Costiera amalfitana Il Presidio Ospedaliero di Castiglione ha salvato la vita di mio fratello.

7 settembre 2010 | 10:10
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Costiera amalfitana Il Presidio Ospedaliero di Castiglione ha  salvato la vita di mio fratello.

Caro direttore,

Le scrivo per renderle noto un fatto accaduto venerdì 27 agosto sera, riguardante il pronto soccorso di Ravello, della Costiera amalfitana, il cui destino è incerto.

Come accade nella vita di tutti, un fulmine a ciel sereno ha colpito la mia famiglia.

Mio fratello Giuseppe, detto Geppi, è stato colpito da un blocco intestinale con conseguente crisi respiratoria.

Le premetto che mio fratello è un disabile portatore di tetraparesi spastica, quindi di per sé è una sitauzione già difficile.

Venerdì sera nonostante le cure di medici e infermieri a casa, la sua situazione è precipitata e immediatamente è stato allertato il 118.

Siamo una famiglia residente a Tramonti (SA). il presidio di pronto soccorso più vicino dove ricevere un intervento di urgenza è  quello di Castiglione frazione di Ravello, unica scelta possibile e di buon senso. Distetto che il nostro presidente di regione Caldoro vuole chiudere “senza se e senza ma”.

Non voglio solo elogiare la prontezza nel curare mio fratello da parte dei medici e infermieri, e soprattutto il dott. Auricchio, il dott. Sorrentino, il dott. Manfra e i responsabili, che in una situazione molto difficile hanno salvato la vita di mio fratello.

Ma voglio sottolineare quanto sia necessario per la costiera amalfitana avere un punto di pronto soccorso.

La divina costiera non è solo famosa per la sua bellezza ma anche per i suoi problemi di viabilità ed è impensabile che in caso di emergenze una persona di Amalfi o di Positano posso andare in un pronto soccorso di Nocera, Sarno o Cava de’ Tirreni.

La questione vera è che non stiamo sacrificando un mezzo per essere soccorsi, ma un diritto, un diritto che fa la differenza tra la vita e la morte.

Io personalmente faccio parte di quelle persone che concordi con il comitato prosanità di Ravello, non si sono mai impegnate attivamente, sperando che “altri” fossero in grado di risolvere la questione, ma due fatti mi hanno scosso e fatto cambiare idea.

Il primo è il rifiuto da parte di Caldoro di ricevere una delegazione dei sindaci della costiera fermandoli all’ingresso con la polizia, gesto che è un oltraggio non alle persone dei sindaci ma ai cittadini che rappresentano. Ascoltare i propri cittadini dovrebbe essere un dovere da parte di chi governa.

Per fortuna il presidente della regione fa parte del partito della “libertà”, o simpaticamente detto partito dell’amore!

Rammarica sapere che alcuni sindaci abbiano boicottato la presenza alla delegazione, trasformando il sacrosanto diritto delle persone di avere una concreta possibilità di sopravvivenza in una questione politica e di partito di appartenenza.

Il secondo fatto, molto più intimo, è la vicenda accaduta a mio fratello che con  durezza mi ha fatto riflettere sulla dovere di scrivere questa lettera, comunicando la necessità di un presidio di pronto soccorso con la speranza che ognuno di noi pone di vedere curato prontamente un proprio caro.

L’Ospedale costa d’Amalfi verrà riconvertito in SPS (Struttura polifunzionale per la salute) che non comprende pronto soccorso, rianimazione, cardiologia, chirurgia d’urgenza, tutti quei reparti che permettono oggi di salvare la vita di una persona, che sia residente della costiera o meno.

E’ vero che la situazione sanitaria campana è disastrosa e la situazione odierna è figlia di disorganizzazione, parassitismo e convenienza politica, ma è anche vero che avere una possibilità, nemmeno il diritto, ma una possibilità di vedere curato un proprio caro è insacrificabile e non possono essere gli errori del passato a segnare il destino dei futuri utenti bisognosi di interventi tempestivi.

Questo problema non deve essere affrontato solo come questione politica, ma da uomini di buon senso.

La questione non è più presidio aperto o presidio chiuso, la questione è difendere un diritto e fare la differenza su ciò che sacrificabile e ciò che non lo è.

Ferrara Daniele e famiglia.