A PIANO IL PREMIO “CAROTTESI CHE SI FANNO ONORE”
Ed il Concerto del Nuovo Anno della “Sorrento Sinfonietta Symphony Orchestra”
PIANO DI SORRENTO – Ancora una volta a fare da sfondo sia al Concerto di inizio anno che al Premio “Carottesi che si fanno onore” è la Villa Fondi. Nella sala congressi della famosa villa carottese si è svolto domenica mattina sia il concerto della “Sorrento Sinfonietta Symphopny Orchestra” che la consegna del premio e di due riconoscimenti. Il premio che è stato ristabilito dopo la sua soppressione momentanea per i festeggiamenti del bicentenario, è andato ad un personaggio che da molti anni vive nel Veneto. Il Generale Silvio Iaconis che presta il suo servizio dal gennaio 1971 nell’Esercito Italiano. E’ nato nella cittadina costiera l’8 Marzo del 1950 e poi è entrato nell’esercito. E per questo suo ingresso ha dovuto lasciare la sua terra natìa che lo ha portato nel Nord-Est italiano. E’ stato comandante di plotone, di compagnia, di battaglione e di reggimento per ventidue anni. Poi nel 1998, dopo essere stato elevato al grado di Tenente Colonnello, ha partecipato per la prima volta ad una missione fuori area di Peace keeping” in Bosnia con la Brigata corazzata “Ariete”, dove ha comandato il Centro Logistico della Brigata Multinazionale Nord.Successivamente ha partecipato a tre missioni. In Kossovo con l’incarico di “Sottocapo di Stato Maggiore Logistico” e di “Capo di Stato Maggiore” della Brigata Multinazionale Ovest. Nel 2001 in Macedonia è stato “Capo Sezione Movimenti” della sala operativa della KFOR REAR inFROM.E poi dopo due anni, con il grado di Colonnello, ha comandato Gruppo Supporto di Aderenza (GSA) della Brigata Multinazionale Sud-Ovest ed è stato il primo Comandante della base militare “Villaggio Italia” di Pec/Peja. Un uomo che ha avuto molti riconoscimenti ed onorificenze ma che alla consegna di questo premio era visibilmente commosso perché “pensavo che dopo una lunga lontananza si fossero dimenticati di me”. E ritornando alle sue origine racconta che “mio padre (Giuseppe) venne a Piano nel 1945 e vestì la divisa di vigile urbano”. Ed “a lui –continua- voglio dedicare il riconoscimento conferitomi”. Poi il dovuto scambio di ringraziamenti e di libri. Il sindaco, Giovanni Ruggiero, che lo ha ringraziato particolarmente perché “ha portato le sue radici per il mondo”, gli ha consegnato una copia del nuovo libro su Piano di Sorrento. Ed il Generale che lo ha ringraziato “ per questo premio a cui va il mio compiacimento” gli ha consegnato un libro sull’Esercito Italiano da porre nella Biblioteca Comunale. Ma questo non è stato il solo riconoscimento conferito. Gli altri sono andati all’ingegnere navale Mario Angrilli, che con i suoi progetti ha contribuito molto alla costruzione di molte navi nei cantieri dove è stato. In quelli della Fincantieri (ex Italcantieri) di Monfalcone e di Castellammare di Stabia. A ritirare il premio in sua assenza per motivi di salute, c’erano le figlie Giovanna e Valentina e la nipotina Micaela. Mentre nelle sue emozionati parole il fratello, il professore Elio Angrilli, ha detto che va tutta “la gratitudine di mio fratello per questo premio al quale teneva tantissimo”. Come ci teneva tantissimo l’Associazione “Gioia di Vivere” della professoressa Miccolupi. La quale, anch’essa emozionata, ha detto che “devo ringraziare parecchie persone per questo riconoscimento”.
Ma un ringraziamento lo si deve fare anche a chi come Carlo Pepe si prodiga affinché il tutto corri sul binario giusto. Come anche il concerto di inizio anno della “Sorrento Sinfonietta Symphony Orchestra” che ha allietato con l’esecuzione di vari brani il precedere del premio. La “Symphony Orchestra” costituita da 120 elementi scelti in varie città della Bulgariaha eseguito due valzer di Tchaikovski (“La Bella Addormentata” e il “Lago dei Cigni”). Uno di Sostakovich, la sinfonia di Rossini “Guglielmo Tell”, la “Danza Ungherese nn 1 e 5” di Brahms. Ed infine di Strauss il “Trish Tresh Polka”, la “Fest March”, la “Polka dei chiacchieroni”, il “Galoppo dei sospiri”, i “Lampi e tuoni di Polka”, La “Polka del fabbro” ed il valzer “Sul bel Danubio Blu”.
GIUSEPPE SPASIANO