QUANT´E´ LONTANA LA POLITICA DAI PROBLEMI REALI.
E’ normale, che mentre le famiglie e le imprese stringono la cinghia, non sia stato tagliato un solo euro di costi della politica?
E’ da qui che bisogna ripartire, per comprendere la reale situazione che stiamo vivendo, e che, purtroppo, pare destinata a peggiorare.
E’ di queste ore l’annuncio del nuovo Presidente della Regione Stefano Caldoro, il quale ha preannunciato un nuovo inasprimento fiscale, per coprire il buco miliardario nel bilancio regionale, lasciatogli in eredità da Antonio Bassolino, l’uomo considerato fino a pochi mesi fa, il riformatore progressista per eccellenza, l’uomo del risorgimento campano, ahimè, quanto ci costeranno le sue allegre consulenze, i suoi sprechi, le svariate nomine di amici e portaborse in incarichi dirigenziali.
Al neo eletto Presidente chiederei come prima iniziativa, vista la tragica situazione del bilancio, il taglio delle indennità e dei vari benefit ai Consiglieri regionali. Questo si sarebbe un segnale forte, di cambiamento.
Immaginate poi se la stessa operazione fosse attuata dal Parlamento e dal Senato, e qui non parlo della riduzione del numero degli Onorevoli o dei Senatori, non credo si potrà realizzare nel breve tempo, ma, come auspicato sopra, della riduzione di indennità e vari benefit. Basterebbe questa semplice riduzione per risparmiare milioni di euro al mese, e lanciare un messaggio di solidarietà a chi, purtroppo, ha perso il posto di lavoro, la dignità, talvolta la vita o, nel migliore dei casi, non riesce ad arrivare a fine mese.
Non si può e non si deve sempre chiedere a noi altri di accollarci ulteriori oneri per scelte e decisioni, di cui non abbiamo alcuna colpa, siamo stanchi di questo sistema e di questa politica che non solo non risolve, ma addirittura peggiora la già difficile situazione, in cui siamo venuti a trovarci.
Naturalmente, capisco che questo desiderio tale rimarrà – un sogno, ma attenzione: chi troppo la tira alla fine la spezza.
Leggo in queste ultime ore di scenari poco edificanti: la FIAT ha annunciato la chiusura di Termini Imerese, 1.400 lavoratori diretti e 500 dell’indotto perderanno il posto, non andrà meglio ai lavoratori dello stabilimento di Imola – 550 posti, compreso l’indotto, persi.
La crisi del 2008/2009 si farà sentire anche nei prossimi anni, non a caso Telecom Italia ha annunciato esuberi per circa 13.000 lavoratori, non va meglio alle imprese dell’indotto.
La FICANTIERI, nonostante sia un’azienda pubblica italiana, non è al riparo dalla crisi.
La GLAXO, società britannica operante nel settore farmaceutico, presente in Italia con due sedi, ha annunciato la chiusura entro il 2010 di una di queste due sedi, con la relativa perdita di oltre 550 posti di lavoro.
L’ALCOA, azienda americana produttrice di alluminio, con due stabilimenti in Italia, ha deciso di fermare la produzione, mandando a casa 1.000 dipendenti, più altri 1.000 dell’indotto.
AGILE ex EUTELIA, azienda leader dei call-centre e dell’informazione tecnologica, colpita dalla crisi, ha inviato 1.200 lettere di licenziamento ai suo dipendenti, tra l’altro da mesi senza stipendio.
A fronte di questa tragica situazione, quand’è che la politica, a partire dagli Enti locali, si renderà conto di dover inevitabilmente cambiare rotta? Date risposte, con esempi concreti, non arroccatevi nei palazzi, facendo finta che tutto vada bene, incominciate Voi a dare segnali forti di cambiamento.
Felice Casalino