Meta. Nuovo Blitz di Goletta Verde di Legambiente ad Alimuri. Le mani della camorra sulla ricostruzione?

29 luglio 2010 | 09:31
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Meta. Nuovo Blitz di Goletta Verde di Legambiente ad Alimuri. Le mani della camorra sulla ricostruzione?

Meta. Sono ritornati quelli di Goletta Verde in Penisola sorrentina. Abbattiamolo! È questo il grido che l’equipaggio di Goletta Verde di Legambiente ha lanciato dalle acque della Conca di Vico Equense antistanti l’Albergo di Alimuri a Meta. Uno scempio che, seppur si trovi nel territorio vicano, colpisce Meta dove è ben visibile. Uno scheletro abusivo, che provoca anche feriti per i ragazzi che vi si tuffano, che grida vendetta, soprattutto mentre si cominciano ad abbattere manufatti abusivi di tutti i tipi mentre uno scempio del genere rimane in piedi. Un progetto di ricostruzione, poi, sul quale sembra ci siano le mani della camorra e questa sera a Vico Equense, al campetto di tennis di Seiano, si parlerà anche di questo.

In navigazione tra Castellabate e Vico Equense, gli attivisti del Cigno Verde hanno fatto una sosta ad Alimuri, per accendere ancora una volta i riflettori sullo scheletrone di cemento che deturpa da oltre quaranta anni la Conca di Vico Equense e sul rischio che l’ecomostro sia ‘sostituito’ da un nuovo e legale orrore di cemento.Così dalla fiancata di Goletta Verde hanno srotolato uno striscione giallo con su scritto a chiare lettere nere “Abbattiamolo!”.

L’Albergo di Alimuri è uno schiaffo all’immagine e al paesaggio naturalistico della Penisola Sorrentina e dalla metà degli anni ’60 tiene in ostaggio una delle conche più belle del golfo di Napoli con i suoi 18 mila metri cubi di cemento. Intorno a questo orrore si è consumato uno scandalo, se possibile, ancor maggiore dello scempio portato da decenni di cemento abusivo. Già nel 2007, infatti, l’ex Ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli ha inserito Alimuri nella lista degli ecomostri da abbattere “con corsia preferenziale”. Un procedimento abbreviato che si è accompagnato a una trattativa con i titolari dello scheletro che campeggia sulla spiaggia di Alimuri.

Tre anni fa sembrava fosse stato trovato l’accordo per dare una svolta alla vicenda: in cambio della demolizione, in larga parte coperta da soldi pubblici, ai proprietari veniva concessa la possibilità di costruire altri 18 mila metri cubi di cemento su un’altra area sempre nel comune di Vico Equense. In più, su parte dei terreni occupati dallo scheletro avrebbero potuto realizzare uno stabilimento balneare. Per chi vive sulla costiera, un accordo troppo generoso verso i privati e troppo poco verso l’interesse collettivo per il ripristino dei luoghi violati. Così, dopo quasi dieci lustri, la situazione resta bloccata e non ci sono le premesse perché qualcosa cambi.

“Demolire è la parola d’ordine per vincere la guerra contro il cemento abusivo che devasta le nostre coste. Ma non è accettabile che in cambio di un abbattimento si sottoscriva un accordo che premia i proprietari dell’abuso stesso – ha commentato Michele Buonomo – E invece, purtroppo, è proprio questo il caso di fronte al quale ci troviamo qui ad Alimuri. Secondo l’accordo paventato tra anni fa, infatti, i proprietari dello scheletrone verrebbero ricompensati con la licenza di realizzazione di una struttura alberghiera nuova di zecca nella stessa zona. Ma questa compensazione rappresenta un pessimo precedente, che nella regione regina degli abusi vista mare non ci possiamo permettere. Non consentiremo la realizzazione di nuove colate di cemento sulla costa. Se proprio si deve prendere in considerazione la perequazione, si punti a riqualificare una delle tante costruzioni già esistenti e ad evitare altre concessioni sulla nostra costa. Chiediamo, inoltre, che si proceda anche agli abbattimenti degli altri ecomostri campani”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gianluca della Campa, portavoce di Goletta Verde e Responsabile iniziative associative Legambiente: “L’Albergo di Alimuri è un caso così eclatante di abusivismo edilizio vista mare, da essere inserito nella top five nazionale degli ecomostri da abbattere con urgenza secondo il rapporto MareMonstrum 2010 di Legambiente. Oltre a rappresentare uno scempio che offende la costa da oltre quattro decadi, infatti, lo scheletrone è  un pericolo pubblico. Abbandonato sulla costa proprio in prossimità del mare, è pericolante e perde pezzi, ciononostante continua ad essere frequentato da ragazzi e bagnanti, che si arrampicano sul suo scheletro e usano la scogliera ai suoi piedi per prendere il sole e tuffarsi. Infine, per tornare alla compensazione, mi sembra che lo spostamento, anziché la cancellazione di 18 mila metri cubi di cemento, sia un’occasione persa per liberare dall’edificazione selvaggia una costa già sovraccarica di costruzioni, molte delle quali illegali. Ci opponiamo fermamente a questa decisione che condanna il territorio a rinunciare alla qualità”.

Con l’arrivo della Goletta ha preso il via il tour estivo della raccolta differenziata “Riciclaestate 2010“, organizzata da Legambiente con il contributo di CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi e Assessorato all’Ambiente Provincia di Salerno. Un vero e proprio tour della raccolta differenziata nelle località costiere del Cilento e della Costiera Amalfitana con un appendice anche in Costiera Sorrentina. La manifestazione di Legambiente e Conai prevede la distribuzione presso gli stabilimenti balneari di due contenitori, uno per la carta e l’altro per il multimateriale per la raccolta differenziata di plastica, alluminio,acciaio e banda stagnata.

Alle ore 19.30, presso il Circolo del Tennis di Marina di Seiano, Tavola rotonda “La situazione ambientale del Litorale. Progetti ed azioni per un futuro sostenibile”.

Intervengono:

Michele Buonomo, Presidente di Legambiente Campania

Giovanni Romano, Assessore all’Ambiente della Regione Campania

Francesco Coppola, Assessore all’Ambiente del Comune di Vico Equense

Angelica Di Giovanni, Presidente FF del Tribunale di Sorveglianza di Napoli

Diego Marmo, Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata

Antonio Ramondo, Direttore Servizio Territoriale ARPAC

Antonio Miccio, Direttore Area Marina Protetta Punta Campanella

Demetrio Antonio Raffa, Comandante della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia

Coordina:

Gianluca Della Campa, Portavoce di Goletta Verde e Responsabile iniziative associative Legambiente