Unione comuni penisola sorrentina dopo le polemiche di Tito su Positanonews Lauro interviene il PD si difende
Da Positanonews penisola sorrentina è partita la polemica sulla costituenda Unione dei Comuni della Penisola Sorrentina con le dichiarazioni del PD, a cominciare da Giuseppe Tito assessore a Meta di Sorrento, intervistato da PN e ripreso da altri giornali con Luigi Mauro consigliere di minoranza a Sorrento. L’accusa: si tratta di un processo calato dall’alto e che non è frutto di un processo condiviso dei territori e la politica non rinuncerà agli assessorati. Indirettamente chiamato in causa il Sen. Raffale Lauro (PDL) che è stato tra i più entusiasti sostenitori di un progetto che sarà presentato alla pubblica opinione nel corso di un incontro istituzionale in programma per il 5 marzo al Comune di Sorrento. “Ho rispetto di tutte le opinioni ed, in particolare, di quelle dei miei autorevoli interlocutori del partito democratico, ai quali mi legano sentimenti di stima e di amicizia – dice Raffaele Lauro -. M l’Unione dei Comuni, come altre iniziative, non è scesa dall’alto, al contrario è imposta dalla gravità dei problemi comprensoriali. Questa iniziativa, infatti, è stata portata avanti meritoriamente dai Sindaci. Si tratta di una scelta politico-amministrativa, di alto profilo, ma non partitica, finalizzata alla migliore gestione dei servizi. Non a caso gli incontri hanno solo carattere istituzionale. Stupisce una critica siffata, del tutto immotivata, proprio da parte del PD della Penisola Sorrentina, perchè le Unioni sono una realtà efficace, specie nelle regioni cosiddette rosse. Mi auguro, tuttavia, che attraverso un confronto apeerto, tutte le amministrazioni interessate, si possano superare queste riserve e, da parte di tutti, si colga il valore di una scelta vitale per il futuro della Penisola Sorrentina. Ostacolare questo processo, per cecità politica, significherebbe perpetuare i campanilismi deleteri del passato“. Ma ci chiediamo una cosa Lauro prima di “partire” lancia in resta con queste iniziative ha provato a “sondare” il terreno e a far partire la cosa dai comuni stessi?
“Sulla costituenda Unione dei Comuni della Penisola Sorrentina il PD della Costiera ha decisio di far sentire la propria voce per dire no a quello che forse è l’unico progetto serio su cui si può cominciare a lavorare da parte delle Amministrazioni peninsulari alla ricerca di una politica condivisa che dia spessore, sostanza a una realtà altrimenti inconsistente sul piano politico oltre che su quello elettorale – dice Vincenzo Califano sul suo blog politica in penisola , facendo come al solito il provocatore -. Opporsi all’idea di intraprendere un processo di concertazione istituzionalizzato da parte delle sei amministrazioni locali è semplicemente aberrante, perchè oggettivamente contrario agli interessi reali della comunità peninsulare e soprattutto alle logiche che governano i processi di competizione fra i territori sugli scenari globali. Se è vero che l’Unione rappresenta per ora soltanto lo strumento attraverso il quale i vertici delle amministrazioni locali intendono confrontarsi in modo permanente per affrontare in modo organico tematiche di comune interesse, è altrettanto vero che soltanto quando si arriverà a realizzare la grande Sorrento comune unico della Penisola Sorrentina si potrà davvero ragionare in modo compiuto di sviluppo del territorio e di affermazione di un’identità condivisa da parte di tutti quanti vivono e operano in questa appendice di territorio che si affaccia sul Mar Tirreno. Quindi l’opposizione al progetto contrasta seriamente con gli interessi di quest’area e se il PD, o chi lo rappresenta, intende ostacolarne la realizzazione vuol dire che non solo non è sintonizzato sul comune sentire, ma è anche inadeguato a governare in modo moderno la cosa pubblica. Il 5 marzo si gettano soltanto le basi di un’organizzazione sovraccomunale che sin qui ha sperimentato positivamente che cosa può significare lavorare insieme sui grandi problemi del territorio. Per essere concreti facciamo soltanto un esempio: la sanità. Tutti dichiarano di averne a cuore le sorti, tutti spendono fiumi di parole per parlare di un livello della qualità dell’assistenza sanitaria pubblica che potrà aessere conseguito soltanto sulla base di un processo di razionalizzazione delle politiche e di riorganizzazione funzionale delle strutture in ambito territoriale, ma sin qui nessuno o quasi aveva mosso un dito affinchè del problema se ne discutesse nelle sedi giuste e secondo questa impostazione condivisa. Ci