"OMBRE" di Felice Casalino 3° Capitolo

21 giugno 2010 | 12:22
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"OMBRE" di Felice Casalino 3° Capitolo

“Ombre”

di Felice Casalino

3)

Fu quello un periodo molto interessante per Giulio, prendeva contatto con la realtà quotidiana della città, cominciava a frequentare e conoscere meglio i posti più esclusivi, accreditato, non solo grazie alla  famiglia, ma soprattutto ai nuovi amici, che erano molto bene introdotti, e le nuove conoscenze gli diedero la percezione, che nonostante nuovo del posto, fosse stato accolto con gran simpatia.

L’estate passò velocemente, si chiuse, con una festa a casa di Giulio, e lì scomparvero, definitivamente le preoccupazioni che l’avevano attanagliato durante l’organizzazione della serata, preoccupato di fare un flop, fu un successo, oltre ai compagni di scuola, non mancò nessuno dei nuovi amici, conosciuti durante l’estate. Si sentì gratificato.

Il nuovo anno scolastico cominciò in modo normale, anche se si percepiva che qualche cosa di assolutamente nuovo, che avrebbe cambiato radicalmente la scuola, stava per sostituire il sistema, che fino ad allora l’aveva governato.

Le notizie, che giungevano dalle grandi e medie città del nord non lasciavano dubbi, la contestazione giovanile, che sarebbe di lì a poco sfociata nella costituzione di gruppi politici di varia natura, avrebbe ben presto preso il sopravvento, anche nel suo Liceo.

Difatti, l’occupazione della scuola segnò la svolta così tanto attesa, finalmente, gli studenti non rappresentavano più gli auditori di lezioni, più o meno leziose, da parte dei  professori, prendevano coscienza delle proprie azioni, e volevano essere parte integrante del sistema scuola, essere parte attiva, partecipando a tutto ciò che ritenevano non poter essere delegato, in questo modo si diede vita al movimento studentesco, dove Giulio, nonostante la giovane età, fu nominato rappresentante di classe.

La nomina gli consentiva di partecipare a tutte le decisioni che venivano assunte, non solo durante l’occupazione, che durò per più di un mese, ma anche a quelle successive,  prese in sede di comitato scolastico permanente.

La loro vita cambiò, insieme a tante altre cose, che fino ad allora erano rimaste tabù, come la possibilità di interloquire con i loro professori, la eventualità di indire assemblee, e quant’altro ritenessero necessario al buon andamento della vita scolastica, questi cambiamenti procurarono un fermento difficilmente dimenticabile.

Mutarono pure i rapporti tra loro, una nuova stagione di conquiste cambiava per sempre le loro esistenze, anche parlare di sesso non fu più considerato un argomento scandaloso, bensì di liberazione.

Tutto questo avrebbe segnato per sempre la loro generazione.

Tra lotte e impegno scolastico, l’anno passo velocemente, e diede risultati incoraggianti con il passaggio alla terza classe, ciò che non si muoveva di pari passo era senz’altro il rapporto con il padre, che vedeva diminuita la sua autorità paterna,  questo accresceva in Giulio un senso di malumore, e sfociava in tragiche discussioni, talvolta violente, fu, indubbiamente, questa la causa,  che portò Giulio a maturare la decisione di fuggire da casa, convinto di trovare altrove quello, che più di ogni altra cosa desiderava – la libertà assoluta.

L’unica cosa, che provocò la sua fuga, fu l’enorme dolore, che diede ai suoi genitori, in particolar modo alla povera madre, anch’ella tormentata dal carattere del marito, così poco incline a percepire un cambiamento così repentino.

Il ritorno a casa, dopo pochi giorni, fu mortificante e non privo di ulteriori ramanzine, seppe comunque, che il padre, disperato, si era dato un gran da fare, e aveva mobilitato tutte le sue influenti amicizie per ritrovarlo, non ce ne fu bisogno, i soldi finirono subito, e con essi il senso della libertà.

L’estate che seguì fu diversa dalle solite, i primi amori estivi lo colsero impreparato, fu l’inizio di una parentesi,  alla quale avrebbe dedicato molto spazio in seguito.

L’avvenimento, che destò sicuramente scandalo, anche tra i più innovatori, fu sicuramente ciò che accadde durante la frequentazione dell’ultimo anno scolastico.

Era fine novembre, e la loro insegnante d’inglese s’era ammalata, purtroppo di un male incurabile, in sostituzione venne loro assegnata una giovanissima e splendida supplente, con la quale si instaurò immediatamente un ottimo rapporto, nonostante la giovane età, era  preparata, e tutti  seguivano con grande interesse le sue lezioni.

