VINCENZO DE LUCA HA RIDATO AL SUO POPOLO LA SPERANZA E LA FIDUCIA
Ieri pomeriggio in una traboccante Piazza del Plebiscito in Napoli il candidato a governatore nelle prossime elezioni regionali del 28 e 29 marzo Vincenzo De Luca ha ridato ai militanti del centro sinistra, smarriti ultimamente, una forte carica di fiducia e di speranza.
Senza retorica, nel suo intervento ad una platea esultante, ha toccato gli aspetti e le esigenze più urgenti per uscire da questa inquietante crisi, che attanaglia l’Italia tutta, ma più in particolare il Mezzogiorno d’Italia.
Ha tracciato una via d’uscita dalla grande crisi occupazionale, ha parlato di investimenti oramai non più differibili, si è intrattenuto sulla necessità di sburocratizzare il sistema regionale, combattere le infiltrazioni camorristiche, privilegiare una autonomia fuori dalle logiche partitiche, infine un segnale forte e preciso: “Non assegnerò la delega alla sanità, nel caso mi darete la forza per vincere”.
Ha toccato inoltre il problema dei rifiuti, segnalando lo stato di insofferenza e pericolosità dei siti di stoccaggio, la contrarietà a nuove centrali nucleari, la necessità di privilegiare invece le energie alternative.
Altro capitolo affrontato la scuola, con particolare riferimento alle migliaia di posti di lavoro, persi con la riforma scolastica voluta dall’attuale governo.
La necessità di recuperare i fondi FAS, per rimettere in moto il sistema produttivo campano, privilegiare l’Università e la ricerca, interrompere in ogni caso l’immigrazione verso il più ricco Nord, creando le condizioni affinché i giovani del Sud rimangano nella propria terra.
Altro tema toccato il turismo, grande attenzione ad una regione che può vantare oltre alle isole, centinaia di chilometri di spiagge e coste incontaminate.
Non ha mancato di indirizzare un grazie al Presidente Napolitano, che sta assicurando equilibrio in questo particolare momento, ne al Cardinale Sepe per il suo impegno.
Infine una stoccata al suo avversario,“un pastorello di San Gregorio Armeno, che fa tanta tenerezza”.
Alla fine della manifestazione, un popolo di militanti, con il cuore ricolmo di fiducia e di speranza, lasciava in modo festoso la piazza, convinto di potercela fare.
Cordialmente
Felice Casalino