TRA BERLUSCONI E FINI SCELGO FINI.

2 agosto 2010 | 09:13
Share0
TRA BERLUSCONI E FINI SCELGO FINI.

Tra qualche giorno, siatene certi, i “berluscones” tenteranno di convincerci che Gianfranco Fini sia da ricovero perché oramai impazzito.

Altro refrain  ricorrente, sempre degli stessi, in queste ore è: dove pensa di andare con quelle “quattro scartine”, naturalmente riferendosi in modo spregiativo nei confronti dei 33 deputati, che hanno aderito al nuovo movimento facente capo allo stesso Fini.

Tutti in coro chiedono le sue dimissioni da Presidente della Camera, in quanto, sostengono, che è stato eletto grazie ai voti dei deputati della P.D.L., pertanto messo alla porta dal padrone del partito, deve lasciare la carica istituzionale.

Si potrebbe obiettare, che lo stesso Premier dovrebbe rassegnare le dimissioni, in quanto ricopre tale carica in virtù dei voti portati in dote da Fini e dalle sue “quattro scartine”.

Il modo, in cui si è arrivati alla rottura tra i due, mi porta a fare alcune considerazioni:

–  Fini da tempo ha cercato in tutti i modi di esplicitare la sua insoddisfazione nei confronti di un  Berlusconi,                    sempre  più accecato dal desiderio di onnipotenza, presumo, che prima di arrivare alle esternazioni pubbliche e, infine, alla rottura, abbia cercato, senza trovare ascolto, di farsi sentire nei modi previsti dalla politica.

–  Berlusconi invece da sempre ha dato la sensazione di ritenere che il partito debba essere gestito come una società, e i deputati, tra l’altro nominati, essere considerati soci della stessa. Pertanto detenendo lui la maggioranza delle azioni, gli sembra più che naturale dettare l’agenda, i tempi, i modi e peccato se qualch’uno non ci sta.

–  I deputati, e qui mi riferisco in particolar modo ai deputati salernitani, una volta più che vicini a Gianfranco Fini, non hanno proferito una sola dichiarazione, o meglio dire, non ho avuto modo di leggere una loro dichiarazione, evidentemente preoccupati di non apparire sgraditi agli occhi del capo, e pertanto essere collocati in una black list, che li priverebbe di una eventuale rielezione.

Tra Berlusconi e Fini, scelgo Fini, e questo non per appartenenza politica, piuttosto perché ritengo l’On.le Gianfranco Fini un uomo rispettoso delle Istituzioni, della Politica, con un alto senso dello Stato, in più, perché sicuramente non è un pazzo, come cercheranno di farci credere nei prossimi giorni i “berluscones”, attraverso tutti i mezzi di cui dispongono.

In chiusura mi piace ricordare un documento appena redatto dalla Conferenza Episcopale Italiana, in relazione al particolare momento che sta attraversando il nostro Paese: “L’Italia sta vivendo un momento drammatico, appare un Paese senza classe dirigente, senza persone che per ruolo politico, imprenditoriale, di cultura, sappiano offrire alla Nazione una visione, degli obiettivi condivisi e condivisibili”.

Felice Casalino