Fin da principio senti  ciò che sino ad allora non aveva mai provato, e non si trattava di semplice attrazione per la bellissima insegnante, bensì un vero e proprio innamoramento, che gli procurava tormenti indescrivibili, prese ad informarsi in modo molto discreto, e cercare di conoscere ogni cosa di lei, le sue abitudini, le sue frequentazioni, e non ultimo se fosse fidanzata, alla fine di questa prima indagine riuscì a farsi una idea ben precisa di Valeria.

Cominciò così il suo corteggiamento, fatto di occhiate, ed era sicuro, che non passassero inosservate, in seguito prese l’abitudine, un po’ maldestra, di fargli recapitare quasi giornalmente omaggi floreali, accompagnati da biglietti firmati, con nomi di persone sconosciute.

Fu solo verso fine marzo, che ebbe il coraggio d’invitarla a cena, convinto in un rifiuto cortese. Valeria accettò con sua grande sorpresa, e Giulio avverti la sensazione di toccare il cielo con le mani.

Nonostante la immancabile intransigenza del padre, riuscì a farsi dare la sua macchina, nel caso contrario, aveva già predisposto il fitto di un auto, presso un’autorimessa a nome di un amico provvisto di patente, in quanto lui disponeva solamente di foglio rosa.

Arrivò con mezzora di anticipo all’appuntamento, il cuore gli batteva forte in gola, e più cercava di restare calmo, più veniva preso da uno stato d’ansia, che gli procurava un forte tremore, finalmente Valeria arrivò, e si rese subito conto di quanto fosse impacciato, non di meno lo era lei, senza parlare, si avviò verso una zona panoramica, poco frequentata, riteneva necessario per entrambi superare quel momento d’imbarazzo.

Cominciarono a parlare, e senza ben comprendere ciò che stavano vivendo, si ritrovarono uno nelle braccia dell’altra, momenti  sublimi, lei, dolcissima, gli chiedeva dei fiori e di tutte le altre attenzioni ricevute,  e lui, come un bambino, rispondeva a monosillabi carezzandole i bei capelli corvini, e quel volto, che tante notti aveva sognato,  un fremito gli attraverso il corpo, si sentì quasi svenire.

Lei se ne accorse, e con un sorriso malizioso lo accarezzo e lo bacio  con passione, dopodiché si avviarono al ristorante, dove Giulio aveva in precedenza prenotato.

Continuarono a parlare, ed era evidente una affinità tra loro, d’altronde Valeria era di poco più grande di lui, aveva conseguito la laurea in lingua e letteratura inglese nei tempi stabiliti, a conti fatti, aveva solamente cinque anni di più, ed era stata fortunata ad avere questa supplenza, bevvero molto e di gusto, si resero conto, che la loro situazione era pura follia, nonostante ciò erano intenzionati a viverla, a dispetto di quello che potevano pensarne gli altri, compresi i genitori di lui, ed i colleghi di scuola di lei.

Dopo cena, nel riaccompagnarla, le chiese se lo avrebbe ospitato, sapeva benissimo che viveva da sola, lei non ebbe nulla da ridire, quella notte, vissuta all’insegna dell’amore e della frenesia, resterà per lui uno dei momenti incancellabili della propria esistenza.

La loro storia divenne di dominio pubblico, a scuola ormai era impossibile far finta di nulla, sia per lui, che per lei, era evidente che fossero coppia, l’amore, che provavano, metteva in secondo piano qualsiasi altra cosa, erano incuranti di tutti e di tutto.

A casa i suoi genitori sembravano impazziti, a scuola la coppia era diventata loro malgrado lo scandalo, il Preside avrebbe sicuramente preso dei provvedimenti nei confronti di Valeria, e anche il padre di Giulio  non avrebbe esitato a denunciarla.

La decisione fu repentina, avevano da parte una discreta somma di danaro, così decisero senza ripensamenti di scappare ed è quello che fecero.

Le due settimane, trascorse insieme in una località costiera poco lontana, furono vissute all’insegna della spensieratezza e dell’amore, il senso di libertà che vivevano era immenso, e procurava loro una felicità indescrivibile, avrebbero voluto fermare il tempo.

Al loro rientro in città, Valeria fu sospesa dall’incarico, Giulio mandato a terminare gli studi in un Liceo Vescovile lontano dalla sua città, non ebbero più modo di incontrarsi, seppe poi che lei si era trasferita al nord.