Omicidio-suicidio, l´appello della figlia:«Fatemi restare a Salerno»

28 gennaio 2011 | 09:29
Share0
Omicidio-suicidio, l´appello della figlia:«Fatemi restare a Salerno»

In un clima di grande commozione si sono svolti, separatamente, i funerali di Elettra Rosso e AntonioFarina. Il caso di omicidio-suicidio che si è consumato mercoledì mattina a Mercatello ha sconvolto tutti. La figlia tredicenne della coppia chiede di non allontanarsi da Salerno, ma potrebbe essere affidata alla zia materna, che vive nel Napoletano

SALERNO. Dolore ed incredulitá, questi i sentimenti manifestati delle tantissime persone accorse a dare l’ultimo saluto a Elettra Rosso, la donna uccisa mercoledì mattina dall’ex convivente in preda ad un raptus di follia. • Il funerale, tenutosi ieri pomeriggio alle 15, è stato celebrato da don Antonio, il sacerdote della parrocchia di Santa Maria a Mare di Mercatello che nel corso della funzione l’ha ricordata come «una donna dall’animo buono. Aveva sempre lo sguardo rivolto al bene, non la dimenticheremo mai. Siamo tutti troppo sconvolti per parlare dell’accaduto, vogliamo solo ricordare Elettra. La misericordia aiuterá tutti noi a farci una ragione quanto si è verificato». L’e nnesima brutta storia legata a delitti passionali ha letteralmente scioccato il quartiere di Mercatello. All’arrivo in chiesa della salma è scattato un applauso denso di significato che ha commosso tutti. La vittima è stata descritta da alcuni conoscenti come una donna taciturna e schiva, che pensava sempre al lavoro per non far mancare nulla a sua figlia. «Non si può morire così, non e possibile. E’ una vigliaccata» continuava a ripetere la sorella di Elettra Rosso, come un disco incantato dal dolore che non riesce a lasciare spazio alla rassegnazione. Invece la 13enne rimasta orfana è apparsa turbata ma forse non ancora completamente consapevole dell’accaduto, intorno a lei amici, parenti e professori che cercavano di farle sentire l’affetto di cui è stata privata per sempre proprio da suo padre. La mattina della tragedia, vedendo rientrare in aula la professoressa visibilmente scossa le aveva chiesto “Professoressa sta bene? E’ successo qualcosa?”. Ad attenderla fuori dalla classe (frequenta la seconda media alla scuola Nicola Monterisi) i carabinieri ed un’assistente sociale che hanno cercato di darle la notizia poco per volta, per evitare di traumatizzarla ulteriormente ma la ragazzina ha intuito tutto immediatamente. Una volta appresa la notizia, dopo un attimo di confusione la ragazzina avrebbe chiesto un telefono per avvertire i compagni di classe dell’a ccaduto, «perché sicuramente si sarebbero preoccupati»; anche ieri mattina aveva insistito per recarsi a scuola, probabilmente in cerca del calore della sua classe e dei professori con i quali ha un ottimo rapporto. • Sul web si sprecano i messaggi di solidarietá per la ragazzina che a soli 13 anni si ritrova ad affrontare una situazione molto più grande di lei. Pare che solo le amiche più strette della ragazzina sapessero della separazione dei genitori perché proprio recentemente aveva manifestato un po’ di preoccupazione per gli episodi derivanti dai continui rifiuti della madre di tornare a vivere con Antonio Farina. In particolare aveva riferito ad una docente di essere in apprensione per il comportamento del padre, la professoressa avrebbe tentato di rassicurarla, purtroppo tutte le ansie della ragazzina si sono prepotentemente materializzate nella tragica mattinata di mercoledì. • Madre e figlia abitavano in una roulotte nella zona dello stadio Arechi. Fonti vicine alla vittima hanno riferito che nell’ultima settimana Elettra e sua figlia erano ospiti a casa di un’amica della donna perché sole nella roulotte non si sentivano più sicure. Probabilmente qualcosa era giá nell’aria, sospetto confermato dall’i ntenzione della vittima di denunciarlo per stalking. Elettra Rosso era una giostraia, professione abbandonata per prendere in gestione un centro estetico con l’amica presso cui era ospite e, per far fronte al tutte le spese, faceva anche la segretaria nello studio legale di un noto avvocato salernitano dove poi è stata ammazzata. • Adesso tutte le attenzioni sono per tredicenne, che purtroppo ha perso anche i nonni e non ha parenti in cittá. Provvisoriamente è stata affidata alla zia materna, residente in provincia di Napoli, un fattore che va considerato perché la ragazzina vive qui a Salerno ed ha confidato alle amiche di non volersi trasferire. Sembrerebbe che la 13enne abbia espresso la volontá di rimanere a stare in casa della socia della madre, il luogo dove ha trascorso gli ultimi momenti felici.

di Carmen Incisivo La Citta

scelto da Valeria Civale