recano solertemente sul posto. Ed accertano che dal costone che ricade nel comune di Vico Equense si sono staccati dei massi tra le 15,00 e le 15,15 di giovedì. Sul posto si reca, per competenza territoriale, la Polizia Municipale di Vico Equense che provvede ad accertare cosa sia accaduto. Giacchè i molti cittadini residenti nel borgo si sono impauriti non solo per il tonfo ascoltato ma per quello che poteva accadere. E subito si erano messi in moto allertando la Polizia Locale di Meta come ha riferito il comandante Rocco Borrelli. “Abbiamo avuto molte telefonate da parte dei cittadini” riferisce prontamente. Ma qualcuno di essi ha riferito che in quella zona si stanno svolgendo dei lavori di ampliamento del tunnel della fognatura o qualcosa che a che vedere con essa. Forse possono centrare questi lavori che si stanno facendo. Intanto c’è stato anche una monitoraggio via mare del costone.
Ma la storia della montagna di “Scutolo”, come è denominata, risale a tempo addietro. Quando nel 1800 si iniziò la costruzione della strada che collegava Vico Equense a Sorrento. Con il far brillare, sia per costruire la strada che per produrre pietre nelle cave, cariche esplosive. Le quali con ogni probabilità sono state la causa delle varie cadute massi che si sono protratte fino ad oggi nonostante il loro ingabbiamento. Massi che sono arrivati fin sopra l’arenile di Alimuri causando anche qualche ferito e mettendo in pericolo qualche abitazione. E sprofondando in molti punti anche il “Mostro di Alimuri” che resta in piedi dagli anni’70, anni in cui c’era il boom economico delle costruzioni.

GIUSEPPE SPASIANO