Circumvesuviana deraglia un treno un morto, 30 feriti di cui uno gravissimo. VIDEO

6 agosto 2010 | 12:37
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Circumvesuviana deraglia un treno un morto, 30 feriti di cui uno gravissimo. VIDEO

È di un morto, un ferito grave e 30 persone ricoverate in ospedale il bilancio provvisorio del deragliamento del treno della Circumvesuviana avvenuto nella zona di Gianturco nella periferia orientale di Napoli. Secondo quanto si è appreso un uomo è morto mentre un’altra persona è stata trasportata nel reparto di rianimazione in gravi condizioni. Trenta, invece, i feriti ricoverati nel vicino ospedale Loreto Mare e al San Giovanni Bosco. LE VITTIME – Si chiama Giuseppe Marotta, aveva 71 anni ed era nato a Napoli la persona morta nell’incidente. Marotta nell’incidente aveva perso entrambe le gambe. L’uomo era stato soccorso dal 118 e gli operatori sanitari affermano che quando è stato estratto dal treno era ancora vivo. Il decesso è avvenuto successivamente all’ospedale Loreto Mare. È ricoverato invece in coma in Rianimazione all’ospedale San Giovanni Bosco, Vincenzo Scarpati, di Torre del Greco (Napoli), 25 anni.

IL TRAGITTO. Il convoglio aveva appena lasciato la fermata del Centro Direzionale quando è uscito dai binari. Il treno proveniva da San Giorgio a Cremano ed era diretto nel capoluogo partenopeo. Sul posto oltre al personale della Circumvesuviana forze dell’ordine e numerosissime ambulanze. Traffico impazzito lungo via Marina, l’arteria che collega la zona del deragliamento al centro della città. Il comandante dei vigili del Fuoco di Napoli, Ugo Capitelli, intervistato da Sky Tg ha affermato che «Tutte le persone sono state tratte in salvo»: «il computo può essere quello definitivo sotto l’aspetto del salvataggio delle persone». Capitelli ha precisato che l’incidente è avvenuto intorno alle 11 «in uscita da una galleria, la velocità non era particolarmente accentuata».

VELOCITÀ – Al contrario il treno «andava troppo veloce» testimonia uno dei passeggeri soccorsi dai vigili del fuoco. «Al bordo del treno c’erano 35 passeggeri – ha raccontato Giovanni Fricano, vigile del fuoco presente sul posto – 13 persone sono rimaste ferite, una è molto grave». «Un passeggero ha sostenuto che il treno percorreva troppo velocemente i binari, era in curva e stava svoltando», ha proseguito Fricano. Il conducente del treno deragliato a Gianturco, a Napoli, ha probabilmente aumentato in maniera improvvisa la velocità: lo ha riferito il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, dopo aver parlato con l’assessore regionale ai Trasporti della Campania, Sergio Vetrella, presente sul posto. «Ci è stato fatto notare – ha detto il sindaco – che il materiale delle rotaie era nuovo, aveva soltanto un anno. Adesso, quando il magistrato darà la possibilità di prendere la scatola nera, c’è da vedere se per caso il conducente ha avuto un improvviso malore». «A quanto pare, infatti, ci sarebbe stato un aumento della velocità – ha continuato il sindaco – il treno andava a 40 chilometri orari in un tratto in cui il limite era fissato a 20, quindi la metà». Intanto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha disposto la nomina di una commissione d’inchiesta ministeriale per accertare le cause del deragliamento.

I SOCCORSI – «Un enorme boato, poi tanti strilli e sangue ovunque». Questa la descrizione di Rosa, una donna sulla quarantina che abita in via Santa Maria di Costantinopoli alle Mosche, nella zona industriale di Napoli, dove si è verificato il deragliamento. Sul luogo dell’incidente, perfettamente visibile dai balconi e dalle finestre di alcuni stabili che si affacciano sui binari della Circumvesuviana, si sono precipitati numerosi cittadini che hanno prestato i primi soccorsi. Tra questi alcuni operai di una ditta di lavori in ferro che hanno aiutato la persona poi deceduta per tentare di bloccare l’emorragia causata dalla perdita di entrambe le gambe. «Abbiamo cercato di usare delle cinture per bloccare il sangue, ma purtroppo l’uomo era già troppo pallido ed aveva perso tanto sangue – dicono Umberto e Gianni – il nostro rammarico è quello di non aver potuto aiutarlo di più». «Non appena abbiamo sentito il boato abbiamo immediatamente telefonato, sia con i cellulari che con il telefono dell’azienda a polizia, vigili del fuoco e 118 per chiedere aiuto, ma credo si siano persi dei momenti preziosi perché per motivi burocratici hanno chiesto informazioni dettagliate – ha aggiunto Gianni – le ambulanze sono arrivate dopo circa 20 minuti dal deragliamento». Molti residenti si sono precipitati in strada per tentare di aiutare a sgomberare la strada e rendere più agevole il passaggio dei mezzi di soccorso. «Abbiamo visto persone saltare fuori dai vagoni, molti dei quali sotto choc. Altri con ferite gravi, altri con botte alla testa – ha raccontato Carmela – purtroppo non abbiamo potuto fare molto, anche se dare qualche parola di conforto forse è stato utile».

I RILIEVI – Sul luogo del disastro è rimasto unicamente il convoglio composto da due carrozze, completamente piegato su se stesso e reclinato su un lato, porte divelte e la motrice reclinata su un palo della luce. Sul posto, nella zona di Gianturco alla periferia orientale del capoluogo partenopeo, ci sono polizia, vigili del fuoco, guardia di finanza ed esercito oltre a volontari della protezione e a personale delle ambulanze. Al lavoro anche gli agenti specializzati della Scientifica che stanno effettuando i primi rilievi. La zona del disastro è stata transennata con strisce bianche e rosse. Giornalisti, cineoperatori e fotografi si affollano sul luogo del deragliamento che è a ridosso di alcune palazzine e piccole fabbriche di lavorazione del ferro.

F.C.