LUCCA – E’ stato condannato al massimo della pena, 30 anni di reclusione. Simone Baroncini, 36, è stato riconosciuto responsabile dell’omicidio di Vanessa Simonini, 20. Anche il pm Lucia Rugani aveva chiesto 30 anni di reclusione, il massimo appunto considerato lo sconto di un terzo dovuto alla scelta del rito abbreviato. La vicenda ebbe luogo il 7 dicembre 2009. Baroncini uccise, strangolandola, Vanessa a Gallicano (Lucca). Un’amicizia per la ragazza, un amore non corrisposto, secondo quanto emerso dalle indagini, per l’operaio che, di fronte all’ennesimo rifiuto, aggredì e uccise Valentina Simonini, mentre si trovavano insieme in auto: era passato a prenderla per andare a una festa dove li aspettavano alcuni amici che, non vedendoli arrivare, fecero anche scattare le ricerche, pensando ad un incidente stradale. Baroncini tentò quindi di suicidarsi con i gas di scarico dell’auto. Poi chiamò i carabinieri inventando la storia che erano stati aggrediti da una banda e che i malviventi avevano ucciso la ragazza. Una versione che resse per brevissimo tempo: dopo poche ore Baroncini confessò l’omicidio. Baroncini dovrà anche risarcire la famiglia della vittima: 300.000 euro a testa per il padre e la madre, 130.000 a ciascuna delle due sorelle. Baroncini e la giovane si conoscevano da quasi due anni.
fonte Leggo
proposto da Michele Pappacoda