Afghanistan, uccisi otto agenti Cia-Rapiti due giornalisti francesi-

31 dicembre 2009 | 17:24
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Afghanistan, uccisi otto agenti Cia-Rapiti due giornalisti francesi-

Afghanistan, offensiva dei talebani Muore reporter, rapiti due giornalisti

Un kamikaze vestito da militare si è fatto saltare in aria nella provincia di Khost. Raid Nato: vittime civili

MILANO – Un giornalista e un cameraman francesi dell’emittente televisiva France 3 (che non ha voluto rendere noti i loro nomi) sono stati rapiti con un interprete e un autista nella provincia afghana di Kapisa, a nord-est della capitale Kabul. Lo ha confermato all’agenzia Reuters il capo della polizia provinciale, Matiuallah Safi. I due francesi erano da qualche giorno impegnati nella realizzazione di un servizio sulla costruzione di una strada tra le valli di Surobi e Kapisa, da trasmettere in uno speciale alla fine di gennaio. Nella provincia di Kapisa operano sia i talebani che le milizie dell’ex signore della guerra Gulbuddin Hekmatyar. Nella zona è dislocata anche parte del contingente francese dell’Isaf. La polizia è in contatto con gli abitanti dei villaggi della zona, ma non è stato ancora possibile stabilire contatti con i sequestratori.

AGENTI CIA – La notizia del sequestro arriva in Afghanistan dopo quelle dei nuovi attentati e delle nuove vittime civili. Nella giornata di mercoledì, otto agenti della Cia sono rimasti uccisi a seguito di un attacco suicida. L’attentatore si è fatto esplodere all’ingresso di un avamposto nella provincia di Khost. Fonti afghane hanno detto che il kamikaze, che indossava un giubbotto imbottito di esplosivo, è entrato nell’installazione e si è fatto saltare in aria. L’attacco alla base americana è stato rivendicato dai talebani. Secondo un portavoce, l’attentatore era un ufficiale dell’esercito. Questo spiegherebbe anche come sia potuto penetrare nella palestra della base superprotetta. Il ministero della Difesa afghano ha però smentito questo particolare.

KANDAHAR – Nelle stesse ore l’esplosione di una bomba a Kandahar, rivendicata sempre dai talebani, ha provocato la morte di quattro soldati canadesi e di una giornalista al seguito. A darne notizia è stato il ministero della Difesa di Ottawa, secondo cui nella stessa esplosione che ha investito un mezzo blindato a quattro chilometri a sud dalla città nel sud dell’Afghanistan sono rimasti feriti altri quattro militari e un civile. La giornalista canadese rimasta uccisa è Michelle Lang, 34 anni: per conto del «Calgary Herald» era arrivata nel Paese a metà dicembre e avrebbe dovuto fermarsi per sei settimane. I talebani hanno inoltre decapitato sei presunte spie nella provincia dell’Oruzgan.

RAID NATO – Un bombardamento della Nato nella provincia di Helmand, nel sud dell’Afghanistan, ha invece causato dieci vittime civili, tra cui otto minorenni. A denunciarlo è un portavoce del governatore provinciale. Il raid aereo era stato ordinato in risposta a un attacco contro una pattuglia dell’Isaf alle porte del capoluogo Lashkar Gah. La Nato non ha voluto commentare la notizia, ma il governo afghano ha chiesto che i responsabili dell’uccisione di civili siano arrestati e processati. La consegna è stata sollecitata dal Consiglio per la sicurezza nazionale guidato dal presidente Hamid Karzai. Le forze Nato hanno contestato la versione di Kabul e hanno riferito che a uccidere sono stati civili americani (probabilmente agenti segreti o contractor dell’intelligence) che avevano «legittimamente risposto al fuoco» nel corso di una missione autorizzata.



 CORRIERE.IT      inserito da michele de lucia