PIANO DI SORRENTO, L´ARCICONFRATERNITA RINNOVA LE CARICHE

3 giugno 2010 | 22:24
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PIANO DI SORRENTO, L´ARCICONFRATERNITA RINNOVA LE CARICHE

PIANO DI SORRENTO, L’ARCICONFRATENITA RINNOVA LE CARICHE

Nella Morte e Orazione prevale la linea giovane

PIANO DI SORRENTO – Il passato ed il futuro hanno caratterizzato queste elezioni nell’Arciconfraternita della Morte e Orazione della cittadina costiera. Nell’ultima domenica di maggio sono state rinnovate le cariche del sodalizio nero che era retto dal priore Gianfranco Savarese. In pratica tutto lo staff dirigenziale, se così possiamo chiamarlo, è stato rinnovato.  Avevano diritto di voto tutti i confratelli e le consorelle iscritti che sono 267, ma ad essere eletti possono essere solo i primi. Ed infatti ognuno di essi poteva essere eletto liberamente ed entrare nel vertici che reggono la confraternita. Di buon ora, alle 7,00, si aperto il seggio della confraternita che ha la sua sede adiacente il Largo Dell’Annunziata e tutti gli aventi diritto si sono recati ad esprimere la propria preferenza. Alla chiusura del seggio, alle ore 13,00, si sono tirate le somme di queste sentite elezioni che già prendevano un po’ tutti da qualche mese. Alla fine si sono contati 165 voti per Michele Gargiulo, 100 per Antonino Guarracino, 96 per Giosuè Perrella, 90 per Fabrizio D’Esposito, 56 per Roberto Gargiulo, 51 per Russo Aniello e dulcis in fundo, 39 per Antonio Irolla. Sono state “elezioni che si sono svolte nella massima serenità e ne siamo molto soddisfatti”. Così parla Michele Gargiulo, il più eletto di queste elezioni che hanno segnato una svolta e che dovrebbe essere il nuovo priore. Ma esso uscirà dalla riunione che con molta probabilità si terrà fra qualche giorno, e nella quale i primi sette eletti decideranno tutte le cariche, quella del priore, del suo vice, del tesoriere e del segretario. Il sodalizio che organizza le processioni del Venerdì Santo sta dando spazio ai giovani che sono il suo futuro e perciò che il nuovo governo metterà la prua su questa rotta. Giovani che sotto l’esperienza di uno dei confratelli più vecchi, Giosuè Perrella, si sono formati, se così possiamo dire, in questi ultimi dieci anni e che hanno portato avanti la maggior parte delle attività nella quale l’arciconfraternita si cimenta. Infatti il sodalizio che nacque con la funzione di dare sepoltura alle persone morte sia in città che in campagna, fu fondato nel 1629 ed aggregato a quello romano (fondato nel 1538), negli ultimi anni ha allargato le sue mansioni. Oltre che organizzare le processioni del Venerdì Santo, alla quale partecipano circa 750 persone in tutto, organizza anche il presepe nella ristrutturata Cappella di S. Margherita, la Processine del Bambinello e l’arrivo dei Re Magi. Ma le si deve dare atto, nonostante un impegno non indifferente economico ed umano, di aver ridato linfa a due cappelle nei centri storci della cittadina carottese. Due cappelle che da molti anni erano cadute quasi in disuso. Quella di Santa Marghertita nel centro storico di San Michele e quella di San Giovanni in quello di Cassano, chiusa dopo il sisma dal 1980. Una confraternita che ha buoni rapporti con quella della Madruga di Siviglia, dinamica come tutte quelle che operano nella terra delle sirene, che nel suo futuro “si cercherà sempre di migliorare un pò in tutto. Di sensibilizzare le persone verso il sociale senza dimenticare il lato tradizionale, il sociale e spirituale”. Questo è quello che su cui si ci orienterà in futuro come dice Michele Gargiulo.

GIUSEPPE SPASIANO