è riuscito il Sen. Raffaele Lauro cui va riconosciuto il merito di aver individuato la strada maestra su cui costruire un modo nuovo di far politica da parte degli enti locali di questo territorio, cioè confrontandosi a 360 gradi alla ricerca di soluzioni idonee e condivise da tutti per meglio rispondere alle aspettative dei cittadini. E che fa il PD? Si dichiara contrario all’unico modo serio di fare politica dei territori e per i territori! Sulla sanità, dopo la triste stagione del governo regionale di centro-sinistra che ha prodotto solo clientele e debiti miliardari, finalmente i sei sindaci della Penisola Sorrentina hanno scelto di dialogare e di lavorare insieme per realizzare il sogno di un ospedale unico dell’area, con servizi adeguati e soprattutto moderni utili a soddisfare le aspettative di residenti e turisti. Non si è trattato solo di una dichiarazione d’intenti, ma dell’impegno assunto e portato avanti, per conto di tutti, da una qualificata personalità politica, il vice sindaco di Piano di Sorrento Vincenzo Iaccarino, peraltro medico, che sta lavorando su mandatro dei sei sindaci e a tappe forzate per gettare le basi di questo progetto. Se consideriamo che mancano meno di due mesi alle amministrative di Piano di Sorrento e che a ragione l’assessore Iaccarino potrebbe essere in ben altre faccene affaccendato, il fatto che invece stia assolvendo con tenacia quasi ossessiva a questo incarico di concerto con la Regione Campania, il Comune di Sant’Agnelle e le direzioni degli ospedali peninsulari dimostra che è cambiato il vento e che è maturata una consapevolezza nuova sulle responsabilità in capo a una classe politicadi governo delle nostre città costiere. Basta con le sterili polemiche e le strumentali contrapposizioni: confrontiamoci sui problemi concreti e se c’è davvero qualcosa cui opporsi il PD lo faccia senza nascondersi o lasciando a terzi l’azione in sede amministrativa ed anche giudiziaria. C’è infatti bisogno di cambiamenti in quest’area politica incapace di essere realmente credibile su troppi temi dove non fa sentire autorevolmente la propria voce. Mauro a Sorrento e Tito a Meta comincino perciò a ragionaree a confrontarsi politicamente in modo più costruttivo e a ricostruire, se ne hanno voglia e capacità, un’area politica che, a conti fatti, ha sin qui dimostrato di mancare tutti gli appuntamenti più importanti cui è stata chiamata per il governo del territorio e per costruirne un futuro in armonia con le esigenze reali della comunità. L’Unione dei comuni costieri è già realtà per il lavoro che sin qui è stato svolto: evitiamo che desuete politiche campanilistiche ne mortifichino le straordinarie potenzialità di consolidamento. Aquesto intervento fanno seguito tre commenti fm scrive: 20 febbraio 2011 alle 18:45 non mi sembra che il pd sia contro…su metropolis di oggi c’è scritto che mauro critica il modo in cui lo stanno facendo, cioè scavalcando istituzioni come il consiglio comunale e quindi by-passando la volontà dei cittadini…forse il titolo svia molto da quella che è la sostanza…un editoriale del genere è probabilmente affrettato… Replica Luigi Mauro scrive: 20 febbraio 2011 alle 19:38 Come al solito prendete lucciole per lanterne! Non ho mai detto di essere contrario all’Unione dei Comuni, anche come punto di partenza per arrivare al Comune Unico. Anzi, va ricordato come i tentativi di iniziare un discorso di risoluzione di determinate problematiche a livello peninsulare fu fatto proprio dal centrosinistra e fu “ucciso” quando arrivarono le amministrazioni di centrodestra. Ma ritengo sterile e strumentale la polemica di parte. E’ invece prioritario aprire un confronto serio e costruttivo nelle assemblee civiche favorendo la partecipazione e condivisione dei cittadini, delle forze del lavoro e delle categorie produttive. La proposta “calata dall’alto” non è un buon inizio e finisce per diventare solo uno spot elettorale. Cordiali saluti, Luigi Mauro Replica stefania astarita scrive: 20 febbraio 2011 alle 20:12 Il Pd è da sempre favorevole a una politica capace di affrontare i problemi della Penisola sorrentina in un’ottica comprensoriale ed è quindi del tutto fuorviante il giudizio espresso nell’editoriale proposto. Le dichiarazioni dei consiglieri comunali Mauro e Tito mettono solo l’accento sul fatto che un’iniziativa così importante, che dovrebbe inaugurare una collaborazione stretta tra le varie amministrazioni locali, al fine di realizzare un’azione comune di governo del territorio,paradossalemnte non sia stata frutto di un lavoro condiviso e partecipato.