Atrani dopo due giorni ancora nessuna notizia di Francesca. Questa sera veglia di preghiera

11 settembre 2010 | 09:52
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Atrani dopo due giorni ancora nessuna notizia di Francesca. Questa sera veglia di preghiera

Atrani, Costiera amalfitana. Si scava ininterrottamente da giovedì sera, ma di Francesca Mansi, la barista di venticinque anni, originaria di Minori, non si ha ancora nessuna notizia. E, più il tempo passa, più diminuiscono le possibilitá di trovarla ancora viva, purtroppo. Le ricerche sono proseguite, per l’intera giornata di ieri, anche in mare, dove i sommozzatori hanno esplorato i fondali, in quello specchio d’acqua in cui il torrente Dragone ha vomitato fango e terrore, scaraventando, con una veemenza inaudita, tutto ciò che ha trovato sul suo percorso. E a dare man forte a vigili del fuoco, carabinieri, finanzieri, militari della Guardia costiera, volontari provenienti da ogni parte del salernitano, impegnati, giorno e notte, a liberare il paese dalla colata di melma e a cercare Francesca, sono giunte pure le unitá cinofile. Perché si crede nel miracolo. L’identica speranza che nutrono i familiari e gli amici della ragazza, che hanno affidato ad una pagina su Facebook i pensieri dedicati alla loro cara compagna. Si trovava al lavoro, nel bar La Risacca, in piazza Umberto I, quando la “lava” scura ha inondato il locale. Atrani, il giorno dopo l’esondazione, sembra una cittá in cui la quotidianitá pare essersi fermata alle 6 di giovedì pomeriggio, l’ora in cui si è scatenato l’inferno. Lentamente e con molta difficoltá si tenta di tornare alla normalitá, tant’è che sono cominciate a rientrare pure le famiglie che, per sicurezza, avevano preferito trascorrere la scorsa notte presso parenti e amici. Solo dieci nuclei familiari non potranno ancora tornare nelle loro case, in quanto esisterebbero ancora pericoli. Il sindaco della cittadina, Nicola Carrano, corre da una parte all’altra: si informa, chiede spiegazioni, risponde continuamente al telefono. E’ stato contattato dal sottosegretario Guido Bertolaso, che ha messo a disposizione uomini e mezzi. «Siamo stati fortunati – confida – il bilancio poteva essere ancora più pesante». Impossibile, per ora, fare una conta dei danni, in quanto tutta l’attenzione è concentrata sulle ricerche di Francesca. Ma c’è chi parla di tragedia annunciata. «E’ una situazione purtroppo molto diffusa in Campania, dove a valle di moltissimi bacini torrentizi ci sono zone edificate», osserva la geologa Nicoletta Santangelo, del dipartimento di Scienze della Terra dell’universitá di Napoli. Quando i bacini idrografici che dovrebbero raccogliere le precipitazioni vengono occupati in questo modo «non riescono più a far defluire le grandi quantitá di acqua che arrivano a valle velocemente. Se questi punti non fossero popolati non si avrebbe nessun danno». Ma, all’incuria umana, si è aggiunta anche l’inclemenza del tempo. Intanto scatta la gara di solidarietá. L’associazione Amalfuturo ha attivato una raccolta fondi (ccp 18949842 del Comune di Atrani) per far fronte alle spese urgenti. Questa sera dalle ore 21 alle ore 24, presso la Basilica di Santa Trofimena a Minori, ci sarà una veglia di preghiera per Francesca.

Gaetano de Stefano