Tragedia ad Atrani. Esondato il fiume Dragone. Dispersa ragazza 25enne
*Atrani, Costiera amalfitana. L’inferno di fango si è scatenato poco prima delle 18 ed un mare melmoso ha percorso a velocitá folle la strada principale di Atrani. Una "lava" scura scaturita dallo straripamento del torrente Dragone ha travolto tutto ciò che ha incontrato, portando con sé terrore e spavento. E non ha risparmiato niente e nessuno. "E' esondato il Dragone, è un disastro qui ad Atrani .Lo avevamo detto che poteva succedere – dice il corrispondente di Positanonews Luigi Amato – è uno schifo. L'acqua sta dappertutto, sta travolgendo tutto, le auto e non solo .. bisogna mettersi in salvo". Questo è stato il primo lancio della notizia che sotto una pioggia a dirotto abbiamo cercato di aggiornare, mentre ad Atrani tutti cercavano di salvarsi, andandose o abbarbicandosi sui piani superiori delle case, era una tragedia, senza alcun preavviso. La notizia la abbiamo lanciata in rete in tempo reale, con l'aiuto di Felice Casalino a Praiano , l'unico che aveva un computer funzionante, in una costa d' Amalfi tempestata dalla pioggia e dai black out, mentre il direttore Michele Cinque si metteva in contatto con protezione civile o amici , come Raffaele Guarracino, che passavano per Atrani. Tutti avevano cercato di salvarsi, ma una ragazza era uscita fuori dal bar dove lavorava ed era stata travolta dal fiume d'acqua . Le notizie si sono succedute caoticamente, si era parlato di una morte, poi di una ragazza dispersa, si susseguivano le informazioni che abbiamo cercato di dare facendo sapere al mondo che urgeva aiuto ad Atrani. Di seguito un resoconto di Gaetano De Stefano. Dopo l'alluvione del 1987 e l'allagamento del 2007, a nove mesi dalla morte dello chef da Zaccaria, Atrani ancora sotto i riflettori per l'emergenza idrogeologica. Eppure il comitato “SOS Torrente Dragone” ha continuamente denunciato che era necessario pulire le discariche lungo il Dragone ed il Senite e rimuovere l'imbuto che crea velocità all'acqua ogni volta che si verificano piogge incessanti, com'è accaduto proprio nella giornata del 9 settembre. Scene apocalittiche ma nessun avviso da parte del Comune. "E' stato un vero finimondo. Fortunatamente adesso ha smesso di piovere e speriamo che questa situazione continui – ha detto il sindaco Nicola Carrano – la furia del torrente Dragone esondato ha portato con sè detriti, fango e auto in sosta. Fortunatamente non si registrano feriti perché le vetture erano vuote e parcheggiate nello spiazzo a ridosso del centro storico". All’appello per tutta la notte manca però Francesca Mansi, originaria di Minori, venticinquenne che lavorava in un bar della piazzetta sommersa dal fango. Ad Atrani, piccolo e caratteristico comune alle porte di Amalfi, tutti si conoscono. E tutti conoscevano Francesca Mansi: la ragazza di Minori si trovava all’interno del locale assieme al proprietario, Lello Rispoli, quando il fiume di fango ha travolto tutto e tutti. I due hanno provato a chiudersi dentro ma è stato inutile: la furia devastatrice ha divelto le porte del bar e la melma è penetrata. Alle 20 Rispoli è stato tirato fuori dai soccorritori. «La ragazza, trovate la ragazza», ha subito urlato. Lui fortunatamente sta bene, ha solo un po’ di dolore ad una gamba, ma ha chiesto che venisse cercata Francesca. «Eravamo in quattro nel bar ma ho convinto due anziani ad andare via prima che succedesse il pandemonio ed eravamo rimasti io e lei». Perciò si scava, a ritmo forsennato e senza interruzione, per trovare la ragazza. A dare man forte ai Vigili del fuoco e ai carabinieri della compagnia di Amalfi, ci sono i volontari della Protezione civile Millenium di Amalfi, quelli di Maiori e di altre cittadine della Costiera, che hanno inviato anche mezzi meccanici per favorire le ricerche. Si scava nel fango, ma la speranza è che la venticinquenne possa essere ancora viva, che sia riuscita magari a mettersi in salvo. Le ricerche sono proseguite ininterrottamente e, in tarda serata, sono arrivati pure i sommozzatori per ispezionare quel mare diventato marrone, lo stesso colore che ha assunto il paese, sommerso, quasi interamente, dal fango che si è riversato in seguito all’esondazione del torrente. Un disastro, a detta di tanti, annunciato, che fa cambiare volto ad Atrani trasformandolo da paesaggio da cartolina a immagine del terrore. Perché la furia della natura che si è scatenata nel pomeriggio ha letteralmente cambiato i connotati al comune più piccolo, per estensione, d’Italia. Le prime avvisaglie di quanto sarebbe accaduto, tuttavia, si erano giá avute in mattinata. Tant’è che molti residenti avevano abbandonato, da qualche ora, le abitazioni. «Avevamo sentito il fiume borbottare», fa notare un soccorritore. Lui, la sua famiglia, l’ha portata via, lontano dal pericolo, ben prima che succedesse l’apocalisse. Ma poi è tornato per dare una mano ai suoi concittadini. Sono state ore concitate, tra l’altro senza l’energia elettrica, ma nessuno si è fermato. Si spera che Francesca sia ancora viva, che sia riuscita a fuggire, come gli altri. In prima fila il sindaco Nicola Carrano, assieme a tutto il consiglio comunale. «E’ successa la fine del mondo», ripeteva. Lui ha dato l’allarme immediatamente, chiedendo rinforzi sia alla Protezione civile regionale che alla Prefettura. Ma i soccorsi sono giunti con notevole ritardo, anche a causa del maltempo che ha colpito l’intera provincia e che ha rallentato l’arrivo degli aiuti. «Speriamo che la ragazza sia viva e che non continui a piovere», ha aggiunto Carrano con un filo di voce. Intanto le ricerche continuano. Gaetano de Stefano
* Articolo integrato e aggiornato
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