Salerno: Truffe, fatture per operazioni fantasma: 59 denunciati

14 luglio 2010 | 09:44
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Salerno: Truffe, fatture per operazioni fantasma: 59 denunciati

SALERNO  – Cinquantanove imprenditori denunciati e beni per 7 milioni di euro sequestrati. E’ il bilancio di una maxi operazione effettuata dalla Guardia di Finanza di Salerno che ha scoperto una frode fiscale, del valore di 30 milioni di euro, che vede coinvolti numerosi imprenditori operanti nel settore della produzione di cassette ed imballaggi in legno per prodotti ortofrutticoli del Salernitano, del Napoletano del Casertano e di aziende operanti in Puglia, a Roma, Rovigo e Pordenone, molti dei quali erano stati già interessati dalla precedente operazione ‘Woody Cash’ svoltasi nel giugno dello scorso anno. L’operazione, condotta dai militari del Nucleo di polizia tributaria di Salerno, ha consentito il sequestro delle quote societarie di 28 aziende, 13 immobili, per lo più appartamenti tra Angri, Caserta e Napoli, 13 autovetture, tra cui una Ferrari sequestrata a Pinerolo, sei motociclette ed uno yacht della lunghezza di 16 metri, del valore di un milione di euro, ormeggiato in un porto turistico del Napoletano. L’indagine delle Fiamme Gialle ha consentito di far emergere un articolato sistema di frode fiscale, realizzata attraverso la creazione di imprese fasulle, dove venivano simulate operazioni commerciali mai effettuate, e l’emissione di un numero notevolissimo di fatture false. In particolare sarebbero state emesse ed utilizzate oltre 600 fatture false per un volume di operazioni fittizie ammontanti complessivamente ad oltre 29 milioni di euro. Le indagini partirono a luglio del 2007, quando arrivò al pm Lenza una segnalazione su alcune vincite ‘sospette’ al lotto e superenalotto da parte di un super-fortunato: Francesco Cavallaro, 38 anni, di Scafati – titolare della Ge.mo. srl. L’uomo, soprannominato o’ mericano, in poco meno di due mesi – nel 2007 – depositò in banca biglietti vincenti per circa due milioni di euro, tutti giocati in tre ricevitorie di Angri e dell’agro nocerino. A giugno, oltre a Cavallaro, finirono in manette L.B. 40 anni di Aversa, titolare della Sider-Legno con stabilimenti a Casandrino e San Marcellino, ma con sede legale a Napoli; il fratello di quest’ultimo G., 31 anni, – già arrestato, a marzo scorso, per favoreggiamento nei confronti del boss Giuseppe Setola -, e poi i cugini Gianluca e Giovanni Morvillo, di 34 e 41 anni, di Angri e Franco Caldo, 65 anni, di Castelvolturno Le indagini, inizialmente orientate su operatori dell’Agro Sarnese Nocerino, si sono successivamente estese ad altri imprenditori del Casertano, tutti pressocché riconducibili ad una nota famiglia di imprenditori di San Marcellino (Caserta) che da tempo avevano allargato i propri interessi economici in provincia di Salerno e nei confronti di altri soggetti dislocati in più punti del territorio campano come Grumo Nevano, Trentola Ducenta, in Puglia a Gioia del Colle e poi a Rovigo, Pordenone, Pinerolo e Roma. Contestualmente con le indagini di polizia giudiziaria è stata eseguita una verifica fiscale nei confronti della società di San Marcellino, che ha sede legale a Napoli, considerata dagli inquirenti il fulcro attorno al quale ruotava l’intera frode fiscale, costituita al solo fine di porre in essere rilevanti traffici illeciti. Pare, infatti, che gli imprenditori investissero in altre attività commerciali.

Metropolis                                                                                      inserito da Michele Pappacoda