Due chiacchiere con Arantza Sestayo l´illustratrice spagnola opsite del Cavacon
La seconda edizione del Cavacon ha visto il gradito ritorno di Arantza Sestayo. L’artista spagnola conquistata dal calore e dall’affetto del pubblico è stata entusiasta di tornare a Cava e ha anche regalato alla manifestazione il logo con la splendida donna con sfondo i portici.
Sei una illustratrice e dallo stile del tuo lavoro sembra che ti ispiri alla pittura preraffaelita e in ogni caso molto legata al genere dark – fantasy
Ho iniziato a disegnare sin da piccola, prima come un hobby e poi è diventata una professione. In effetti si tratta di una professione seria. Certo gli inizi sono stati duri, facevo ritratti, cartoni animati, lavoravo sulle ceramiche.
Poi andai in America, ma anche lì facevo molte cose.
Poi un anno fa ho fatto il mio primo libro “Baci maledetti” e in quell’opera ho illustrato il lato romantico e oscuro della donna. Questo dualismo mi attrae molto.
Ora sto preparando un secondo libro il cui tema non è ancora chiaro ma riguarda sempre figure femminili.
Certo ora posso permettermi di fare solo l’illustratrice.
Quali studi hai fatto?
Sono autodidatta. Non ho fatto nessun studio accademico. Amo la pittura in generale e sono molto attratta da Caravaggio, Rembrandt, gli impressionisti, Van Gogh, Toulouse Latrec, Mirò e Rossetti. Trovo interessante usare l’arte classica sul moderno, coniugare il fantasy, il fantastico e il dark.
Ho iniziato con l’arte erotica, sensuale ora il mio stile è un mix di disegno romantico più dark. Mi piace cimentarmi con figure che esprimano il bene con il male.
Oltre le donne ci può essere spazio per altre figure?
La figura femminile mi appassiona perché è una sorta di mia proiezione e mi permette di mettere più sfumature. Non escludo in futuro di cimentarmi con altro.
Come nasce un disegno?
Non c’è una regola. Ogni disegno ha una sua storia. Ad esempio nel libro ho scritto prima il testo e ho fatto il disegno. Molte volte la notte m’ispira.
Magrina Di Mauro