Positano non solo Premio Danza ma De Sica e i concerti di Positalta. Ci manca un Luca Vespoli

4 settembre 2010 | 19:55
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Positano non solo Premio Danza ma De Sica e i concerti di Positalta. Ci manca un Luca Vespoli

Mi è stato chiesto da un’amica che conosce il mio impegno giornalistico – che dura oramai da più di  un quarto di secolo, per Positano, quella che definisco sempre la perla della costiera amalfitana – una riflessione sul Premio Danza Leonide Massine che si sarebbe dovuto tenere questa sera. dove l’arte coreutica veniva esaltata da questo Premio che, secondo gli esperti, è fra i più importanti e vecchi d’Italia, da ballerini su un palco sfavillante di etoile. Invece il palco sulla Spiaggia Grande è desolatamente vuoto; i ballerini, che avevano pure prenotato i biglietti aerei, non verranno, mentre arrivano, numerose e continue, le polemiche. La vicenda del Premio Danza sta assumendo degli aspetti grotteschi da querelle infinita, fra personalismi e viscerali scontri su primazie. Troppa emotività che nasconde sicuramente gli errori commessi da una parte o dall’altra. Il Premio Danza non è l’unica cosa che abbiamo perso, mi ricordo gli splendidi concerti del Maestro Cerroni di Positalta – che con grande riservatezza non è intervenuto in nessun modo, probabilmente rassegnato – poi  il Premio De Sica, che aveva un senso visto che ricordava il Maestro del cinema ospite per anni a Positano. Mi chiedono chi poteva far qualcosa in questi casi e chi ci manca. Mi viene da dire che ci manca un Luca Vespoli. Luca, che faceva il direttore dell’azienda e il giornalista, aveva a cuore il Premio Danza e, con Rosalba De Lucia, organizzava in maniera certosina tutto l’aspetto burocratico e logistico e non solo. Abbiamo il massimo rispetto per la struttura del Premio Danza e il suo staff, ma non dimentichiamoci che il Premio Danza è di Positano. Nasce a Positano perchè è terra dei miti e non ci vedo niente di male a inserirlo nel Positano Myth Festival, come ha detto – credo in maniera equilibrata – il sindaco di Positano Michele De Lucia a Gabriele Bojano sul Corriere del Mezzogiorno. Il Premio Danza rimarrebbe tale, autonomo ed indipendente, ma entrerebbe in una manifestazione più articolata. Manca in tutto questo un coinvolgimento del territorio, i positanesi non sono presenti nell’organizzazione, parliamo di quella logistica, non in ruoli dirigenziali e artistici, eppure  questa manifestazione è nostra. Qui sono vissuti Massine e Nureyev, qui è nato il Premio grazie a queste fortunate circostanze. Se si perde il Premio Danza a perderci non è solo una parte o l’altra, ma tutti. A perderci è Positano e la Danza.

Michele Cinque