Roma. Teatro dell´Orologio. "SCARTI NOBILI Beatrice Cenci, donna contemporanea"
TEATRO DELL’OROLOGIO – Sala Gassman
Via de’ filippini, 17/a – Roma – tel. 06.6875550
Dal 7 al 25 aprile 2010
Tutte le sere ore 21,30 – domenica ore 18,00 – lunedì riposo
L’associazione culturale Heliopolis
presenta
“SCARTI NOBILI”
Beatrice Cenci, donna contemporanea
Scritto e diretto da ROBERTO AGOSTINI
con
ANNALISA PICCONI
Scene
Francesco Ghisu
Costumi
Sabrina Chiocchio
musiche originali di Dimitri Scarlato
preparatore corporeo Valerio Cadeddu
consulenza coreografica Manolo Casalino
disegno luci Mario Cavacchioli
ufficio stampa Valentina Venturi Alessandro Zardetto
“Scarti, come resti di carni divorate e dilaniate dopo un orrendo pasto. Nobili, perché così si trasforma l’anima sopravvissuta ad ingiustizie atroci che lasciano per sempre cicatrici indelebili”.
Nel 1599 a Roma, l’11 Settembre, fu condannata a morte Beatrice Cenci, una nobile romana poco più che ventenne, con l’accusa di aver ucciso Francesco Cenci, un padre brutale e violento ma nobile, quindi intoccabile.(La violenza carnale prevedeva allora la pena di morte per tutti gli altri, ma non per lui). Già condannato per violenze sessuali a pagare multe onerose allo Stato Pontificio, continuava a reiterare i suoi abusi anche nei confronti della figlia.
Stupri e omicidi a sfondo sessuale, fra le mura domestiche e non, fanno parte, purtroppo, ancora della cronaca quotidiana e spesso, come ai tempi di Beatrice, se a commetterli è qualcuno che detiene un grande potere, costui ha la possibilità di uscirne quasi del tutto indenne. Fu forse anche questa l’intuizione che portò l’inascoltata Beatrice a farsi giustizia da sola?
Lo spettacolo si focalizza su tre aspetti fondamentali: l’eterno dilemma della sopraffazione del più forte sul più debole, il potere che fagocita ogni principio di giustizia, e in ultimo una società che continua istituzionalmente a sostenere un’eredità patriarcale, che spinge da secoli ad omettere tutto ciò che l’uomo compie di nefando nei confronti dell’universo femminile. E’ un racconto fatto da una donna contemporanea che, come Beatrice, subisce una violenza sessuale all’interno del proprio contesto familiare, vivendo in solitudine il proprio dramma, con la paura e la colpa di essere l’ unica causa delle violenze subite.
Una commistione fra antico e moderno che ci riporta, come nelle tragedie greche, ad una giustizia ancestrale. L’atroce gesto di Beatrice è simbolo e catarsi di una disperata ribellione al femminile di ieri e di oggi.
Da non perdere, da vedere.
Biglietti: ingresso € 15,00 ridotto € 10,00 – tessera associativa € 2,00.
[Segnalazione di Maurizio Vitiello]