Il contorno orto-floreale fa da sfondo all’umorismo ed alla gastronomia
SANT’AGNELLO – Non ci poteva essere che una presentazione atipica per un libro che con le sue storie amorose tra umorismo e gastronomia contornata non solo dai molti presenti ma anche da ornamentali confezioni orto-floreali. Con una certa emozione alcuni degli autori nel cortile coperto del Seven Hoste di S.Agnello, un ex conservatorio del 1742 dove c’erano le Suore Alcanterine, hanno dato vita ad una serata, diciamo così, fuori dal normale, ma fortemente umoristica. Infatti vari duetti e battute sono stati il tema trainante, per la maggior parte con spunti presi dal libro, tra gli autori ed il pubblico. Una emozionata Angie Cafiero, che ha collaborato con le sue ricette gastronomiche, non riusciva neanche sulle prime ad ingranare la marcia, ma dopo, come suol dirsi, l’appetito vien mangiando, ha rotto il ghiaccio ed è filata liscia come l’olio. E tra sorrisi si è dati inizio ad un qualcosa che è stato veramente di speciale, con Gianni Puca, il factotum di questa antologia che riunisce tutti questi nanoromanzi di vari autori, che spiega come è nata l’idea di scrivere questo romanzo. Essa “è nata per fare un regalo ai fidanzati, mi compiaccio per l’accoglienza che ho avuto perché non è stata mai così” . Poi con il suo umorismo da alcuni cenni del libro, nel quale ci “sono romanzi d’amore a lieto fine e le storie di fidanzamento hanno una lunghezza di quattro anni ”. E da questo spunto che poi prende il via, come un treno senza fermarsi, il duetto che inscena con Lucio Rufolo, il quale impersona un professore del Nord che parla del fidanzamento della zona bergamasca o giù di lì. E più, tra umorismo e satira, si ci addentra nel discorso, sembra che il fatto abbia una certa verità, Perché al sud “il rapporto di coppia –dice Rufolo, alias professor Ambrogio Brambilla von Hotten- è il classico fidanzamento tribale che dura molti anni, mentre al nord il fidanzamento dura una settimana, poi passa alle nove e mezzo ed infine si arriva al matrimonio”. Nel suo continuare e ritornare sulle modalità di funzionamento del matrimonio nel mezzogiorno, umoristicamente dice che “le figure non le conosco e tutto questo è una relazione complicata. La festa delle nozze iniziano alle ore 15,00, e dopo varie peripezie (scriviamo noi) e le fotografie, arrivano gli sposi e si inizia a pranzare ed il tutto finisce alle 2,00 di notte”. Mentre “al Nord tutto questo non avviene, il tutto è vissuto diversamente. Se poi tutto termina si ci lascia con un SMS”. Senza che nessuno si annoiasse la parola dal factotum e presentatore, Gianni Puca, va anche a Pino Imperatore, autore di molti libri umoristici e responsabile della sezione Scrittura Comica del “Premio Massimo Troisi” (curerà anche l’edizione di quest’anno), che ha collaborato descrivendo la presentazione del futuro marito alla folta famiglia. Poi partecipa a tutto quello che riguarda essa ed i futuri sposi vanno in giro per cinque mesi in cerca delle bomboniere. Ma il duetto che ha dato anche un colorito sapore è stato quello tra lo scrittore umoristico e Gegè, la giuda turistica. Botte e risposte che tra le condite confezioni orto-frutticole (carciofi, agli, pomodorini, papaveri e fiori vari) vanno avanti con Floriana Tursi, blasonata discendente, scrittrice, vice presidente di una scuola di equitazione ed organizzatrice, che parla dell’amore tra i ramarri che nasce in primavera. Poi entrano in ballo le famiglie e dopo otto anni si passa al matrimonio. Mentre Francesco Di Domenico, collaboratore di radio libere, de “il Mattino” e scrittore, parlando del piccolo libro “Tamarreide” dice che“quando abbiamo deciso di scrivere a quattro mani, abbiamo prodotto una delle più belle cose”. Ed alla fine della serata tra fotografie, qualche domanda dagli autori al pubblico (cosa senza precedenti) e la degustazione della torta, termina tutto in allegria ed umorismo. Insomma un libro di molti autori da leggere per divertirsi.
GIUSEPPE SPASIANO