PIANO DI SORRENTO – Ha suscitato molta attenzione e concentrazione l’incontro tenutosi nella sala del Centro Culturale di Via delle Rose. L’Endoscopia Digestiva e tutto quello che riguardava l’apparato digerente, che era al centro del dibattito, ha fatto si che i convenuti ne sono usciti consapevoli che prevenire e meglio che curare. L’incontro organizzato dall’UNITRE in collaborazione con il Comune di Piano di Sorrento è stato molto interessante come sono stati esposti gli argomenti. Per discorrere su tutto quello che riguardava le malattie, diciamo così, del nostro stomaco, dell’intestino e di tutti gli organi annessi, sono stati chiamati importanti medici degli Ospedali Riuniti della Penisola Sorrentina. Il chirurgo ed ex sindaco di Meta, il dottor Bruno Antonelli, i dottori che collaborano con lui, Federico Raffaele e Michele Maresca, e l’infermiera Paola Esposito. Nei loro interventi ben addentrati nello specifico, grazie a diapositive ed a filmati, hanno fatto capire e ben illustrato come si ci deve comportare prima e dopo un intervento di gastroscopia e di colonoscopia. Il benvenuto è stato dato dall’assessore Vincenzo Iaccarino, che sui vari argomenti medici e i gli incontri annessi, sta svolgendo un ruolo molto importante per far capire molte cose a tutti noi. Ha ringraziato “l’Unitre e la professoressa Raffaella D’Esposito (sua coordinatrice), per quel che fa sul territorio ed i convenuti”. Il primo a scendere in campo, se così possiamo dire, è stato l’ex sindaco di Meta, il primario di chirurgia generale degli ORPS (Ospedali Riuniti della Penisola Sorrentina). Il quale ha ringraziato per “averci dato l’occasione per meditare su noi stessi”. Seguendo nel suo intervento si è soffermato sul fatto che “in questi mesi ci siamo prodigati affinché il reparto di Endoscopia fosse aperto a tutti”. Poi pian piano si ci è addentrati nello specifico iniziando a farcapire come si ci comporta prima di una gastroscopia e di una colonoscopia. Questo compito l’ha dovuto sostenere l’infermiera Paola D’Esposito che collabora con i medici convenuti perché“svolgo la mia attività a stretto giro con i medici. E faccio anche la parte burocratica”. Con l’ausilio delle diapositive, come lo è stato dopo per i medici, ha spiegato che “nella gastroscopia bisogna stare il giorno prima digiuni, mentre nella colonoscopia ci vuole una dieta con un preparato in vendita in farmacia”. Poi è passata ad illustrare il prima ed il dopo di come ci si deve comportare quando si va ad eseguire un esame del genere. Dapprima la sterilizzazione, poi l’accoglienza ed infine le istruzioni per il paziente. Con tutto quello che viene dopo. L’esame gastroscopico e conoloscopico. Mentre il professor Federico Raffaele nel suo intervento si è soffermato sull’esame gastroendoscopico. Nel quale si esaminano le vie digestive superiori, il percorso del tubo gastroscopico e tutto quello che ne deriva. Un esame che a volte molte persone hanno timore di svolgere a causa della paura di quel tubo infilato dalla bocca verso lo stomaco. Ma da esso, come è stato proiettato con dei filmati, con la telecamerina di cui è dotato, si possono vedere sia le ulceri che i polipi che i tumori. Ed in base a questi rilevamenti come agire. E’ questo lo si è visto in alcune immagini con degli interventi eseguiti su dei pazienti. Interventi su quelle malattie che danneggiano il nostro apparato digerente. Il compito di spiegare cos’è la colonoscopia è stato affidato al dottor, ed ex maestro di miserere, Michele Maresca. La colonoscopia è un esame che permette la visione diretta, tramite di un endoscopio a fibre ottiche, delle tonaca mucosa del retto e del colon. Essa viene effettuata a paziente sveglio e va preceduta una attenta preparazione. Ed è indicata per rilevare se ci sono coliti ulcerose, malattie di Crohn del colon, polipi e neoplasie maligne. Infine nei 587 esami colonoscopici sono stati rilevati 14 cancri. Come si può riassumere un incontro che ha attirato molto l’attenzione del pubblico convenuto in sala. Il quale ha assistito in canonico silenzio a quel che si diceva ed ha visto con occhio clinico i filmati proiettati. In definitiva si può dire che l’obiettivo della prevenzione è stato centrato, il resto spetta a noi.
GIUSEPPE SPASIANO