Morta a Milano Alda Merini. La costiera amalfitana la piange. Domani sui muri di Scala la sua poesia. Video

1 novembre 2009 | 19:29
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Morta a Milano Alda Merini. La costiera amalfitana la piange. Domani sui muri di Scala la sua poesia. Video
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Morta a Milano Alda Merini. La costiera amalfitana la piange. Domani sui muri di Scala la sua poesia. Video
Morta a Milano Alda Merini. La costiera amalfitana la piange. Domani sui muri di Scala la sua poesia. Video
Morta a Milano Alda Merini. La costiera amalfitana la piange. Domani sui muri di Scala la sua poesia. Video
Morta a Milano Alda Merini. La costiera amalfitana la piange. Domani sui muri di Scala la sua poesia. Video

La poetessa Alda Merini, 78 anni, è morta oggi pomeriggio alle 17.30 all’ospedale San Paolo di Milano, nel reparto di oncologia, nosocomio che – si legge nella nota ufficiale della struttura sanitaria – «da anni l’ha avuta in cura e a cui ha dedicato profonde riflessioni poetiche oltre a una scultura di forte richiamo a un periodo travagliato della sua vita. Il suo atteggiamento e la sua sensibilità hanno lasciato un profondo ricordo negli operatori sanitari del reparto di cura di Oncologia e cure palliative al quale si è rivolta nella consapevolezza di un supporto al disagio fisico e psicologico che la malattia le ha riservato nell’ultimo periodo della sua esistenza». Era considerata una delle principali poetesse del Novecento. Nel 1996 era stata proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall’Academie Française. Alda Merini era stata in Costiera amalfitana durante la  settima edizione di Scala incontra New York, 13 agosto 2008. La cittadina più antica della costa d’Amalfi domani tappezzerà i muri con i manifesti che ha dedicato a Scala.  

Di seguito  la poesia che ha composto e dedicato quel giorno a Scala:

“Lasciare il
proprio letto è come lasciare la vita. Il vecchio vuole morire dove è
nato, nel suo paesaggio immenso che è il vero ispiratore di ciò che
dice.”

Domani a Scala manifesti con questa poesia su tutti i posti di
affissione del paese, in ricordo ed in memoria di una grande anima che
per una sera ha illuminato con la sua arte il comune più antico della
Costiera Amalfitana.

Ada Merini era nata a Milano il 21 marzo 1931. Una data significativa, il primo giorno di primavera, che le aveva dato anche lo spunto per una delle sue poesie. «Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta». E la follia è stata una delle cifre di tutta la sua vita, avendo lei conosciuto anche l’internamento in ospedale psichiatrico, all’inizio degli anni Settanta. Un’esperienza che la portò a scrivere anche alcuni testi ispirati al manicomio e poi raccolti ne «La Terra Santa», del 1984.

LE ONORIFICENZE – La sua poesia, visionaria ma anche sommessa, porta traccia della sua vita ed è considerata un’opera di prima grandezza nella letteratura italiana. Il 16 ottobre del 2007 le venne concessa dalla Facoltà di Scienze della Formazione di Messina, la laurea magistrale honoris causa, in “Teorie della comunicazione e dei linguaggi”. Il 1° giugno del 2002 il presidente Carlo Azeglio Ciampi la insignì dell’onorificienza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana.

UNA VITA PER L’ARTE – Alda Merini ha iniziato a comporre le prime liriche giovanissima, a 16 anni. Il suo primo incontro con il mondo letterario avvenne quando Silvana Rovelli, cugina di Ada Negri, sottopose alcune delle sue poesie ad Angelo Romanò che, a sua volta, le fece leggere a Giacinto Spagnoletti, considerato lo scopritore della poetessa. La prima raccolta di poesie di Alda Merini: «La presenza di Orfeo» pubblicata nel 1953, ebbe subito un grande successo di critica. Il suo capolavoro è però considerato «La Terra Santa» che le è valso, nel 1993, il Premio Librex-Guggenheim “Eugenio Montale” per la poesia. Altre sue raccolte di versi sono «Testamento», «Vuoto d’amore», «Ballate non pagate», «Fiore di poesia 1951-1997», «Superba è la notte», «L’anima innamorata», «Corpo d’amore», «Un incontro con Gesù», «Magnificat. Un incontro con Maria», «La carne degli Angeli», «Più bella della poesia è stata la mia vita», «Clinica dell’abbandono» e «Folle, folle, folle d’amore per te. Poesie per giovani innamorati».

LA PROSA – Nella sua carriera artistica, Alda Merini si è cimentata anche con la prosa in «L’altra verità. Diario di una diversa», «Delirio amoroso», «Il tormento delle figure», «Le parole di Alda Merini», «La pazza della porta accanto» (con il quale vinse il Premio Latina 1995 e fu finalista al Premio Rapallo 1996), «La vita facile», «Lettere a un racconto. Prose lunghe e brevi» e «Il ladro Giuseppe. Racconti degli anni Sessanta» e con gli aforismi «Aforismi e magie». Nel 1996 era stata proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall’Academie Francaise e ha vinto il Premio Viareggio. Nel 1997 le è stato assegnato il Premio Procida-Elsa Morante e nel 1999 il Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Settore Poesia.

Inserito da Michele De Lucia

Il video documentario su Ada Merini

Mi ricordo che quando gli chiesi l’intervista a Scala voleva una sigaretta… mi disorientò. Non capii che mi riportava alle cose semplici, a se stessa. Non era un’icona, era lei, era Ada Merini

Michele Cinque