A Cava de´ Tirreni il 27 giugno si inaugura l´Orto di Speranza intitolato a Ildebrando Milano
Nell’anno del Millennio della Badia di Cava de’ Tirreni si susseguono le iniziativa legate alla Badia e al monachesimo. Un esempio è l’Orto di Speranza, Giardino delle Biodiversità, intitolato ad “Ildebrando Milano” che sarà inaugurato lunedì 27 giugno alle ore 11,00, presso Villa Agnetti, Piazza Galdi, in località Pregiato di Cava de’Tirreni.
L’inaugurazione dell’Orto sociale vedrà anche un Convegno, che si svolgerà presso la chiesa di San Nicola di Pregiato, durante il quale, dopo i saluti istituzionali, i protagonisti, che hanno dato vita al progetto, descriveranno il loro lavoro e le loro idee, che hanno portato alla creazione dell’Orto.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra U.O. Salute Mentale di Cava- Costa d’Amalfi dell’ASL Salerno, città di Cava de’Tirreni, Regione Campania, Provincia di Salerno, Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, Coldiretti, Promoverde Campania e Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno.
L’orto botanico, che prende forma attraverso la messa a dimora delle piante della flora della valle metelliana, descritte nei rilievi botanici rinvenuti nella Biblioteca dell’Abbazia della Santissima Trinità, curati dal Padre Ildebrando Milano, cui è intitolato, ha l’obiettivo primario di destinare il recupero dell’area attigua all’UO Salute Mentale ad attività riabilitative e di inclusione sociale a favore degli utenti della struttura sanitaria stessa.
Seguendo il suggerimento di Padre Ildebrando Milano la realizzazione dell’orto è stata possibile grazie al contributo dell’Università degli Studi di Salerno, Facoltà di Farmacia Botanica, Cattedra di Botanica Farmaceutica, Società agricola Avagliano di Cava de’Tirreni, Azienda agricola Francesco Corrado di Poggiomarino, Vivaio Rossi di Angelo Nese di Eboli e Promoverde Campania.
L’idea di giardino terapeutico quale luogo di cura, affonda le radici nella storia antica: in Egitto si progettavano giardini per pazienti sofferenti di problematiche psichiche, e i giardini dei monasteri e delle abbazie dell’Europa medievale, oltre ad offrire un luogo tranquillo ed appartato, svolgevano anche una funzione rigeneratrice legata alla contemplazione della natura.
Grazie a questa iniziativa è stato recuperato un terreno di proprietà dell’ASL, da anni discarica “a cielo aperto”, utilizzato i materiali esistenti, quali traverse ferroviarie, per delimitare tre aiuole e tracciare un piccolo camminamento all’interno, e poi messe a dimora piante aromatiche e officinali. La cura e la manutenzione del giardino è affidata ad un gruppo dedicato, composto da operatori e utenti del Servizio e la fruizione dell’area verde è aperta alla comunità della frazione. Rappresenta il prodotto di un lavoro corale che assume una forte valenza simbolica, oltre che concreta, per l’azione di recupero e trasformazione di un’area degradata in uno spazio vivo e vitale, quale contributo alla promozione della “bellezza” e della responsabilità della cura dei luoghi e degli individui.
Dopo il convegno, a Villa Agnetti si potrà ammirare l’Orto di speranza in tutta la sua bellezza.
Magrina Di Mauro